ESG E RISK MANAGEMENT L'integrazione della gestione ESG nell’impianto contrattuale

ESG E RISK MANAGEMENT L'integrazione della gestione ESG nell’impianto contrattuale

Compliance ESG e risk management sono strettamente legati, in quanto entrambi riguardano la gestione dei rischi e la protezione dell'azienda. 

La compliance ESG implica la conformità alle pratiche e alle norme ESG applicabili, mentre il risk management implica, più in generale, l'identificazione, l'analisi e la gestione dei rischi che potrebbero influire sulla performance aziendale.

L'identificazione dei rischi ESG è oggi una componente importante del risk management, poiché i rischi ESG possono avere un impatto significativo sulla reputazione, sulla performance finanziaria e sulle operazioni dell'azienda. 

La gestione dei rischi ESG può, dunque, aiutare a prevenire le conseguenze negative e a proteggere l'azienda da possibili rischi, così aumentando la stabilità dell'azienda. 

La struttura di una procedura di controllo ESG aziendale dipende dalle dimensioni e dalle esigenze dell'azienda, ma in generale solitamente include i seguenti passaggi:

  1. Definizione della politica ESG
  2. Identificazione e valutazione dei rischi ESG
  3. Integrazione della gestione ESG nella strategia aziendale
  4. Integrazione della gestione ESG nell’impianto contrattuale
  5. Attuazione delle iniziative ESG e monitoraggio dei progressi
  6. Comunicazione e reporting dei risultati ESG

Mi voglio soffermare sul punto 4, sottolineando il ruolo fondamentale dell’impianto contrattuale rispetto ad una  efficace policy di risk management

La conformità ESG nei contratti implica che i contratti siano redatti e gestiti in modo da conformarsi alle norme e alle pratiche ESG applicabili. Questo può aiutare a ridurre i rischi ESG e aumentare la stabilità dell'azienda.

Ma non solo. Incorporare la compliance ESG nei contratti può anche aiutare a gestire i rischi ESG legati ai fornitori e ai partner commerciali, poiché può garantire che anche loro seguano pratiche sostenibili e conformi alle norme ESG.

Ad esempio, con riferimento ai rapporti con i fornitori, le imprese dovrebbero accertare il posizionamento di questi su temi fondamentali, quali i seguenti:

  1. Politica ESG dell'azienda: verificare che il fornitore abbia una propria politica ESG coerente con quella dell'azienda.
  2. Gestione dei rischi ESG: verificare che il fornitore abbia un processo per identificare e gestire i rischi ESG, ad esempio nel settore ambientale, sociale o di governance.
  3. Pratiche lavorative: verificare che il fornitore rispetti i diritti del lavoro e le leggi in materia di sicurezza sul lavoro.
  4. Impatto ambientale: verificare che il fornitore abbia un approccio responsabile all'utilizzo delle risorse naturali e che soddisfi i requisiti ambientali applicabili.
  5. Tracciabilità della catena di fornitura: verificare che il fornitore abbia un processo per garantire la tracciabilità della catena di fornitura e prevenire l'utilizzo di materie prime da fonti eticamente o ambientalmente problematiche.
  6. Reporting e trasparenza: verificare che il fornitore sia disposto a fornire informazioni sulle proprie performance ESG e a partecipare a valutazioni ESG.

La check-list, in vero, dovrebbe essere personalizzata in base alle esigenze specifiche dell'azienda e del settore in cui opera. Ed ancora, dovrebbe partire dalla valutazione dell’impresa circa l’incidenza del tema rispetto al proprio business, in termini di potenzialità o di attualità del rischio.

L'obiettivo di una politica ESG a prova di critiche, è di garantire che l'azienda gestisca in modo responsabile le questioni ambientali, sociali e di governance, e che renda conto della propria performance ESG in modo trasparente

Ma ciò non basta.

Le imprese devono farsi garanti anche dell’approccio che hanno i propri fornitori rispetto alle pratiche ESG. Un’impresa per dirsi sostenibile, secondo la più attuale accezione, se anche la sua catena di fornitura lo è.

Questo sforzo potenzierà il valore dell’azione ESG attuata dall’azienda, la quale verrà ricompensata da un forte rafforzamento della propria immagine e reputazione, dall’aumento della fiducia dei stakeholder, e dal miglioramento della competitività sul mercato.

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