Donne, il difficile equilibrio tra carriera e vita familiare
Donne, il difficile equilibrio tra carriera e vita familiare
Oggi molte donne si trovano a dover scegliere tra carriera e vita familiare, certamente non per mancanza di capacità, ma a causa delle difficoltà nel conciliare questi aspetti. A ciò si aggiunge il ruolo sociale che la donna riveste nella cura dei figli e degli anziani, un impegno carico di aspettative e responsabilità. Chi, invece, riesce con fatica a non rinunciare alla carriera, rincorre il cosiddetto equilibrio tra lavoro e famiglia.
Con la pandemia la situazione non ha fatto che peggiorare, acuendo le disparità di genere che tanto affliggono la nostra società, proprio per questo motivo le donne hanno dovuto affrontare ardue sfide per mantenere la carriera senza trascurare tutto il resto. Secondo i dati raccolti dall'ONU sull'impatto della crisi causata dal Covid-19, le donne sono state le più colpite sul piano socioeconomico perché occupate, per la maggior parte, nei settori esposti al crollo (41% dell'occupazione femminile).
Tuttavia le ricadute della crisi non riguardano solo l'aggravarsi di uno svantaggio economico preesistente, ma vanno a intaccare anche le prospettive occupazionali. L'aumento delle responsabilità familiari, la persistenza dell'arcaica divisione dei ruoli di genere, gli stipendi sempre più bassi, tutto questo ha messo in serio pericolo la presenza femminile nel mondo del lavoro.
Sul versante maternità la situazione si complica, la gravidanza è ancora troppo spesso considerata come un peso che rende le donne meno produttive, un ulteriore fattore di disparità che infligge una stoccata mortale ai diritti delle lavoratrici. Dati ISTAT relativi al 2019 evidenziano che una donna su quattro lascia il lavoro alla nascita del primo figlio, mentre il 32,2% tra i 20 e i 64 anni non lavora per occuparsi dei familiari.
Il rapporto Global Gender Gap del World Economic Forum per il 2020 pone l'Italia al 76° posto su 153 paesi. Il quadro che viene presentato non è dei più rosei, in particolare per quel che riguarda le donne italiane al lavoro: le strutture per l'infanzia sono scarse e molte madri lavoratrici devono fare affidamento sui nonni per la cura dei bambini. In più, la maggior parte delle donne fatica a raggiungere posizioni apicali e ha meno possibilità di ottenere finanziamenti per progetti imprenditoriali.
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Per aiutare le donne a lavorare senza dover rinunciare a nulla, è necessario dar vita a un sistema di Welfare in grado di ridurre il gender gap in ambito professionale e che consenta loro di dedicare alla carriera le stesse risorse dei colleghi uomini. Infine, sarebbe utile coinvolgerle nel processo decisionale attraverso la partecipazione alla vita politica e in posizioni di leadership affinché siano portatrici di esperienze e punti di vista diversi.
Come imprenditrice nel settore della gestione dei rifiuti trascorro molto tempo fuori casa, la mia è una vita fatta di soddisfazioni professionali, ma anche di sensi di colpa come madre che non sempre riesce a coniugare lavoro e vita familiare. Tuttavia ho cercato di essere una guida per i miei figli, trasmettendo loro insegnamenti e valori, primo fra tutti il rispetto. Li ho resi partecipi del mio lavoro, chiedendo spesso il loro parere e senza nascondere gli errori, seguendo il motto “assente, ma presente”. Oggi sono ragazzi autonomi e maturi, e questa per me è la vittoria più grande.
già Dirigente Psichiatra - Dipartimento Salute Mentale di Taranto - ASL/TA ; Systemic Subject Expert; Attivatore di Visione Sistemico-Costruttivista.
2 anniMolto interessante.
Armatore, marchio della lauro.it spa
2 anniOttimo intervento da condividere