COP29: Accordo faticosamente raggiunto sui nuovi impegni per affrontare il cambiamento climatico
Non parlerò della conferenza annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, da cui sono emersi forti dubbi sull'obiettivo globale di finanza climatica e critiche sull'assenza di ambizione. Tuttavia, la transizione energetica e le politiche climatiche rimangono temi centrali nel dibattito europeo, con impatti significativi sull'economia. L'Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi:
Il raggiungimento di questi traguardi pone sfide economiche rilevanti. Il programma europeo mira a un passaggio verso opzioni più sostenibili, con un focus particolare sul settore automobilistico, che dovrà raggiungere la neutralità climatica entro il 2035. Questo settore sarà soggetto a sanzioni già dal 2025 in caso di riduzioni insufficienti delle emissioni.
Per conseguire questi obiettivi, si invoca una "neutralità tecnologica", che include anche gli elettrocarburanti. Tuttavia, senza una domanda robusta per i veicoli elettrici, frenata dai costi elevati, tali traguardi rischiano di essere irraggiungibili. Il Rapporto Draghi, nella sua visione strategica per l’Europa, evidenzia come l'assenza di politiche climatiche supportate da strategie industriali coerenti rappresenti un problema significativo per la competitività.
La transizione energetica non si limita al settore automobilistico; coinvolge anche ambiti chiave come:
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In Italia, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) è un documento fondamentale che traccia il percorso verso la decarbonizzazione entro il 2030. Il piano prevede interventi cruciali, dalla riduzione delle emissioni all'incremento dell'efficienza energetica, fino allo sviluppo del mercato interno dell'energia e delle tecnologie innovative. A livello globale, l'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha sottolineato l'urgenza di ridurre le emissioni globali di gas serra del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010. Questo richiede un focus su elettrificazione, efficienza energetica, idrogeno pulito e biomassa sostenibile, supportati da infrastrutture adeguate e politiche mirate.
Le Politiche Climatiche e le Sfide Globali
Le politiche climatiche generano preoccupazioni a livello globale, soprattutto alla luce della recente rielezione di Trump. Se dovesse mantenere una linea negazionista nei confronti del cambiamento climatico, le conseguenze potrebbero essere significative sia per l’economia americana sia per l’intero panorama internazionale. Durante la sua presidenza precedente, gli Stati Uniti si sono ritirati dagli Accordi di Parigi nel 2017 e, durante la sua ultima campagna elettorale, Trump ha ribadito l’intenzione di sostenere l’industria degli idrocarburi. Un possibile disimpegno degli Stati Uniti dalle politiche climatiche globali rischierebbe di lasciare alla sola Unione Europea il compito di portare avanti il New Green Deal a livello mondiale. Tuttavia, anche in Europa non tutto è lineare e si delineano contraddizioni: la Norvegia è leader nell’adozione di veicoli elettrici e nella produzione di energia rinnovabile, principalmente idroelettrica, ma rimane uno dei maggiori esportatori di petrolio e gas.
Al di fuori dell'Europa, paesi come Cile, India e Sudafrica stanno adottando approcci innovativi per affrontare le sfide climatiche. Questi includono iniziative dalla riforestazione all'energia solare per raggiungere emissioni nette zero entro il 2070, insieme a trasporti verdi.
In un contesto globale complesso e in continua evoluzione, è fondamentale che l'Europa non solo mantenga, ma rafforzi la sua leadership nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso l'investimento in innovazione e collaborazione a livello globale.
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