Effetto Rosenthal nella strategia anti COVID-19
Al tempo del #mito, nell'Antica #Grecia, lo scultore #Pigmalione si innamorò perdutamente della statua di donna che aveva scolpito. Per Pigmalione quella statua rappresentava la donna perfetta, e pregò la dea Afrodite affinche concedesse la vita alla statua, in modo da poterla sposare. Le preghiere furono così intense, da commuovere la dea, e Pigmalione vide muoversi la statua. Molti secoli dopo, il prof. #Rosenthal riprese la storia di Pigmalione per analizzare gli errori nella ricerca scientifica, dovuti alle aspettative dei ricercatori stessi. Praticamente Rosenthal scoprì che molti ricercatori, come Pigmalione, vedevano la realtà da un punto di vista deformato, in funzione delle proprie competenze e abilità, tanto da rischiare di alterare i risultati delle loro stesse ricerche. A questo fenomeno fu dato il nome del suo scopritore, e l'effetto Rosenthal iniziò ad essere studiato in modo scientifico. L'effetto Rosenthal, o effetto Pigmalione, è noto anche come profezia che si autoavvera, in quanto porta all'avverarsi delle aspettative del ricercatore, anche se queste potrebbero non corrispondere all'effetto reale. Oggi, nell'ambito della ricerca, questo effetto viene tenuto strettamente sotto controllo, utilizzando esperimenti in "doppio cieco", equipe multidisciplinari e peer review.
Nell'ambito della comunicazione di massa, dove l'obiettivo da raggiungere spesso non è la validità delle affermazioni, ma l'audience e le visualizzazioni delle notizie, l'effetto Rosenthal è invece spesso trascurato, a vantaggio dello scoop e del clamore mediatico. In pratica, se chiediamo un'opinione su un fenomeno qualsiasi della natura ad un esperto in una specifica disciplina scientifica, questo esperto fornirà la sua interpretazione del fenomeno in funzione della lente culturale con cui lo esamina. Se chiediamo ad un ingegnere e ad un architetto il parere sull'estetica di un palazzo, probabilmente avremo due opinioni diverse, entrambe molto valide dal punto di vista scientifico e tecnico, ma derivanti da due punti di vista della realtà. Addirittura si può arrivare a scomodare la teoria della #relatività, per confermare la validità di opinioni a prima vista discordanti.
Proviamo allora a pensare al parere dell'#epidemiologo, del #virologo e del #medico di base su un fenomeno straordinario come la #pandemia #Covid-19. Quasi sicuramente porteranno i tre specialisti tre opinioni differenti che, se dedotte con #metodo scientifico, saranno certamente tutte valide. A queste potremmo aggiungere le varie interpretazioni psicologiche del fenomeno, anch'esse valide, purchè costruite con metodo scientifico. La scienza in genere avrà quindi una molteplicità straordinaria di teorie, modelli e terapie per il nuovo #coronavirus, però occorre costruire una sintesi sensata, per arrivare ad una gestione collettiva della sfera politica, altrimenti non si riuscirà a venirne fuori. Se spetta alla scienza studiare i fenomeni, e ipotizzare modelli di funzionamento, spetta poi ai #governi, ed alla sfera #politica, costruire una sintesi (quasi una peer review) indispensabile per governare la gente e superare la crisi.
Possiamo quindi ragionevolmente affermare che, sebbene gli scienziati possano essere soggetti all'effetto Pigmalione, spetta alla politica l'ultima parola per mettere in atto strategie anti Covid-19 che possano sintetizzare il meglio dei vari modelli scientifici presentati, senza la possibilità di cadere nella profezia che si autoavvera.
Dott. Alfonso DI GIUSEPPE
Psicologo