Dove inizia la Psicologia di Genere?
Breve storia della Psicologia di Genere. Parte 1.
V.S. Hegelson propone una classificazione storica degli studi sulla psicologia di genere che riteniamo opportuno ampliare e integrare, dipingendo un quadro che risulti completo e che tenga in considerazione come l’evoluzione storica del pensiero abbia potuto influire sulle concezioni moderne.
Ecco a voi la prima parte del quadro storico sulla psicologia di genere
1800-1894 La donna e l’influenza del corpo biologico
Descuret, medico francese noto per i suoi studi in ambito psicosociale, ritiene che, nonostante uomo e donna differiscano non solo biologicamente ma anche moralmente, queste differenze non sono così evidenti nei primi dieci anni di vita. Solo con un’attenta osservazione dei comportamenti e delle modalità relazionali si possono intravedere quelle caratteristiche peculiari che, con la crescita, si andranno via via ad accentuare.
Gli anni porteranno allo sviluppo di attributi fisici inconfondibili che si rifletteranno nello sviluppo della moralità.
“Questa diversità nella costituzione corrisponde esattamente a quella degli attributi morali de’ due sessi: a cagion d’esempio, generalmente parlando, l’uomo resiste più alla fatica; la femmina sopporta meglio il dolore. […] Ed era ben giusto che, essendo nata per soffrire di più, si avvezzasse più facilmente al dolore.”
L’autore sostiene che il dolore provochi nella donna una sorta di energia in quanto l’uomo è soggetto al predominio del cervello, mentre la donna subisce la prepotenza del sentimento che la rende irrazionale.
A sostegno di questa ipotesi, analizza i quadri statistici forniti dai manicomi di Francia e Inghilterra, ed emerge che ad essere più soggetta alla pazzia sia proprio la donna. Infatti, tra il 1825-1840 negli ospedali di Salpêtrièree Bicetre la composizione dei degenti era di 7213 uomini e 9647 donne.
Le ragioni erano da ricercarsi nella già citata fragilità emotiva femminile che porta a un’impulsività dovuta a passioni di tipo travolgente non razionalmente elaborabili. Secondo l’autore concorrono a questa notevole incidenza la
“costituzione nervosa, dalla somma irritabilità cha accompagna l’epoche dei mestrui, la gravidanza, i parti, l’allattamento, e da ultimo dalla loro condizione in società che le espone a frequenti dispiaceri”
Vediamo come sia evidente la componente sessuale intesa nella sua accezione biologica, come il ciclo della vita per un donna possa influenzare il suo pensiero e il suo rapporto con la realtà. Come il disordine morale sia dovuto all’impossibilità di agire sulla propria volontà e di contenere le proprie passioni.
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