E' il 40% la quota di ricchezza al femminile fra gli UHNWI
Secondo Il Global Wealth Report del Credit Suisse la quota di ricchezza delle donne è aumentata di molto nel corso del ventesimo secolo, oggi è femminile circa il 40% della ricchezza globale. Si tratta di una percentuale superiore a quella presentata in altri report, a causa dell’ inclusione di attività non finanziarie, che non solo costituiscono la metà della ricchezza familiare globale, ma sono anche più equamente condivise tra uomini e donne. L'aumento della ricchezza al femminile è stato agevolato dai cambiamenti dello stile di vita che si sono verificati nel secolo scorso. Maggiore accesso all’istruzione e abilità nel coniugare carriera con vita familiare, sono solo alcuni dei fattori che hanno permesso alle donne di godere di una maggiore indipendenza finanziaria, guadagnare di più e, ovviamente, risparmiare di più. Non mancano, però, alcuni elementi che bloccano o invertono questa tendenza. Ad esempio, il continuo divario retributivo fra donne e uomini si traduce in minori prospettive di accumulo di ricchezza per le donne.
Secondo il Credit Suisse la quota di ricchezza femminile in Europa e in Nord America è probabilmente compresa nell'intervallo 40% - 45% e, per quanto riguarda il resto del mondo, studi recenti per l'Africa e l'India indicano una quota femminile di ricchezza significativamente inferiore, compresa tra il 20% e il 30%. La quota di ricchezza in Cina compresa fra il 30% e 40% è più alta che in Africa (in Africa ci sono 21 UHNWI di cui solo due donne) o in India, ma al di sotto del livello in Europa o Nord America.
Le UHNWI
Tra i principali paesi, la Germania ha la più grande percentuale femminile tra le sue UHNWI (26,0%), seguita dalla Svezia (25,0%), dalla Svizzera (23,8%), dall'Australia e dall'India (entrambi al 18,6%). Tra paesi con almeno 20 UHNWI, Indonesia, Singapore e Taiwan non hanno esponenti femminili.
Le Millennials
I Millennials che in pochi anni controlleranno gran parte della ricchezza globale hanno avuto un inizio più difficile nell'età adulta rispetto ai loro predecessori. Le circostanze avverse, tra cui la crisi finanziaria globale, i cambiamenti tecnologici e i prezzi elevati delle case, hanno rallentato il loro ritmo di accumulazione della ricchezza. Le Millennials sono state meno colpite rispetto agli uomini, ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le industrie più colpite dalla crisi finanziaria e dalla recessione globale che ne è seguita hanno riguardato prevalentemente aziende guidate da uomini. Finanza e costruzioni ad esempio.
I comportamenti di investimento delle donne
Le donne sono più avverse al rischio rispetto agli uomini, dimostrano meno conoscenze in materia di investimenti e si sentono meno fiduciose quando prendono decisioni di investimento, il loro stile di investimento si traduce pertanto nella composizione del loro portafoglio. I dati provenienti da Europa e Stati Uniti mostrano che le donne detengono più delle loro attività in forma non finanziaria e hanno una piccola parte delle loro attività finanziarie in forme più rischiose (azioni e fondi comuni di investimento).
I miglioramenti non sono universali
La quota di ricchezza delle donne è aumentata in modo significativo nel corso del ventesimo secolo e i loro livelli di ricchezza sono aumentati in sincrono con tutte le ricchezze domestiche a partire dal 2000. Tuttavia, i miglioramenti nei patrimoni delle donne non sono universali. Ci sono grandi divari di genere in alcune regioni e anche nei paesi in cui il progresso è più forte, alcune categorie di donne - ad esempio, madri single e divorziate – sono ostacolate nella creazione e nell'accumulo di ricchezza.