Ecco le due parole che possono creare o distruggere una società intera

Ecco le due parole che possono creare o distruggere una società intera

Ci sono due parole, potentissime, con le quali tutti noi, almeno una volta nella vita ci siamo confrontati. Sono due parole capaci di generare sofferenza, aspettative, rinunce, solitudine, delirio e senso di onnipotenza, a seconda che sia l’una o l’altra a prendere le redini del nostro pensiero in un dato momento.

La cosa tragica è che queste due parole non indicano assolutamente nulla che sia vero, reale, ma si focalizzano su un qualche cosa che non c’è. Sembra incredibile ma è così. Tutto il potere che hanno, e credetemi, ne hanno!, glielo abbiamo dato noi, i nostri genitori prima e i nostri nonni, i nostri avi… Fino a perderci nella notte dei tempi.

Quali sono? Eccole qui!

Fallimento. Indica un qualche cosa che, nella nostra testa e secondo la nostra concezione, doveva andare bene.

Successo. Indica un qualche cosa che, sempre nella nostra testa, poteva andare male.

In altre parole, non indicano un bel niente. La realtà è un’altra. E’ l’esperienza stessa. Ma noi, quando parliamo di ciò che abbiamo fatto o di ciò che vogliamo fare, focalizziamo la nostra attenzione, e quindi la nostra energia, su “che cosa sarebbe se….”, “Che cosa sarebbe stato se…”, e ci perdiamo di vista una meravigliosa, salutare opportunità di crescita che la Vita ci ha messo a disposizione.

Facendo così, viene offuscato tutto il potere, il vero potere, dell’esperienza. Viene racchiuso dentro l’esperienza stessa e aspetta paziente che noi ci accorgiamo di quanto in realtà quel potere possa aiutarci a salire nella scala della vita.

Sarebbe facile a questo punto, una volta che ci siamo resi conto di quanto sia folle soffrire per un qualche cosa che non esiste, smettere di farlo e togliere la potenza a parole senza alcuna attinenza con la realtà. Ma non è così. Sradicare tutti i giudizi, sia in positivo che in negativo, è forse una delle imprese più ardue che un individuo possa compiere. Credo che ci siano riusciti in pochi.

E allora come possiamo procedere? Con uno stratagemma!

Dal momento che l’esperienza è reale ma il giudizio che abbiamo intorno a quella esperienza è opinabile, beh… Allora cambiamo il giudizio! Teniamo quello che ci fa stare bene e cambiamo quello che ci fa stare male. Questo sì che è facile, e ti assicuro che quando sarai allenato a farlo, la tua vita diventa tutta una serie di esperienze positive come mai avresti pensato che fosse.

Comincia oggi stesso. Ti consiglio di partire con imprese piccole, che hai fatto e che non sono andate come avresti voluto. Per esempio un colloquio di lavoro o quell’invito a cena che aspettavi tanto e che non è mai arrivato. Cose così. Non iniziare con quello che ritieni il più grande errore della tua vita, finiresti per esserne inghiottito. Inizia con poco. Cambia il tuo giudizio. Guarda il fatto da una prospettiva diversa. E non avere paura di guardare, osservarlo da vicino. Ricorda che Tu sei l’osservatore. L’esperienza è la cosa osservata. Lei è priva di giudizio, perciò si lascerà guardare e sezionare tutte le volte che vorrai. E’ lì per te. Cerca di “parlare” con lei, di capire qual è la vera lezione che vuole insegnarti. E’ la tua maestra. E tu sei l’allievo. Quando avrai capito questo, ti accorgerai di essere un privilegiato. A quel punto sì, potrai parlare in tutta serenità, di Fallimento e di Successo, perché ti accorgerai che sono due facce della stessa medaglia.

E la medaglia, da quel che mi risulta, la si da solo a chi vince.


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