E'​ ora per le aziende di cominciare a prendere una posizione chiara...

E' ora per le aziende di cominciare a prendere una posizione chiara...

Le imprese navigano a vista da troppo tempo. Da quando le attività si sono fermate hanno attraversato diverse fasi. La prima è stata quella dell'incredulità, nella quale molte hanno continuato a lavorare come se nulla fosse (settimana zero, quella che va all'incirca intorno al 24 Febbraio). Poi si è passata a quella dell'emergenza, nel quale gran parte dei dipendenti è stata mandata in smart working (settimana del 2 Marzo). All'inizio della settimana due (9 Marzo), per un attimo, speranza, è sembrato che la situazione non fosse poi cosi grave e che le cose sarebbero potute tornare ad una qualche forma di normalità abbastanza presto. Nella settimana tre (quella del 16) che è appena passata, abbiamo definitivamente capito che le cose saranno piuttosto lunghe.

Le imprese navigano a vista da troppo tempo.

In sostanza è circa quattro settimane che le aziende si muovono in uno stato di confusione e stati emotivi altalenanti. Lo smart working è diventato la regola e ormai è chiaro che il grado di stress a cui siamo tutti sottoposti, sopratutto in termini economici è piuttosto alto.

In sostanza è circa quattro settimane che le aziende si muovono in uno stato di confusione e stati emotivi altalenanti

Quanto può resistere un'azienda che ha soli costi e pochissimi, se non nessun, ricavo?

Per non ridursi a subire le oscillazioni di questa situazione diventa ancora più importante lavorare su più livelli. Il primo, è quello che già molti hanno avviato ed è quello dei costi, il secondo quello che chiamerei della posizione. Ed entrambi sono legati tra di loro.

Per non ridursi a subire le oscillazioni di questa situazione diventa ancora più importante lavorare su più livelli. Il primo, è quello che già molti hanno avviato ed è quello dei costi, il secondo quello che chiamerei della posizione. Ed entrambi sono legati tra di loro.

Il livello dei costi richiede di fare dei sacrifici, di capire che cosa e come l'azienda può contenere e rendere efficienti le proprie spese, levando tutto ciò che è in utile e rivedendo i budget del 2020. E' ciò su cui la maggior parte delle persone si è focalizzata fino ad oggi. Il secondo livello, invece quello della "posizione", è legato a come le impresa decide di collocarsi in questo momento. Rappresenta con quale spirito si vuole agire nei confronti del proprio ecosistema, siano essi i dipendenti, clienti o fornitori. La situazione passerà ma quello che resterà sul mercato (ok, sempre che ce ne sarà uno) è come ci siamo comportati nel frattempo.

Il livello dei costi richiede di fare dei sacrifici, di capire che cosa e come l'azienda può contenere... invece quello della "posizione", è legato a come le impresa decide di collocarsi in questo momento.

Il futuro dell'organizzazione si decide su entrambi i fronti. Allora è bene fare due riflessioni sulla nostra posizione:

  • Essere generosi: questo non è il momento per sparire ma per essere presenti. E' il momento di essere generosi è di dimostrare la vostra vicinanza. La maggior parte delle persone e delle imprese sta facendo fatica. Che cosa potete dargli? Come potete farvi sentire più vicini? Sono quelli con cui vi sentivate ogni giorno fino a qualche settimana, ricordate? Che aiuto potete dare? Come potete essere generosi? Potreste regalare qualche prodotto che avete in stock ai vostri clienti? Potete ridurre le fee dei vostri servizi oppure, dare gratis dei servizi che di solito sarebbero stati a pagamento? Penso ad esempio all'editore Condenast che ha messo a disposizione gratuitamente l'edizioni digitali dei propri magazine in tutta Italia. Se sappiamo coglierlo, questo può essere un momento straordinario per costruire nuovi contatti e nuove relazioni che resteranno una volta passata la tempesta.
  • Essere utili: che aiuto concreto potete ai vostri fornitori, clienti o dipendenti? Quali necessità stanno emergendo in questo momento? Hanno problemi economici? Riuscite ad andargli incontro con qualche pagamento? O almeno a fare in modo di garantire il timing di quelli in attesa? Potete mettere al servizio di questa situazione alcuni dei vostri asset? Delle vostre competenze? Potete offrire delle consulenza? Avete pensato seriamente a fare le attività di formazione di cui avete sempre parlato, ma che non avete avuto mail il tempo di fare per rispondere alle esigenze che emergono in questo momento o che emergeranno una volta che si ritornerà in pista? Penso ad quelle aziende che si sono riconvertite (vedi anche punto tre), oppure di quelle aziende che stanno investendo in formazione e in programmi di supporto ai propri manager che in questo momento sono a casa. Un esempio è stata Banca Mediolanum che ha fatto un bel programma live su youtube nel quale ha invitato i propri clienti a mettere le cose in prospettiva e non farsi prendere dal panico in termini di investimenti attraverso un programma al quale hanno partecipato Presidente Ennio Doris, il direttore Commerciale Stefano Volpato, l'imprenditore Oscar Farinetti, e altri esponenti del mondo della medicina (il Prof. Galli e Prof. Morelli). Oppure Intesa San Paolo che ha stanziato 15 miliardi per le imprese italiane.
  • Cercare spazi di innovazione: per quanto la situazione sia incerta sta offrendo opportunità di sviluppare nuove competenze. Per molti per esempio il tema del digitale fino a questo momento era un perfetto sconosciuto. Fare una task force sulla digital trasformation, un gruppo di persone che in questo momento sia completamente concentrata a capire in cosa può essere portato in digitale e come? Oppure pensare a nuovi servizi che possono essere fatti direttamente via web. Fare una riflessione seria sul tema della sostenibilità e dell'economia circolare cercando di capire quali parti dei vostri processi un domani potrebbero essere resi più sostenibili? Non credete forse che dopo tutto questo ci sarà una maggiore richiesta di responsabilità da parte delle imprese?

Più le cose diventano difficili più siamo chiamati a prendere delle posizioni chiare, a fare del nostro meglio per reagire alla situazione non in maniera reattiva ma proattiva. Per farlo bisogna pensare a quali scenari tutto questo potrà aprire, non si possono tagliare solo i costi. Tagliare e mettere tutto a dormire per tempi migliori non è una strategia che potrà pagare a lungo, considerando che i tempi sono quanto più incerti. Bisogna costruire e fare del nostro meglio per non appiattirci nella narrativa dell'emergenza, quella apparteneva ad una prima fase, e purtroppo alcuni sono rimasti ancora a quella.

Più le cose diventano difficili più siamo chiamati a prendere delle posizioni chiare, a fare del nostro meglio per reagire alla situazione non in maniera reattiva ma proattiva. Per farlo bisogna pensare a quali scenari tutto questo potrà aprire, non si possono tagliare solo i costi.

Quando il mondo comincia a cambiare dobbiamo essere in grado di esprimere posizioni. E' arrivato il momento di essere coraggiosi, guardare avanti, e tenere il sangue freddo.

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Gregorio Di Leo è un Imprenditore e Psicologo Sociale e delle Organizzazioni, esperto di leadership e Risorse Umane, coach formato al CTI di Londra (Coaching Training Institute) è Founding Partner di Wyde - Connective School. (www.wyde.it)

Docente presso la Business School cinese Tsinghua University e presso la Links Community in Danimarca, nel corso della sua carriera ha aiutato direttamente un ampio numero di aziende, gruppi e imprenditori a sviluppare progetti di cambiamento.

Gregorio è stato anche 4 volte Campione del Mondo di Kick Boxing

Davide Uderzo

Management is doing things right; leadership is doing the right things - S.R. Covey

4 anni

È necessario rielaborare flussi e condizioni di lavoro. Riassaporare la stima in se stessi e la fiducia negli altri. Non poniamoci limiti.

Gregorio Di Leo

Wyde Co-Founder I Cultural Transformation | Change Management I Leadership Development I

4 anni

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