Cosa pensano i dipendenti pubblici della Ai?
Durante un recente seminario dedicato all'introduzione all'Intelligenza Artificiale e rivolto ad una trentina di impiegati di varie amministrazioni della PA, ho cercato di scoprire quale fosse il loro atteggiamento in merito. Il campione era eterogeneo: persone che provenivano da Regioni, Comuni, Province, ASL, Ministeri e anche Università ma accomunati dal loro ruolo di esperti in IT.
Molte risposte esprimono un chiaro ottimismo sull'impiego dell'IA, vedendola come un'innovazione che potrebbe portare grandi cambiamenti positivi nella vita quotidiana e nel lavoro.
-L'IA è una risorsa preziosa, un mezzo per migliorare la sicurezza e l'efficienza nei processi lavorativi e una potenziale risposta a problemi complessi.
-Elemento interessante: viene sottolineata l'importanza dell'IA come supporto e non come sostituto dell'attività umana.
-L'IA è percepita come utile sopratutto nell'affrontare attività pericolose o ripetitive, liberando risorse umane per compiti che richiedono un maggior livello di creatività e di empatia.
Per quanto riguarda gli aspetti critici, un tema ricorrente è la necessità di una governance e regolamentazione efficace dell'IA per prevenire abusi e assicurare che il suo sviluppo e impiego avvengano in modo etico e responsabile. Quindi prudenza. Alcuni esprimono anche preoccupazione riguardo alla possibilità che l'IA possa essere influenzata da bias umani negativi o che possa portare a conseguenze non intenzionali.
Nessuno teme un giorno di essere sostituito da una qualche forma di AI...