ESPERTO. CHI È COSTUI?
CHI È PER VOI UN 'ESPERTO'?
Una persona perfetta e infallibile?
Una persona che ha ogni risposta?
Una persona che tutto conosce?
Questo breve articolo nasce da una esigenza, del tutto personale, di stimolare una discussione su un tema troppo spesso dimenticato, dato per assodato, trattato in modo assai diverso.
Questo breve articolo nasce da una attenta lettura di molti contenuti su questa e su altre piattaforme social, condivisi da vari 'esperti' che hanno nell'ordine:
👉 trovato tutte le risposte a tutte le domande su tutti i temi
👉 vissuto tutte le situazioni possibili, immaginabili e inimmaginabili e superato tutte le difficoltà
👉 affrontato tutti i problemi che si potessero avere e trovato tutte le soluzioni ipotizzabili e non ipotizzabili
ESPERTO. ESPERTI.
Ma cosa significa esattamente questa parola?
Faccio un passo indietro.
La parola 'esperto' deriva da expertus, che a sua volta deriva da 'experiri', il cui significato è 'provare', 'ricercare'.
👉Dunque, partendo da questa origine etimologica, colui che definiamo 'esperto' è la persona che 'prova', 'ricerca', possiamo dire anche 'sperimenta'.
Una persona in cammino.
Una persona che, restando in cammino, sa di non sapere.
👉Aggiungo, una persona che non vive di certezze assolute, ma riconosce le proprie imperfezioni, la transitorietà delle proprie convinzioni, la propria necessità di apprendere, provare e ricercare in modo continuativo.
Newton scriveva: "Ció che sappiamo è una goccia, ció che non sappiamo è un oceano".
Ed ecco allora che per me un ESPERTO, nella sua dimensione più alta e ricca di significato, dovrebbe avere un approccio da allievo della vita curioso, affamato di sapere, desideroso di imparare, di esplorare sempre.
Nei fatti, però, leggo tanti, tanti post che sembrano dare alla parola esperto il significato, assai diverso, di persona infallibile e perfetta che tutto conosce e tutto sa.
Consigliati da LinkedIn
Post che non ammettono repliche, che azzerano ogni forma di reale interazione, annullano ogni confronto, appaiono come veri e propri monologhi.
Tali contenuti sono davvero utili per un dialogo costruttivo alla pari con chi 'esperto' non è?
O si pensa che l'esperto faccia i citati monologhi, senza ascoltare gli altrui punti di vista, le altrui osservazioni, le altrui prospettive, ma solo per proporre al pubblico le sue brillanti idee, le sue verità assolute?
Sia ben inteso, questo pericolo di, concedetemi il termine, ESPERTITE ACUTA è a carico di tutti, nessuno escluso.
Molti mi diranno che l'esperto ha contenuti, esperienze, competenze, maturate negli anni, ha cicatrici e sacrifici da raccontare, una voce da far ascoltare.
Vero, in parte a mio avviso, con alcune precisazioni che reputo essenziali.
Vedo 3 DIMENSIONI che più di altre aiutano a definire un 'esperto':
📍ricerca e apprendimento
📍curiosità e diversità
📍evoluzione e trasformazione
In nessuna di tali dimensioni metterei mai parole come 'certezza', 'assolutezza', 'perfezione', 'infallibilità'.
⚠️ E allora, facciamo attenzione a quello che condividiamo e leggiamo.
⚠️ Partecipiamo sempre con spirito critico costruttivo, senza assuefarci a contenuti che sembrano calati dall'alto come una illuminazione celeste.
⚠️ Restituiamo qualità e consistenza alla parola 'esperto' e riportiamola sulla terra, perché è lì che ci si sporca le mani, si prova, si sperimenta, si esplora e soprattutto si impara, si migliora, si cambia, con grande umiltà.
⚠️ E facciamo attenzione a non diventare le parole che Max Weber utilizzava:
"Un esperto è uno che sa sempre più cose su sempre meno cose, fino a sapere tutto di nulla".
Una chiosa personale.
Mio padre, dopo oltre 50 anni di esperienza nel suo settore, con l'esempio e con i fatti, mi ricorda ogni giorno che occorre sempre fare un passo alla volta, con i piedi ben piantati a terra, lo sguardo attento e curioso, anche dopo tanti, tanti anni di vita professionale vissuta a studiare e applicare in concreto quanto appreso con sacrifici, umiltà e sudore.
Cosa ne pensate?
Vi aspetto nei commenti.
Luiss Guido Carli e Luiss Business School - Esperto certificato in Pianificazione e Controllo
2 anniA che crede, pensa, ritiene di sapere tutto o semplicemente di essere un esperto occorrerebbe ricordare la validità del metodo socratico: non sapere, ironia e maieutica "Non Sapere: riconoscere la propria ignoranza è il primo passo verso la conoscenza. Solo chi sa di non sapere è spinto dal desiderio di conoscere (la pretesa di sapere invece non fornisce la spinta all’indagine). Il vero filosofo inoltre sa che intorno alle cause e alle strutture di un principio non si può dire nulla con sicurezza e che la ricerca di verità, in questo caso, potrebbe rimanere sospesa; Ironia: deriva dal greco “eironeia” e significa “dissimulazione”. Questa seconda fase del metodo socratico consiste nel demolire, attraverso le giuste domande, la presunzione di chi crede di sapere già tutto. È un atteggiamento sarcastico e scherzoso che, mettendo in difficoltà l’interlocutore, riesce a fargli ammettere la propria ignoranza; Maieutica: come già accennato, è l’arte ostetrica con la quale Socrate riesce a far “partorire” a chi dialoga con lui il personale punto vista sulle cose. Il dialogo socratico è fatto di domande come: Che cosa è la bellezza? Che cosa è la saggezza? Che cosa è la giustizia?"
Geometra
2 anniL'esperto è una persona che ha accumulato un certo numero di esperienze in un determinato campo che gli consentono di indirizzarsi più facilmente verso la soluzione quando posto di fronte ad una problematica inerente quel campo. È ovvio che laddove il suddetto esperto non investa più tempo nell'evoluzione/formazione/espansione/curiosità rimane esperto per un periodo più limitato di tempo. Per essere un esperto, non solo devi avere parecchia esperienza sul campo, ma devi anche restare sempre "sul pezzo".
Graphic Designer Senior | Psicologo Junior
2 anniGrazie di cuore Alberto Mascia, l'etimologia delle parole, noto nella mia vita quantomeno, mi aiuta a comprendere le cose per come sono, forse, per davvero, "pulendole" da ciò di cui le abbiamo rivestite. Pensavo che "esperto" volesse significare appunto "saperne": di un argomento, di un campo d'applicazione. Invece caspita, significa forse l'esatto opposto! Sapere di non sapere e quindi provare! Cambio prospettiva davvero significativo per me, oggi. Grazie di cuore.
Ceo Softing Consulting | Business Intelligence Analyst | Software Specialist | Organizzazione Digitale | Controllo di Gestione
2 anniAvendo superato di molto le 10.000 ore di attività nel mio settore (informatica, software), secondo Gladwell dovrei essere un "esperto" ma la migliore definizione che finora ho trovato e che mi si addice è: "...allievo della vita curioso, affamato di sapere, desideroso di imparare, di esplorare sempre." Grazie per questa definizione!
Impiegata amministrazione presso Confezioni H & B S. R. L.
2 anniOvviamente non si può essere esperti su "tutto". Per me ci può essere un'esperienza di lavoro svolto per anni, allora sì che puoi dire di essere esperto ma mai del tutto, nel senso che potrebbe capitarti una persona dalla quale avrai sempre da imparare. Ho conosciuto persone che conoscevano molto più di me ma non lo sapevano insegnare, quindi manca quel qualcosa in più che deve portarti a pensare che non sei l'unico/a ad essere esperto se non riesci a comunicare le tue esperienze e fare esempi. Ci sono tanti fattori che portano riflessioni profonde che non tutti possono percepire come "mancanze".