ESRS & Impatti sugli oceani # 19

ESRS & Impatti sugli oceani # 19

(ENG ⬇️)

Benvenuti/e #seachangers alla prima newsletter italiana dedicata ai temi della sostenibilità per aziende connessa alla tutela degli oceani!

L'obiettivo è offrire uno spazio di formazione e dibattito per comprendere il ruolo fondamentale che le aziende possono giocare nella tutela degli oceani.

Siamo alla ricerca di aziende virtuose che siano interessate a collaborare con noi sul tema degli impatti aziendali verso gli ecosistemi marini. Se la tua organizzazione è interessata                                                   CONTATTACI A info@seathechange.eu

🗞️NEWS

A causa dei cambiamenti climatici, nel mare Adriatico stanno morendo numerosi mitili: Link

Nuove trivellazioni mettono a rischio la riserva del Po : Link

In Italia il settore dei porti turistici è in crescita: Link

🌊APPROFONDIMENTO BLU & BUSINESS

ESG & Tutela dei mari: una connessione fondamentale per la protezione degli oceani e la competitività delle aziende. 

Sei hai dubbi sul significato del termine ESG, leggi la nostra edizione precedente Link.

Oggi parliamo di valutazione d’impatto ambientale, in particolare dei KPIs d’impatto e la rendicontazione. 

A Gennaio 2023 è stata pubblicata da parte dell’Unione Europea la Corporate Social Responsibility Directive (CSRD) che prevede, tra le varie, l’entrata in vigore degli European Sustainability Reporting Standard (ESRS).


Che cosa sono gli ESRS e in che modo possono promuovere la salute degli oceani?

Parte 1

Sono i nuovi standard di sostenibilità rilasciati dall’EFRAG che le organizzazioni dovranno utilizzare per rendicontare gli impatti generati. Gli ESRS consistono in dodici standard suddivisi in norme trasversali (cross-cutting standards) e norme specifiche (issue specific).

Rientra nella prima categoria l’ESRS 1 General Requirements, che definisce i requisiti generali che l’azienda deve rispettare per presentare il proprio bilancio di sostenibilità. In questo ambito vengono trattati, tra i vari, i temi di: due diligence, gli orizzonti temporali delle informazioni pubblicate, la catena di valore coinvolta e il principio di doppia materialità finanziaria e d’impatto. L’ESRS 2 prevede una descrizione della governance aziendale, della strategia adottata verso il mercato e gli stakeholders e una descrizione dei rischi e delle opportunità associate. 

Le norme specifiche sono suddivise in ambito sociale, ambientale e di governance e prevedono una suddivisione in base all’ambito d’impatto. Diversi ESRS interessano in maniera diretta o indiretta gli oceani e gli ecosistemi che li abitano. 

L’ESRS E1 dedicato al Cambiamento Climatico, valuta l’interconnessione tra le attività aziendali e gli impatti in ambito di cambiamento climatico inclusi il supporto ad azioni di mitigazione e adattamento. Ogni anno gli oceani assorbono circa il 30% della CO2 emessa dalla nostra società, risulta fondamentale sostenere la salute degli ecosistemi marini per mantenere gli oceani sani.

L’ESRS E2, Inquinamento, obbliga un’azienda a riportare le proprie politiche relative all’inquinamento di aria, acqua e suolo. L’inquinamento delle acque causato dalle attività aziendali sfocia direttamente in mare trascinando inquinanti liquidi e rifiuti solidi, basti pensare che circa l’80% dell’inquinamento marino deriva dalla terra. 

L’ESRS E3 si occupa, direttamente, di valutare gli impatti verso le risorse marine. In questo ambito vengono valutati specifici KPI di consumo e utilizzo dell’acqua, il contributo delle attività aziendali verso le politiche per una Blue Economy sostenibile promosse dall’Unione Europea e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) numero 6 e 14. 

L’ESRS E4, biodiversità ed ecosistemi, contiene sei macro aree che includono le politiche e i piani aziendali sul tema, obiettivi, azioni e risorse previste e i KPI proposti per la misurazione. Un recente studio dell’ Agenzia Europea per l’Ambiente, dimostra la preoccupante situazione attuale del Mar Meditteraneo dove le popolazioni delle specie autoctone di molluschi sono crollate di circa il 90%. 

(Nelle prossime edizioni verranno approfonditi gli ESRS mancanti.)

Cosa fa Sea the Change ?

Sea the Change si occupa di lavorare sul tema degli impatti verso gli ecosistemi marini. Al momento l’azienda è concentrata sulla generazione d’impatto positivo attraverso progetti a forte impatto positivo verso le comunità locali e i mari. Grazie all’utilizzo di metodologie innovative, tra cui l’Ocean Impact Navigator, StC è in grado di cogliere gli impatti generati dai progetti con cui lavora e associarli agli obiettivi di sostenibilità aziendali. Il tema del reporting è fondamentale per rispettare le normative vigenti, comunicare in maniera adeguata ai propri stakeholders e pianificare strategie e politiche di sostenibilità. 


💡OPPORTUNITÀ

Fai parte di un’azienda PMI del turismo con sede in Grecia, Francia, Italia, Spagna o Cipro e vuoi implementare progetti innovativi e sostenibili legati agli ecosistemi marini?

Stiamo cercando collaborazioni per partecipare a fuTOURISME

Contattaci a info@seathechange.eu per fissare una videocall e iniziare a lavorarci!

Per commenti, dubbi e curiosità scrivici a: info@seathechange.eu

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Credits: Greenomy

Welcome #seachangers to the first Italian newsletter dedicated to sustainability for companies and the protection of the oceans!

Our objective is to offer a space for information and debate to understand the fundamental role that companies can play in protecting the oceans.

We are looking for virtuous companies that are interested in collaborating with us on the topic of corporate impacts on marine ecosystems.

If your organization is interested

CONTACT US AT info@seathechange.eu

🗞️NEWS

The Adriatic  is turning into a tropical sea, which is not good news: Link

Australia will protect more marine ecosystems than any other country: Link

A new report from Oceana, shows the real impact of oil pollution in the UK: Link 


🌊IN-DEPTH BLUE & BUSINESS

ESG & Conservation of the Oceans: a fundamental link for supporting the protection of the oceans and the competitiveness of companies. 

If you need more clarification about the meaning of the term ESG, read our previous edition Link.

Today, we talk about environmental impact assessment, particularly KPIs and reporting

In January 2023, the European Union published the Corporate Social Responsibility Directive (CSRD) which provides for the entry into force of the European Sustainability Reporting Standard (ESRS).

What are ESRs, and how can they promote the health of the oceans?

Part 1

The new sustainability standards issued by EFRAG are what organizations will be required to use to report on the impacts generated. The ESRS consists of twelve standards divided into cross-cutting and issue-specific standards.

The first category is ESRS 1 General Requirements, which defines the general requirements that a company must meet to present its sustainability report. In this context, the following topics are covered: due diligence, time horizons of published information, the value chain involved and the principle of double materiality and financial impact. ESRS 2 includes a description of corporate governance, the strategy adopted towards the market and stakeholders, and the associated risks and opportunities. 

The issue-specific standards are divided into social, environmental and governance areas and provide for a breakdown according to the impact area. Several ESRs directly or indirectly affect the oceans and their ecosystems. 

The ESRS E1 dedicated to Climate Change, assesses the interconnectedness between business activities and impacts in the context of climate change including support for mitigation and adaptation actions. Every year the oceans absorb about 30% of the CO2 emitted by our society, it is essential to support the health of marine ecosystems to keep the oceans healthy. 

ESRS E2, Pollution, requires a company to report its policies on air, water and soil pollution. Water pollution caused by business activities flows directly into the sea, carrying liquid pollutants and solid waste; about 80% of marine pollution comes from land. 

ESRS E3 is directly concerned with assessing impacts on marine resources. In this context, specific KPIs of water consumption and use, the contribution of company activities to policies for a sustainable Blue Economy promoted by the European Union and the Sustainable Development Goals (SDG) number 6 and 14 are evaluated. 

The ESRS E4, Biodiversity and Ecosystems, contains six macro areas which include relevant policies and business plans, objectives, actions and resources envisaged and proposed KPIs for measurement. A recent study by the European Environment Agency shows the current worrying situation in the Mediterranean Sea, where populations of native species of molluscs have fallen by around 90%.

 (Missing ESRSs will be explored in future editions)

What does Sea the Change do?

Sea the Change is working on impacts to marine ecosystems. The company is currently focused on generating positive impacts through projects with a strong positive impact towards local communities and the seas. Through the use of innovative methodologies, including the Ocean Impact Navigator, StC can capture the impacts generated by the projects with which it works and associate them with corporate sustainability objectives. Reporting is fundamental to comply with current regulations, communicate appropriately to its stakeholders and plan strategies and sustainability policies. 


 💡OPPORTUNITIES

You are part of a SME tourism company based in Greece, France, Italy, Spain or Cyprus and want to implement innovative and sustainable projects related to marine ecosystems?

We are looking for partners to participate in the fuTOURISME call. 

Contact us at info@seathechange.eu to set up a video call and start working on it!

Write to us at info@seathechange.eu to set up an online meeting!

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