"Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò"

"Vivevamo dentro 40 metri quadrati in cinque, con gli scarafaggi e la pioggia che ci veniva in testa. Non potevo permettermi quasi niente, neanche le matite per disegnare. Usavo quelle che trovavo in giro, rovinate, e qualche pastello."

Ahmed Malis è un ragazzo di origine egiziana, figlio di genitori immigrati a Milano negli anni ottanta. La sua vita inizia con un foglio di carta bianco attraverso il quale disegnare il mondo fuori. Il suo tocco iperrealista lo porta a riprodurre perfettamente gli oggetti che lo circondano. La sensazione quando si guarda una sua opera è che sembra una fotografia, c'è una velata e definitiva idea di perfezione e pulizia che quasi sembra di toccare l'oggetto ritratto. La sua storia viene raccontata e scritta da Nicoletta Bartolotti nel libro "Disegnavo pappagalli verdi alla fermata del metrò", una descrizione della situazione di disagio nella quale viveva Malis e nonostante la quale è riuscito a realizzare i suoi sogni. Per lui infatti il disegno è stato un modo per evadere dalle mancanze e ritrovare la pace interiore nei tratti, nelle linee, nelle forme. Ma anche una sfida con se stesso e un continuo mettersi in gioco per migliorarsi. Cerca strade Ahmed, mondi possibili attraverso la sua arte. Non ha mai avuto maestri ma la svolta arriva grazie ad un educatore del centro di aggregazione giovanile di Creta che riesce a fare pubblicare i suoi disegni su Corriere.it. 

Dopo la comparsa sulla pagina web in tanti si mobilitano per offrirgli opportunità e borse di studio. Ora si è laureato alla Naba con il massimo dei voti e con un progetto che ha coinvolto molti ragazzi del quartiere. Una storia di riscatto, solidarietà e tenacia, la storia di un ragazzo diventato uomo attraverso un sogno, il suo. Il disegno che unisce e restituisce giardini interiori. L'essenza dell'Arte che sta nel trasformare e a volte, un tratto, un segno sono l'inizio di un cambiamento economico, sociale e interiore. E una rosa finta può essere regalata e ricevere lo stesso effetto anche se non ha un suo profumo.