Finanza #1 : Moneyfarm
Uno degli aspetti fondamentali che è doveroso trattare è quello riguardante gli investimenti. Col passare degli anni l’età media delle persone che si informano ed effettuano i primi investimenti si è abbassata molto e in molti casi la soglia di età è sotto i 25 anni. Per poter investire, la prima cosa da fare è sicuramente informarsi e studiare, sarebbe opportuno trascorrere abbastanza tempo facendo anche delle simulazioni di investimento visto che parliamo comunque di un’operazione rischiosa e a volte anche complessa dove esistono tantissime tipologie di investimenti e avere un quadro chiaro richiede sicuramente molto tempo e quindi parecchi anni. Prima di approfondire nel dettaglio le varie tipologie di investimento è doveroso parlare di Moneyfarm che per il quarto anno consecutivo è stato votato come miglior consulente finanziario indipendente. È proprio la parola indipendente che dobbiamo sempre ricercare perché altrimenti si corre il rischio di comprare prodotti sponsorizzati da istituti che non sono per nulla in linea con il nostro rischio e con l’obiettivo di investimento. La spiegazione su moneyfarm sarà la prima di altre spiegazioni che riguarderanno il mondo della finanza e degli investimenti, la scelta di partire da moneyfarm è dettata dal fatto che è giusto analizzare chi è leader in questo settore che riesce soprattutto ad offrire una consulenza di qualità ad un costo accessibile grazie anche al servizio di Robo Advisor che ha rivoluzionato il settore con l’aiuto di algoritmi.
Moneyfarm è nata nel 2011 è fin da subito si è posta il problema che la maggior parte dei risparmiatori, soprattutto in Italia, non ha accesso a servizi finanziari di qualità ed è per questo che gli istituti bancari che offrono una consulenza hanno dei costi elevati e talvolta c’è possibilità di conflitto di interesse. Quando si investe in moneyfarm il capitale investito è separato dai capitali della società e sono protetti da Saxo Bank che è una banca d’investimento danese. Inoltre, gli investimenti con Moneyfarm godono della tutela da parte del Fondo Nazionale di Garanzia italiano (che copre fino ad un massimo di 20.000) e del Financial Services Compensation Scheme britannico che copre eventuali insolvenze nei confronti degli investitori da parte dell’intermediario. Moneyfarm è autorizzata e regolata dalla Financial Conduct Authority britannica e da Consob in Italia.
La strategia di Moneyfarm è una strategia di investimento basata sulla diversificazione: geografica, temporale e tra titoli. Ripartire l’investimento aumenta la sicurezza e le opportunità di rendimento. Inoltre, costi maggiori non significano maggiore qualità del prodotto ed è per questo che vengono scelti fondi di investimento a basso costo di gestione, per ridurre ancora di più l’impatto commissionale sui rendimenti.
I punti che meritano attenzione su Moneyfarm sono: l’investimento avviene in fondi comuni di investimento che sono quotati in borsa e prevedono solo fondi ETF e la ampia gamma di portafogli in base ai differenti profili di investitori. La scelta è ricaduta sugli ETF rispetto ai Fondi Comuni tradizionali perché gli ETF garantiscono totale trasparenza sulla composizione del fondo permettendo una maggiore e più accurata diversificazione, riescono a ridurre i costi dell’investimento, grazie a commissioni di gestione esigue e di ingresso molto basse ed inoltre i fondi ETF sono più liquidi quindi più facili da comprare o vendere perché scambiati in borsa quotidianamente.
Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono particolari fondi d’investimento a gestione passiva. La prima distinzione fondamentale è quella tra fondi attivi e fondi passivi. I primi hanno come scopo quello di generare performance migliori dell’andamento generale del mercato. Per raggiungere questo obiettivo i gestori intraprendono una serie di operazioni di compravendita speculative per provare a generare rendimento nel medio termine. I fondi passivi (per esempio gli ETF), al contrario, replicano l’andamento di un indice o di un asset class che sono le attività di investimento (come può essere il Ftse Mib, o il prezzo dell’oro).Il valore di un investimento passivo andrà dunque a replicare l’indice. In generale i fondi passivi sono meno costosi dei fondi attivi. I fondi comuni d’investimento sono degli istituti di intermediazione finanziaria. Hanno l’obiettivo di raccogliere capitali dai risparmiatori e reinvestirli. In pratica un fondo gestisce una serie di asset per conto di coloro che hanno deciso di investirci (i fondisti), con l’obiettivo di creare valore. Come accade per tutti i fondi, quando si acquista un ETF è come se si acquistasse un paniere di titoli. Investire in un fondo equivale a mettere il proprio risparmio insieme a quello di altri investitori, il gestore del fondo acquisterà poi con questo denaro gli strumenti su cui si andrà a investire. La performance dell’investimento sarà data dal risultato di tutti i singoli strumenti su cui il fondo investe. Come abbiamo detto, gli ETF replicano ad esempio l’andamento di un indice come il FTSE MIB e bisogna specificare che la replica può avvenire in maniera fisica (la tipologia più utilizzata da Moneyfarm) e sintetica. La replica fisica si ha quando i fondi ETF comprano esattamente tutti i titoli nelle precise percentuali che compongono l’indice mentre nella replica sintetica gli ETF non comprano i titoli che compongono l’indice. In questo caso per seguire l’indice si fa ricorso ad un contratto derivato (SWAP che è uno strumento derivato e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti determinati in relazione a uno strumento o un'attività finanziaria sottostante) stipulato con una banca d’affari, in cui l’ETF compra (cash) un paniere di titoli da una controparte (generalmente banche e istituti finanziari primari), girando a quest’ultima il rendimento del paniere, e in cambio stipula un contratto dove tale controparte riconosce la performance dell’indice da replicare. L’aspetto positivo della replica fisica, è che non c’è alcun rischio controparte. Il gestore dell’ETF che applica questa modalità di replica ha la piena proprietà di tutti i titoli. Inoltre, i titoli risultano custoditi presso una banca depositaria e costituiscono patrimonio separato rispetto alla società emittente. La replica sintetica, ha un rischio controparte. Tuttavia, si tratta di una replica che si avvicina molto alla perfezione in quanto queste forme di replica generano un trekking error ( che è lo scostamento di performance di un'attività finanziaria rispetto al suo indice di riferimento) molto basso.
Dopo aver definito cosa sono i fondi comuni di investimento e le particolarità dei fondi ETF, vediamo i portafogli di investimento proposti per poi concludere con i costi di Moneyfarm. Ognuno di noi ha una differente propensione al rischio e Moneyfarm risponde e si adatta a tutte queste esigenze di investimento in modo molto semplice ma efficace. Sono stati creati 12 portafogli di investimento, separati in 6 livelli di rischio e suddivisi per ammontare investito dove vi sono investimenti sotto i 50.000 euro e investimenti superiori a 50.000 euro. Se l’investimento è inferiore ai 50.000 €, il portafoglio Moneyfarm sarà composto da un massimo di 7 exchange traded funds (ETFs), mentre se l’investimento supera i 50.000 € potrà contenere fino ad un massimo di 14 ETF. Nel corso del 2018 è stato creato il 7° livello di rischio, i portafogli che hanno un rischio bilanciato (quelli volti al mantenimento del capitale con basse oscillazioni) sono il P3 e il P4 dove di seguito sono elencate le percentuali di assets con aree geografiche e rendimenti dal 2012 ad oggi. Iniziando dal P3 vediamo:
Il P4 invece ha:
Il P4 è caratterizzato da una maggior percentuale nell'azionario sia nei paesi sviluppati che in quelli emergenti e tutto ciò a discapito di una piccola percentuale nelle obbligazioni a breve termine e soprattutto nell'azzeramento della percentuale di obbligazioni governative dei paesi sviluppati. La percentuale di investimento in strumenti indicizzati all'inflazione varia di soli due punti dove nel P3 la quota definita sicura (liquidità, obbligazioni e strumenti indicizzati all'inflazione) è del 70% mentre nel P4 scende al 58% con una buona percentuale nell’azionario anche dei paesi emergenti.
Per quanto riguarda i costi di Moneyfarm è utile ricordarsi che le commissioni dirette sono inversamente proporzionali al capitale investito e sono nella misura dell’1% del capitale se l’investimento è minimo (5.000 euro è la cifra minima che può essere investita), fino allo 0,30% per investimenti superiore al mezzo milione di euro. La tabella di seguito riportata evidenzia i vari costi:
Moneyfarm non ha commissioni di ingresso, di uscita e/o di performance e per questo è conveniente sapere in anticipo l’esatta percentuale della commissione.
Dopo aver visto tutti gli aspetti di Moneyfarm, soffermandoci sulla definizione e sulle caratteristiche dei fondi di investimento ETF e sui portafogli creati e i costi di gestione, si può affermare che è il servizio di consulenza migliore in Italia per profilazione rischio clienti e costi da sostenere. Negli articoli successivi verranno analizzate varie forme di investimento e vari prodotti finanziari per avere un quadro più completo sul mondo degli investimenti e della finanza.