L'obiettivo è di semplificare e razionalizzare le norme attualmente in vigore. Questo intervento normativo rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nella pratica applicativa e alle richieste di adeguamento provenienti dall’Unione Europea. L'approvazione finale è prevista entro il 31 dicembre 2024.
Le principali modifiche riguardano i seguenti ambiti:
- Equo compenso: Il Decreto introduce nuovi criteri per garantire l’applicazione dell’equo compenso nei contratti pubblici, in particolare per i servizi di ingegneria e architettura. Per contratti di importo pari o superiore a 140.000 euro, è previsto che i compensi siano determinati secondo il cosiddetto "decreto parametri". Viene stabilito che almeno il 65% dell'importo a base di gara non sia soggetto a ribasso, garantendo un equilibrio tra prezzo e qualità del servizio. Questo meccanismo mira a proteggere i professionisti tecnici da offerte eccessivamente ribassate, mantenendo una retribuzione equa e trasparente. Per i contratti di importo inferiore a 140.000 euro, soggetti ad affidamento diretto, è invece possibile applicare una riduzione fino a un massimo del 20%.
- Digitalizzazione e BIM: Dal 1° gennaio 2025, sarà obbligatorio l'uso del BIM (Building Information Modeling) per progetti di nuova costruzione o ristrutturazione con importo pari o superiore a 2 milioni di euro. Questo strumento digitale permette di ottimizzare la gestione dei dati relativi alla progettazione e alla realizzazione delle opere, migliorando la trasparenza e l’efficienza. Per gli interventi sugli edifici classificati come beni culturali, l'obbligo del BIM scatterà per lavori sopra i 5,5 milioni di euro. Inoltre, vengono introdotti strumenti per semplificare l'alimentazione delle banche dati, come la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, migliorando il flusso di informazioni tra stazioni appaltanti e operatori economici.
- Tutela dei lavoratori: Per garantire una maggiore tutela dei lavoratori coinvolti nei contratti pubblici, il decreto prevede un nuovo allegato con criteri per l’individuazione corretta del contratto collettivo nazionale da applicare. Saranno introdotti meccanismi per verificare l’equipollenza dei contratti collettivi, assicurando che le stazioni appaltanti rispettino le normative lavorative.
- Revisione dei prezzi: Il Correttivo introduce nuovi indici sintetici per la revisione dei prezzi nei contratti pubblici. Questi indici saranno uno strumento di supporto per aggiornare i valori contrattuali in base alle variazioni economiche del mercato, come l'aumento dei costi dei materiali e delle risorse. Il sistema di revisione prezzi rappresenta una misura importante per prevenire squilibri economici a carico delle imprese appaltatrici, garantendo che i contratti siano adeguati in modo dinamico e tempestivo.
- Misure per PMI: Un altro obiettivo del Decreto è agevolare la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese agli appalti pubblici. Le stazioni appaltanti saranno tenute a verificare in modo approfondito il mercato di riferimento per facilitare l’inclusione delle PMI, soprattutto per gli affidamenti sotto le soglie europee. È previsto che almeno il 20% delle prestazioni subappaltabili venga riservato a queste imprese, incentivando la loro partecipazione.
- Qualificazione delle stazioni appaltanti: A partire dal 1° gennaio 2025, saranno introdotti nuovi requisiti e obblighi per le stazioni appaltanti, volti a migliorare la loro efficienza decisionale e gestionale. Saranno previsti incentivi per le stazioni appaltanti non qualificate che si avvalgono di quelle qualificate, evitando così blocchi nelle fasi di esecuzione. Tra le novità, è prevista anche l'erogazione di corsi di formazione per i responsabili delle stazioni appaltanti, offerti anche da soggetti privati, per migliorare la loro professionalizzazione.
Il Decreto Correttivo del Codice Appalti introduce anche novità per i consorzi, la disciplina dei premi e penali nei contratti e il partenariato pubblico-privato (PPP), con una maggiore trasparenza e semplificazione delle procedure.
Per maggiori dettagli, si può leggere l’intero decreto sul sito della Gazzetta Ufficiale a questo link.
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