Estate 2019: Mercato elettrico ai minimi, bolletta ai massimi
Nel mese di agosto è proseguita la discesa delle quotazioni del mercato elettrico. L’effetto in bolletta è purtroppo limitato dal crescente peso degli oneri di sistema.
Dal nostro approfondimento sul mercato elettrico due notizie, una buona e una cattiva. La buona notizia è che l’energia costa sempre meno. La cattiva è che purtroppo la bolletta non scende.
L’estate raffredda il mercato
L’afa estiva non riscalda il mercato elettrico, che prosegue la sua discesa portandosi nel mese di agosto ai minimi degli ultimi 4 anni.
Nel 2019 la tendenza del mercato elettrico è stata decisamente ribassista, con due timidi tentativi di rimbalzo ad aprile e ad inizio luglio. Nel momento in cui scriviamo (22/08/2019), il prezzo medio mensile di agosto è pari a 47,25 €/MWh, un valore di oltre 20 €/MWh più basso rispetto ad inizio anno.
Il principale fattore che ha contribuito alla discesa e senz’altro la persistente debolezza del Gas Naturale, che da inizio anno ha più che dimezzato il suo valore di mercato.
Nel seguente grafico, abbiamo sovrapposto i grafici dei prezzi medi mensili del mercato elettrico (PUN) e del gas naturale (TTF). Con un Gas così debole, che non dimentichiamo è il principale elemento di costo dell’energia elettrica non rinnovabile, non sorprende che il prezzo dell’energia sia sceso. Per un approfondimento sulle cause della discesa dei prezzi del gas naturale, si veda Gas ai minimi storici. È giunta l’ora del prezzo fisso?.
Quando finirà la discesa?
È la domanda che tutti si pongono. Quando i prezzi scendono, è grande la tentazione di acquistare, anticipando una inversione di tendenza. Chi opera sul mercato sa molto bene che prendere posizione sul mercato in controtendenza è sempre pericoloso. Tuttavia, nel caso del mercato elettrico, la tendenza ribassista degli ultimi mesi va considerata guardando il quadro di lungo periodo, che è senz’altro laterale. Infatti, dal 2013 ad oggi i prezzi medi mensili del mercato elettrico, che indicono sulla quasi totalità delle tariffe del mercato elettrico a prezzo variabile, Convenzioni Consip comprese, oscillano stabilmente tra i 45 e i 70 €/MWh, con isolati sconfinamenti oltre tale banda. I prezzi sono dunque sulla parte bassa: acquistare a questi livelli non è sbagliato.
Cosa fare per mettersi al riparo da eventuali fiammate rialziste?
La risposta più ovvia è: comprare il prezzo fisso. Purtroppo la risposta più ovvia non è detto che sia la più corretta. I prezzi fissi sono determinati in base al valore dei prezzi dell’energia elettrica a termine, con consegna nei mesi di durata della fornitura. Nel caso delle Convenzioni Consip, il prezzo fisso dipende dal parametro “Prodotto Fisso”, determinato in base al valore dei Futures trimestrali. Purtroppo, da un paio di anni a questa parte, il valore dei futures è stabilmente più alto dei prezzi spot di almeno 10 €/MWh.
In un mercato laterale con prezzi che oscillano nella ristretta banda 45-70 €/MWh, pagare oltre 10 €/MWh, per assicurarsi un prezzo fisso e coprirsi da possibili variazioni sfavorevoli di prezzo, è decisamente oneroso. Facciamo un esempio. Il prezzo medio dell’energia elettrica, con consegna nel primo trimestre del 2020, negli ultimi 30 giorni è sceso di 6,75 €/MWh, portandosi a 62,30 €/MWh.
Nonostante la discesa, 62,30 €/MWh è un costo che rimane quasi 15 €/MWh più alto rispetto al prezzo medio spot, espresso dal PUN del mese corrente.
In sintesi, a questi prezzi sarebbe interessante coprirsi con un’assicurazione … ma a condizione di trovare una polizza con costi accettabili!
Perché la bolletta non scende
Quale sarà il costo medio dell’energia elettrica del 2019? Alla luce della discesa dei prezzi, ci sono speranze di ottenere dei risparmi sui capitoli di bilancio destinati al pagamento delle bollette elettriche?
Nel seguente grafico abbiamo riportati i prezzi medi del PUN per mese, dove ogni linea indica i prezzi medi mensili degli ultimi 6 anni.
Confrontando la linea rossa relativa al 2019 con la linea blu riferita allo scorso anno, osserviamo una prima parte del 2019 su livelli leggermente più bassi. A partire da giugno, le linee divergono ed è quasi certo che nei restanti 4 mesi dell’anno i prezzi rimarranno decisamente più bassi rispetto allo scorso anno.
Se le notizie che arrivano dai mercati energetici sono certamente positive per chi deve acquistare energia, gli effetti in bolletta sono decisamente mitigati dalla dinamica sfavorevole degli oneri di sistema, che viaggiano sui massimi storici (sul tema Oneri di Sistema ai massimi storici).
Pertanto, il raffronto con il 2018 va fatto conteggiando anche gli oneri di sistema. Così facendo, scopriamo che, specie per i consumatori con un elevato peso delle quote fisse, il 2019 è un anno di salita del costo energetico. In maniera sorprendente, possiamo affermare che la volatilità del prezzo degli oneri di sistema supera quella della materia prima!
Come è possibile? Nel secondo semestre 2018 l’Autorità, proprio al fine di mitigare gli effetti in bolletta dell’aumento del costo dell’energia, azzerò il valore della componente Arim. Quest’anno stiamo pagando, con gli interessi, gli sconti in bolletta del 2018. Infatti, dopo aver pagato nei primi due trimestri 2019 anche quanto non versato per gli ultimi due trimestri 2018, nel terzo trimestre 2019 non c’è stato un ritorno a quanto stabilito all’inizio del 2018, quando partì la riforma degli oneri di sistema che ha introdotto le componenti Asos e Arim.
Quanto costerà l’energia elettrica nel 2019
Abbiamo simulato il costo dell’energia atteso nel 2019, utilizzando lo stesso modello di calcolo e le stesse ipotesi fatte lo scorso anno con l’articolo Oneri di sistema. Di quanto cresce la bolletta elettrica nel 2018.
Per calcolare il costo dei restanti mesi del 2019 abbiamo tenuto conto:
• per la quota energia delle attuali quotazioni dei Futures,
• per gli oneri di sistema e trasporto abbiamo ipotizzato un quarto trimestre con valori uguali al 3° trimestre.
Il risultato è sconfortante...