dis-comfort
Memoriale della Shoah - Bologna

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L’esperienza di questo weekend, anzi di questa settimana: imparare – provare a – qualcosa di nuovo, di diverso. Richiede di uscire da quella che va di moda chiamare la zona di comfort, in sostanza di forzare un po’. Non è mica semplice, anche se vogliamo o dobbiamo farlo, molto ci lega, ci riporta nei confini. Ecco quello che mi ha aiutato:

-       accettare il disagio, almeno un po’, non sono nel mio, non sto comoda, e va beh, va bene;

-       accettare di non riuscire, neanche un po’, come parte del processo di apprendimento, che vuol dire vedere il fallimento come uno step utile;

-       riconoscere che l'esito era sbagliato anche se ce l'avevo messa tutta, non difenderlo, anzi vederlo in modo molto critico;

-       ogni tanto permettermi di rientrare nel comfort… sapendo che non serviva a niente per imparare a andare oltre, ovvio, ma per tranquillizzarmi. Basta mettere in conto che ogni volta che si indietreggia la strada è tutta da rifare :)),

-       darsi una seconda (e anche una terza, quarta…) possibilità, un progresso significativo non si fa in un solo tentativo.

Bòn, tutto qui. Semmai serve anche a qualcun altro. A presto!

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