Decreto Cura Italia. Per Alessia Potecchi del PD si rafforza il sistema sanitario. Benissimo e tempestivo il Decreto
Intervista ad Alessia Potecchi del PD. Benissimo e tempestivo il Decreto Cura Italia con le misure economiche, fiscali, finanziarie e occupazionali
Le misure che sono state prese nel Decreto sono anche preventive rispetto a quelli che sono gli effetti non ancora definibili di questa crisi che stiamo contrastando, ma di cui non sappiamo ancora quale sarà la dimensione temporale e quantitativa. Un mix di provvedimenti che rafforza il sistema sanitario.
Siamo stati i primi in Europa a prendere iniziative adeguate di contrasto alla diffusione dell'epidemia. Si dà una particolare attenzione alla tenuta dell'occupazione e alla salvaguardia del nostro patrimonio produttivo con misure appropriate di contenuto sociale e di sostegno economico finanziario.
LE MISURE IMMEDIATE
Si introducono anche misure intelligenti dal punto di vista fiscale e contributivo per permettere alle aziende di far fronte alla improvvisa caduta della domanda. Sono 25 miliardi di stanziamenti e aiuti immediati per far fronte all’emergenza Coronavirus che sta vivendo il paese. Il Decreto raddoppia, passando da 12 a 25 miliardi. Il Governo si è anche riservato un nuovo Decreto con delle misure aggiuntive se l’aggressività del virus manterrà l’attuale sua costanza.
Intervista ad Alessia Potecchi, Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza del Pd Metropolitano di Milano
Cara Alessia, abbiamo letto sulla tua pagina Facebook che per te il Governo si sta comportando molto bene e in maniera tempestiva, merito anche della squadra del MEF (Ministero dell'Economia) di concerto con il Ministro Gualtieri: sono provvedimenti che rafforzano il sistema sanitario.
"Non è un caso che il primo capitolo del testo sia dedicato proprio alla sanità. Le condizioni lavorative di medici e infermieri erano cosa nota, ma poi la situazione ha registrato un drammatico peggioramento. Per la sanità ci sarà l’aumento di 1,3 miliardi del finanziamento del fabbisogno nazionale standard, 150 milioni per gli straordinari del personale sanitario, nuove assunzioni di 5.000 nuovi medici e 15.000 infermieri e operatori sanitari. Importante e innovativa la decisione che permette ai laureati in medicina di esercitare immediatamente la professione senza attendere l’esame di abilitazione. Altro capitolo è dedicato alle aziende con la sospensione dei contributi previdenziali e assistenziali, rinvio di tutte le scadenze fiscali comprese tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020, potenziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, misure di accesso al credito concordate con gli istituti bancari e garantite da Cassa Depositi e Prestiti, credito di imposta nella misura del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro e ancora garanzie per prestiti fino a 5 milioni di euro destinati a investimenti e ristrutturazioni di situazioni debitorie di PMI".
Ma il Governo non si è limitato solo alle aziende o agli aspetti sanitari. Che cosa ne pensi?
"Sì, abbiamo tutta una serie di interventi a favore di famiglie e lavoratori con l’interruzione del pagamento dei mutui sulla prima casa in caso di sospensione da lavoro con estensione ai lavoratori autonomi e liberi professionisti. Voucher baby sitter fino a 600 euro o 15 giorni in più di congedi parentali, cassa integrazione speciale indipendentemente dal settore lavorativo estensibile anche alle imprese con un solo dipendente, una tantum di 600 euro per liberi professionisti e lavoratori autonomi. Applicazione del lavoro agile ai lavoratori del settore privato con patologie o familiari da assistere, istituzioni di un premio per i lavoratori dipendenti che hanno prestato servizio durante l’emergenza".
C'è qualche settore che è stato trascurato?
"La manovra riguarda davvero tutti i settori a 360°. Ci sono i rimborsi per gli spettacoli, soldi per l’editoria, il turismo e il settore alberghiero, sostegno ai collaboratori delle società sportive. Interventi grandi e piccoli. Dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino alle tutele per i postini che consegnano le raccomandate a casa. Così si interviene per sconfiggere il virus nel più breve tempo possibile".
Abbiamo il sospetto che l'Europa non si dia molto da fare per l'Italia
"Questi provvedimenti devono essere completati con una forte iniziativa in Europa, l'Italia ha tutti i titoli per chiedere di adottare misure economiche, sociali e fiscali che riguardino tutta l'Europa. Queste misure devono essere collocate in un piano che veda l'Europa unita con un progetto comune. E' un Decreto che guarda con attenzione al complesso delle attività del nostro paese (industria, agricoltura, servizi, turismo, trasporti). Si esce dalla crisi se non si rimedia solo alle difficoltà ma se si fa anche azione preventiva che crei le condizioni perchè il paese e l'Europa possano ripartire appena la crisi epidemica verrà risolta"
E della Von Der Leyen che cosa pensi?
"Penso che la presidente Von Der Leyen si stia scostando dalle politiche del passato. La vedo molto più attenta alle ricadute sociali delle decisioni economiche. Nel caso del Coronavirus quest’attenzione è emersa concretamente con un crescendo di finanziamenti che ha raggiunto i cinquanta miliardi di flessibilità. Fino ad arrivare a un’apertura politica fino a ieri inaspettata. Perché il problema è proprio questo. Alcuni Paesi hanno chiuso le frontiere. Il che, mi sia consentito dire, è un errore. Il Coronavirus non conosce frontiere. Se non si vuole rimanere stritolati occorre una posizione comune e forte dell’Europa. Altra occorrenza strategica: fare un grosso investimento sulla ricerca perché, speriamo di no, ma potrebbero capitare altre emergenze sanitarie come quella che stiamo attraversando. In poche parole, l’Europa deve seppellire le politiche di austerità e deve sforzarsi di pensare con un “pensiero” comune, vedo ahimè ancora troppi e radicati egoismi da parte dei singoli nelle iniziative che vengono intraprese, spero che questa vicenda serva da monito per migliorare e continuare sulla strada dell’integrazione, occorre stare molto attenti e le parole inaccettabili della presidente della BCE ne sono un esempio lampante".