Risposta al dott. Petrosillo (2° puntata)
Esimio collega,
Neppure io ho molto tempo da passare sui social, tuttavia garbo vuole che ci si confronti sempre direttamente e a viso aperto.
Perdonami se riprendo l’argomento, ma trovo le tue argomentazioni particolarmente curiose.
Questo è l’art.9 comma 9 del Decreto Legge 22/4/21 n.52;
Esso recita testualmente:
“9. Le disposizioni di cui al presente articolo sono applicabili in
ambito nazionale fino alla data di entrata in vigore degli atti
delegati per l'attuazione delle disposizioni di cui al regolamento
del Parlamento europeo e del Consiglio su un quadro per il rilascio,
la verifica e l'accettazione di certificazioni interoperabili
relativi alla vaccinazione, ai test e alla guarigione per agevolare
la libera circolazione all'interno dell'Unione Europea durante la
pandemia di COVID-19 che abiliteranno l'attivazione della Piattaforma
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nazionale - DGC.”
Mi sembra dica una cosa molto diversa da quanto tu asserisci, e cioè che gli art. da 1 a 8 sono applicabili “fino alla data di entrata in vigore degli atti delegati per l’attuazione delle disposizioni del Parlamento Europeo”, non altro.
Tuttavia, cerchiamo di essere elastici, poniamo anche che il regolamento UE sia stato recepito integralmente, cosa cambia?
Esso dice che il green pass deve essere gratuito per i cittadini, ossia che lo Stato non può chiedere nulla per emetterlo, come, ad esempio, una marca da bollo o un qualunque altro obolo come nel caso della patente di guida o della carta di identità.
Concetto questo, peraltro, ribadito dall’art. 11 dello stesso decreto legge nel quale si afferma esplicitamente che “dal presente articolo non devono derivare nuovi oneri per la finanza pubblica”.
Dove l’hai letto che i farmacisti debbono lavorare gratis?
Ti voglio venire incontro: poniamo che il Ministero abbia messo il sindacato alle strette e quest’ultimo non sia stato capace di prevedere prima e difendere poi il lavoro dei farmacisti, perché allora non ci si è attivati immediatamente per ottenere almeno un rimborso da parte delle regioni?
Chi lo doveva fare?
Perché non è stato fatto?
Su una cosa hai assolutamente ragione: la maggior parte dei farmacisti è riuscita in questa pandemia a mantenere la barra dritta, e lo ha fatto nonostante tutti gli imbarazzanti errori di un sindacato che, non solo non è stato in grado di tutelare, con equilibrio e lungimiranza, gli interessi di TUTTA la categoria, ma che si permette anche un imperdonabile atteggiamento di sufficienza e alterigia verso i propri iscritti