Lavorare da casa con un bimbo piccolo

Stamattina ho avuto il piacere di fare consulenza a una giovane donna, con una bimba di tre anni e mezzo, più un'altra di 8 mesi.

Entrambe addosso a lei.

Ho visto sì e no il suo viso per un'ora. Ho parlato ai suoi auricolari in pratica.

Lo schermo era occupato da un faccione lattiginoso e da un altro esserino, solo un pò più grande che mangiava fogli di carta e faceva linguacce in modalità loop.

Improvvisamente ho avuto un flash back.

Di un colpo mi sono ricordata di quando ho iniziato come imprenditrice digitale e avevo Viola piccola in casa.

Potevo mai interrompere un percorso appena iniziato dopo aver scoperto che era quello che volevo fare da sempre, solo che non sapevo ancora esistesse?

MAI!

No non è stato facile.

Ecco lo scenario dei miei primi due anni di lavoro come assistente virtuale:

• produrre in orari impossibili e soprattutto non sempre diurni
• interrompere le lavorazioni circa 280 volte al giorno, stando attenta a non dimenticare dove avevo lasciato per non metterci troppo a riprendere il filo
• fare telefonate dal bagno mentre Viola dormiva in culla col fon acceso che era l'UNICA COSA la facesse dormire (ora le inietto camomilla nelle vene. No non è vero! Comunque continua a dormire quasi niente).
• Cervello continuamente collegato su bimba e lavoro, ogni minuto della mia giornata e durante le sveglie notturne
• Sensi di colpa per paura di togliere qualcosa a lei, ma incredibile voglia di avere io le mie soddisfazioni.
• Frustrazione per la lentezza del mio cammino che poteva fare molto di più. Se solo ci avessi pensato prima!
• Post-it attaccati ovunque dove segnare al volo pensieri che non volevo dimenticare
• Pc costantemente acceso per portare a termine task anche da 2 minuti
• Lavorare nelle posizioni più improbabili e scomode solo per tenerla sottocchio, trasformando la mia spina dorsale in qualcosa di talmente flessibile che è più simile a quella di un serpente che di un umano. Quasi gommosa.
• Un anno e mezzo a chiedermi se portarla al nido per avere più tempo per la mia professione non fosse un gesto da mamma indegna.
• Rinunciare a webinar, incontri virtuali e ogni tipo di relazione online che avrebbe potuto farmi conoscere persone magnifiche e ottima formazione.

Ancora oggi guardando indietro mi chiedo ma come diamine ho fatto?

Beh la risposta è non lo so!

O meglio, ho rimosso per quanto è stato complicato! Il mio cervello è andato in autodifesa e non mi fa ricordare per tutelare il mio equilibrio psichico.

Complice forse la tempesta ormonale delle neo mamme e la natura che le dà superpoteri per affrontare le tempeste e scalare le montagne a mani nude?

Forse sì.

Ma anche tanta tanta tanta voglia di riuscire e di fare il mio lavoro.

Beh stamattina in quella giovane donna ho visto, anche se a tratti sempre a causa del fatto che ogni 10 decimi di secondo scompariva dal video. la stessa determinazione mia di allora.

Lo stesso atteggiamento, non c'è problema, sono una mamma, posso fare tutto.

Perché ti ho raccontato questa storia?

Perché se stai per iniziare un percorso da imprenditrice, valuta prima se riusciresti a dare il massimo pur lavorando nelle condizioni che ti ho elencato sopra.

No non è facile, ma riuscirci in condizioni impossibili, è di gran lunga più soddisfacente!

Sarò a fianco della persona che ho conosciuto oggi, in modo speciale, perché ogni mamma è speciale, soprattutto lei che ha deciso di intraprendere il cammino con me, anche per poter essere più vicina ai suoi due gioielli.

Seguimi per questa e altre storie speciali!