E' sempre un buon tempo per vincere

E' sempre un buon tempo per vincere

 

Dipende tutto dal singolo individuo, dalla voglia di far qualcosa, dalla capacità soggettiva di mettersi in gioco senza paura. Non conta l'età, può esserci una giovane irrazionalità contrastata ad una vecchia età di non osare. L'età conta ben poco è solo un numero. Ogni range di età offre le sue bellezze se vengono accettate per come sono. E il bello di un trionfo umile alla tenera èta di 64 anni quando dal mondo calcistico vieni considerato ormai un vecchio perdente, è sorridere al mondo con la felicità di un ragazzino.

Desmond Morris nel suo saggio dedicato alle età diceva che : "...tutti gli uomini che hanno fatto accadere qualcosa nella storia hanno sempre ignorato i limiti temporali." Ma Ranieri ha semplicemente detto "...vincere da vecchi è indimenticabile!" coniando una metafora chiara, quella della panchina: possiamo farcela se facciamo squadra e possiamo vincere se il team/staff ha cuore e anima.

Ranieri, o meglio Sir Claudio Ranieri ha sventato tutti i luoghi comuni legati all'anagrafe tutto in una sera, cancellando un calcio alla montagna la cosiddetta rottamazione. Non ha fatto altro che riscattarsi e riscattare quel gruppo di persone messe in panchina dalla vita, ma ancora cariche di sogni, ideali e anche tanta birra.

In questo momento evviva i vecchietti come Ranieri, che inseguono i sogni e diventano una favola. E siccome i sogni, solitamente, si scontrano sempre con la realtà, per fare in modo che prendano vita, prendiamo esempio da lui. Bisogna sapere sempre mettersi in gioco non perdere mai il mordente, lottare: per noi stessi (egoisticamente), per gli altri e per un obiettivo comune.

E' assodato che non si vince una Premier League per caso. Molto spesso dietro una sfida persa non ci sono obiettivi troppo alti, spesso ci sono motivazioni troppo piccole. Ranieri è riuscito ad abbattere colossi del calcio inglese come biscotti di pasta frolla, motivando la sua squadra. Con coraggio e con tanta paura, perchè la paura e la sofferenza sono un passaggio obbligato per il raggiungimento di un obiettivo.

Racconteremo per anni la bellissima favola del Leicester. Perchè dietro un bel calcio (d'impronta italiana), dietro i goal di Vardy, dietro l'incredibile tenuta della squadra c'è l'impresa di aver portato un'ondata di allegria nel mondo del pallone.

Alla fine dei conti, se si vuole si può fare, nel rispetto delle persone, dell'umiltà e della fiducia di un gruppo. E, non è mai troppo tardi per fare le cose. Perchè, come scriveva Italo Calvino nelle sue “Lezioni Americane”, ad un certo punto della vita bisogna puntare sulle cose difficili, quelle che richiedono sacrificio e che bisogna eseguire alla perfezione, diffidando dalle facili strade e dal fare tanto per fare. Senza rinunce, pronti sempre a nuove sfide e poi qualche volta si può anche vincere.

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