Costruirsi la pensione grazie agli "incentivi Statali"​ - L'Arte di trasformare parte delle nostre tasse in contributi per la nostra pensione
Ci andremo mai? Meglio pensarci prima

Costruirsi la pensione grazie agli "incentivi Statali" - L'Arte di trasformare parte delle nostre tasse in contributi per la nostra pensione

                            Riassunto:

In Italia è previsto un meccanismo di recupero fiscale che incentiva la
creazione di pensioni integrative. 
Utilizzando lo strumento del Fondo Pensione possiamo fare in modo che 
parte delle nostre tasse finiscano nella nostra pensione e ci tornino
indietro al momento del pensionamento o prima 

                         Contenuto del post:
1)Prologo
2)Cosa è un fondo pensione
3)Perchè conviene
4)Prospetto e conclusioni


In Italia il tema delle pensioni è sicuramente attuale. Tra aumenti programmati dell’età pensionabile e innalzamento della vita media, il futuro di chi lavora in Italia è incerto e non appare particolarmente roseo.

Nonostante i vari tentativi di riforma, infatti, ogni giorno i giornali riportano notizie poco incoraggianti riguardanti l’INPS e la situazione delle sue casse.

Esiste però uno strumento che, nello scenario attuale, può risultare molto interessante per risolvere questa situazione e al contempo risparmiare sulle tasse: Il Fondo Pensione Aperto (abbreviato: FPA).

Il vantaggio di questo strumento è che se ci versiamo dei soldi anche lo Stato ce ne verserà dei suoi.

Proseguendo la lettura vedremo cosa è un Fondo Pensione Aperto e sopratutto come funziona il meccanismo dei contributi a carico dello Stato.

Cos'è un Fondo Pensione Aperto?

Il Fondo Pensione Aperto è appunto un fondo per la nostra pensione, normalmente istituito da società di gestione o imprese di assicurazione (quindi NON società pubbliche ndr), al quale il cittadino può aderire e contribuire liberamente.

Una volta che si aderisce, si viene a creare una posizione pensionistica individuale nella quale è possibile versare liberamente qualsiasi importo, che si andrà a cumulare con i versamenti già effettuati.

Quando poi l’aderente andrà in pensione riceverà, in aggiunta alla pensione classica, le prestazioni maturate all’interno dello stesso in base ai versamenti effettuati e all’andamento della gestione scelta.

Ovviamente, questa è una semplificazione a grandi linee del funzionamento dei “FPA”, prima della sottoscrizione è bene fare riferimento ai documenti illustrativi.

Perché il Fondo Pensione conviene? Che significa che lo stato contribuisce alla nostra pensione?

Semplice: il nostro Ordinamento, per incentivare l’utilizzo di questo strumento, ha istituito forti incentivi economici. Il meccanismo è quello del recupero fiscale che spiegheremo a breve.

Diversamente da tutti i versamenti verso altre tipologie di fondi, infatti, i versamenti ai Fondi Pensione Aperti, sono deducibili dalle tasse che paghiamo a fine anno (IRPEF), fino al limite di 5.164€ annui.

Cosa vuol dire (semplificando)? Che se ad esempio versiamo 5.000€ nel fondo, non dobbiamo pagare 1.900€ di tasse a fine anno, calcolati come €5000 (il versamento) * 38% (l’aliquota IRPEF di tassazione)

Stiamo versando quindi “tecnicamente” solo 3.200€ per avere un capitale di 5.000€. Un risparmio sicuramente molto interessante.

Il vantaggio che avremo varia in base al nostro scaglione di reddito, andremo a risparmiare da un minimo 1.200€ circa (scaglione IRPEF minimo - 23%) a un massimo di 2.200€ (scaglione IRPEF massimo - 43%), ogni anno.

Quanto andremo a risparmiare? Con quanto andremo in pensione?

Facciamo due conti della serva: prendiamo un lavoratore di 30 anni che paga il 38% di tasse (equivalenti ad esempio ad una retribuzione 1800€ al mese) e va in pensione a 65: il nostro “Mario Rossi”, sceglie di aprire un fondo pensione e di versarci ogni anno 5100€, risparmiando quindi 1950€ di tasse.

Quando andrà in pensione si ritroverà ad aver versato 181.000€ dei quali però solo 112.500€ di tasca sua: gli altri 68.500€ sono stati versati dallo Stato, in quanto, se non avesse fatto così, Mario Rossi li avrebbe pagati in tasse! Invece se li ritrova come contributi previdenziali, conseguendo un discreto guadagno. Vediamo un breve esempio qui di seguito:

Prospetto Pensione Mario Rossi
                Versamenti a fondo pensione (annuo):             5.164€
                Risparmio Tasse:                                 1.962€
                Totale a carico di M. Rossi:                     3.202€

Dopo 35 anni, ipotizzando un rendimento del 4% annuo:
                Versamenti a effettuati da M.R.:               112.070€
                Versamenti Da Risparmio Tasse:                  68.670€
                Rendimento Atteso:                             214.797€


Totale capitale pensione:                                      395.537€

Riassumiamo: versando 3.200€/anno in un FPA tra 35 anni avremo verosimilmente un capitale di pensionamento di oltre 395.000€!

E se volessimo riscattare la posizione prima della pensione?

Nonostante si chiamino fondi pensione, è comunque possibile riscattare la propria posizione o una parte prima del pensionamento, in determinati casi e condizioni, tra i qual ma non solo perdita del lavoro, acquisto prima casa (anche per i figli), spese sanitarie impreviste.

Spero a questo punto abbiate colto il funzionamento e i vantaggi di questo strumento, come sempre vi invito ad informarvi ulteriormente e a leggere le note informative prima della sottoscrizione.

Qualora voleste chiedere approfondimenti rimango a vostra disposizione.

Alessandro Sorvillo
Personal Financial Advisor Finecobank
CFA® Lev. 3 Candidate


Francesco Sigona

PhD, Researcher at Università del Salento - Italy

7 anni

Eppure, da profano, mi risulta che la previdenza complementare stenti a decollare. Potrebbe completare il suo post chiarendo quali siano gli eventuali limitazioni di tali prodotti, in rapporto ad altri prodotti alternativi?

Carlo Nardulli

Geometra presso Arca Jonica Taranto

7 anni

Cosa dici di che incentivi parli!

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