Escono le minute
I deludenti ordini industriali tedeschi di novembre e l'aspettativa di tagli aggressivi dei tassi da parte della Banca Centrale Europea pesano sull'Europa. Nello specifico, i primi diminuiscono inaspettatamente 5.4% su base mensile, rispetto al calo dell'1.5% nella lettura precedente, stando al report dell'Ufficio Federale di Statistica della Germania. Questa cifra risulta più debole rispetto allo 0% previsto.
In USA le assunzioni da parte delle aziende private sono minori delle previsioni, con 122.000 nuovi posti contro i 140.000 attesi. Tuttavia, il principale fattore che influenza i mercati rimane Donald Trump, che potrebbe dichiarare un’emergenza economica nazionale per imporre nuove tariffe. Il governatore della Federal Reserve, Christopher Waller, ha dichiarato che non si aspetta che le tariffe generino inflazione persistente e ha espresso supporto per ulteriori riduzioni dei tassi nel 2025, se l'inflazione migliorerà. Trump ha anche ribadito l'intenzione di ridurre i tassi di interesse negli USA e ha continuato a scuotere la scena geopolitica con dichiarazioni su territori da incorporare negli Stati Uniti. Il Presidente potrebbe trovar man forte nei banchi del FOMC: l’ultimo report ha mostrato come molti banchieri siano pronti ad abbassare molto di più i tassi di interesse rispetto a quanto dichiarato dalla Fed.
I rendimenti dei Gilts a 30 anni raggiungono il 5.383%, il livello più alto dal 1998, mentre i rendimenti a 10 anni sono saliti al 4.821%, il massimo dal 2008. Nonostante l’aumento dei rendimenti, il sell-off dei titoli di Stato inglesi ha colpito duramente il mercato dei titoli di Stato inglesi preoccupato per l’aumento del debito pubblico e per l’inflazione persistente.
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