Dotto: “Il trenino scende dalla giostra e conquista le città”

Dotto: “Il trenino scende dalla giostra e conquista le città”

Serena Gasparoni

Castelfranco Veneto

I mezzi ideati dal fondatore Ivo sono nati per scorrazzare i bambini nei parchi di divertimento. Poi sono entrati nei villaggi turistici e negli aeroporti. E ora sono arrivati a circolare per Nizza, Lugano e Londra

Il trenino Dotto “più distante” scorrazza in giro i turisti della Nuova Caledonia. Ma basta spostare il cursore sulla pagina del sito web di Dotto Trains, dedicata alla diffusione dei trenini di Castelfranco nel mondo, per capire immediatamente che sono ovunque: a Parigi, Strasburgo, Londra, nel Principato di Monaco, a Lugano. Li troverete persino se andate in pellegrinaggio a Santiago di Compostela e Fatima. E ancora, dove sono vere e proprie metrò di superficie, in Kuwait, Azerbaigian, Russia, Egitto, Cina e Stati Uniti. E pensare che è nato tutto un po’ per gioco, all’inizio degli anni Sessanta, con la realizzazione di un trenino su rotaie per far divertire i clienti dell’azienda di famiglia, che all’epoca produceva arredamenti per le scuole e giostrine per bambini, che potevano così scegliere cosa acquistare, seduti sui piccoli vagoni trainati dal motore di una Lambretta.

Il dubai safari

Da quella semplice idea di Ivo Dotto, il fondatore, di trenini ne sono stati realizzate diverse migliaia, per i più prestigiosi resort turistici, parchi naturali, centri storici di tutto il mondo. L’idea vincente di Dotto Trains è stata quella di trasformare quella che era poco più di una giostra in un vero e proprio mezzo di trasporto su gomma o rotaia, continuando a mantenere l’aspetto accattivante della locomotiva d’epoca, come anche creare mezzi più moderni. “La magia sta nel fatto che, ovunque ti trovi e qualsiasi cosa tu stia facendo, salire su un trenino ti fa sentire in vacanza, anche per soli 5 minuti”, spiega Sabrina Carraro, presidente di Dotto Trains.

Un’azienda metalmeccanica al femminile, guidata da Sabrina, presidente, e dalla sorella Ottorina, vice, dopo la scomparsa, qualche anno fa, della madre Bruna Dotto Carraro, nipote del fondatore Ivo Dotto. Lo stabilimento si trova a pochi metri dai binari della stazione e poco distante dalla Fervet, azienda storica dove un tempo si costruivano i treni veri. I numeri fotografano una crescita veloce negli ultimi anni, con il fatturato di 9 milioni di euro, aumentato quasi del 50% nel 2018 rispetto all’anno precedente anche grazie a un’importante commessa giunta dalla municipalità di Dubai che ha visto l’azienda impegnata nella prototipazione e realizzazione di una decina di trenini, diesel e elettrici per il nuovo parco tematico Dubai Safari.

«Oggi il 90% del nostro fatturato proviene dall’estero», spiega Sabrina, «poco più della metà dall’Europa, con la Francia in testa, il resto dagli altri continenti. Ogni mezzo viene testato e omologato dal ministero dei Trasporti dello Stato per cui viene realizzato».

Un trend positivo che si conferma anche quest’anno, con un portafoglio ordini già saturo e una nuova commessa milionaria a cui manca solo la firma. Dotto Trains, con appena una trentina di dipendenti, realizza internamente lo sviluppo del progetto, la ricerca e la prototipazione, per la realizzazione dei trenini si avvale anche di terzisti locali. I prezzi variano dai 50 mila euro, per i modelli più semplici agli oltre 400 mila per quelli più elaborati. Due, tre mesi i tempi di consegna: ogni mezzo viene realizzato su commessa, personalizzabile anche attraverso una pagina apposita costruita ad hoc sul sito.

la svolta elettrica

Il futuro di Dotto Trains è sostenibile: il primo trenino elettrico venne commissionato dalla Birreria Bavaria danese per trasportare i visitatori durante le visite aziendali su carrozze fatte come fossero piccole botti. Erano appena gli anni Novanta. Oggi questa soluzione si sta rivelando una risposta efficace e funzionale per il trasporto di persone con bassissimo impatto in termini di inquinamento.

«Fino a due anni fa», conclude Sabrina, «realizzavamo un trenino elettrico ogni 20. L’anno scorso hanno rappresentato circa il 30% della produzione totale. Quest’anno rappresentano il 50%. Ci sono municipalità, come Nizza per esempio, che impongono l’elettrico come unica alternativa di trasporto pubblico, ma in generale sta aumentando l’attenzione verso i temi ambientali. Ed è su questo prodotto che si concentrerà la nostra attività nei prossimi anni».


AFFARIEFINANZA

Data 2019-10-07 Edizione AFFARIEFINANZA

Pagina 27

Sezione ECONOMIA

Anno 2019

Livello AFFARIEFINANZA/ECONOMIA/04

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