A Cormac McCarthy
Il freddo era aumentato. In quel mondo ad alta quota non si muoveva nulla. Un intenso odore di fumo di legna aleggiava sopra la strada. Lui spingeva il carrello in mezzo alla neve. Pochi chilometri al giorno. Non aveva idea di quanto fosse distante la vetta. Mangiavano poco e avevano sempre fame. (...).
Nel sogno lei era malata e lui la curava. Il sogno faceva pensare a un sacrificio ma lui la vedeva diversamente. Non si era preso cura di lei e lei era morta da sola da qualche parte nel buio e non esiste nessun altro sogno né mondo reale e non c'è nessun'altra storia da raccontare.
Su questa strada non c'è benedetta anima viva. Sono scomparsi tutti tranne me e si sono portati via il mondo. Domanda: che differenza c'è fra ciò che non sarà mai e ciò che non è mai stato?
Oscurità della luna invisibile. Le notti ora solo leggermente meno nere. Di giorno il sole esiliato gira intorno alla terra come una madre in lutto con una lanterna in mano.
Pagine 25-26.
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Cormac McCarthy (1933-2023), La strada, Torino, Einaudi, 2014, pp. 218.
Il libro è apparso nel 2006. Ha vinto il Premio Pulitzer, sezione Narrativa, nel 2007.