CULTURA E ACCETTAZIONE
“Le culture cambiano lentamente…
“Le culture non cambiano dall’oggi al domani”.
Questo scriveva l’educatore L. Ron Hubbard negli anni ‘50 del secolo scorso e nonostante l’apparenza di cambiamenti frenetici negli anni 2000, oggi ci ritroviamo con computer superveloci che fanno “girare” una cultura stravecchia.
Se prendiamo la “cura” delle droghe e dell’alcol, ad esempio, scopriamo che la base filosofico/scientifica non è mutata da secoli e si fonda sul concetto (e sulle azioni conseguenti) di punizione.
Per questo il programma pedagogico riabilitativo Narconon è una novità assoluta nel panorama culturale contemporaneo. Tossicodipendenti visti come persone da educare, non pazienti da “curare” con psicofarmaci e centri di riabilitazione visti come scuole e non come ospedali psichiatrici.
L’università, il luogo più alto dell’istruzione, ha la specifica responsabilità da far cambiare la cultura in ogni campo.
Recentemente, due tra le più influenti università del nostro paese, l’Università Cattolica di Milano e La Sapienza di Roma, hanno voluto che alcuni dei loro studenti partecipassero a seminari dove il programma Narconon è stato illustrato in dettaglio con testimonianze dal vivo e l’ausilio di pubblicazioni scientifiche.
Questi due episodi sono indicatori di un cambiamento nella cultura corrente che si accinge a sostituire l’arroganza della punizione con buone pratiche educative.