Fonti rinnovabili, gli italiani quanto si fidano ? E quanto ne sanno ?
Dalla collaborazione tra Fondazione UniVerde, attraverso il suo Osservatorio sul solare, la società IPR Marketing ed il consorzio Cobat, anche quest'anno è stato realizzato il Rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy”, giunto oramai alla sua XVI edizione.
I dati del Rapporto, presentati da Antonio Noto, Il Direttore di IPR Marketing, Antonio Noto, ha presentato i dati del Rapporto, dal quale si evince il grande apprezzamento che gli italiani hanno nei confronti delle energie rinnovabili.
Il rapporto infatti evidenzia che circa l’89% dei cittadini coinvolti nella ricerca pensa che in Italia si dovrebbe puntare soprattutto sul solare, nel rapporto si fa anche notare che questa percentuale è aumentata del +3% rispetto alla edizione precedente. Gli italiani che invece ritengono il 68% (+2%) su quella eolica e si attestano solo intorno al 4% i sostenitori del nucleare e al 5% quelli dei combustibili fossili.
A pensare che produrre energia attraverso impianti fotovoltaici sia un modo più compatibile con l'ambiente è il 91% degli italiani e arrivano al 93% quelli che hanno la convinzione che sia anche il modo più sicuro per produrla.
C'è da considerare che il Rapporto evidenzia come nel nostro paese, rispetto a qualche anno fa ( 2009 anno del 1° Rapporto ) si consideri meno problematico l'aspetto tecnico nella realizzazione di un impianto fotovoltaico mentre continua a essere ritenuto gravoso l'aspetto burocratico e amministrativo da affrontare. Al punto che la maggioranza degli intervistati ha dichiarato che se pratiche e ostacoli fossero meno ingombranti sarebbero più incentivati a dotare il proprio tetto di pannelli fotovoltaici.
Sempre secondo il Rapporto il 91% dei cittadini che ci dovrebbe essere più sostegno da parte dello stato nei confronti degli impianti fotovoltaici e vorrebbe che si ripristinassero gli incentivi in vigore coi primi ricchi sistemi del "Conto Energia".
Ci sarebbe su questo poi da domandarsi quale sia il grado di consapevolezza degli italiani rispetto al costo che grava sulla bolletta dell'intera comunità per poter sostenere i vari incentivi in voga fino a qualche hanno fa.
Sembra che ben pochi sappiano che oggi il peso degli incentivi alle fonti rinnovabili ( ed in particolare quelli al fotovoltaico ) sia passato da un valore di 0,4 €cent/KWh a circa 6 €cent/KWh, praticamente oggi nella bolletta di ognuno di noi il costo di questa voce ( compresa nella componente ASOS ) è quasi pari al costo dell'energia stessa.
C'è poi da considerare che la stragrande maggioranza della popolazione si dice favorevole allo sviluppo della produzione di energia con il fotovoltaico ma non sembra avere un grado di consapevolezza del costo ambientale necessario alla produzione dei pannelli fotovoltaici ed anche dei costi economici e degli effetti del loro smaltimento.
Nella lettura del Rapporto colpisce anche un dato che evidenzia un contrasto nei pensieri degli intervistati, se sono quasi il 90% gli italiani che vorrebbero si puntasse alla produzione da fonti rinnovabili è poi soli il 58% a dichiarare di essere d’accordo per un’Italia al 100% rinnovabile entro il 2050.
Forse perchè ci crede poco o teme che sia un percorso irto di ostacoli insormontabili ?
Un altro tema affrontato nel Rapporto è quello incluso nello specifico focus “Storage, recycling & smart cities”. Dai dati emerge che è abbastanza alta la percentuale degli intervistati, circa il 68% che dichiara di conoscere l'esistenza dei sistemi di accumulo di energia e che il 71% pensa sia giusto sostenerne la crescita attraverso degli incentivi.
Secondo Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat, ( il consorzio che da circa 30 anni si occupa di raccolta e riciclo di prodotti teconologici compreso le batterie di ogni tipo ), “In un futuro prossimo ogni casa sarà dotata non solo di moduli fotovoltaici, ma anche di una batteria in grado di accumulare l’energia prodotta e renderla utilizzabile in qualsiasi momento della giornata. Affinché questa rivoluzione sia davvero ecosostenibile dobbiamo essere in grado di assicurare una nuova vita a questi prodotti, trasformandoli in nuove materie prime quando non saranno più utilizzabili."
Resta ancora da chiedersi: quello tra gli italiani e le fonti rinnovabili è forse un amore che si alimenta tra reale consapevolezza e volontà di fare il bene comune oppure è basato sulle speranze che qualcuno paghi il conto per noi e su conoscenze spesso incomplete ?
Partner presso Strutture Energia e Cofondatore di Rete Risparmio Energia | EGE & PhD | Docente e Responsabile di Corso presso JobsAcademy
6 anniMolto Interessante!