PREZZI ENERGIA, A CONFRONTO ITALIA e RESTO D'EUROPA
Quanto è costata l'energia sui mercati europei negli ultimi 17 anni ?
Spesso si addebita la colpa dell'alto prezzo dell'energia a tasse e costi vari presenti in bolletta ( costi di trasporto e distribuzione - oneri di sistema - addizionali etc. ) e si dice, a volte senza un sottostante di conoscenza di dati reali, che in Italia l'energia costa di più.
E' davvero così?
Qui di seguito abbiamo voluto fare una analisi, sulla base di dati reali, di quanto costa l'energia sulle varie borse europee.
Stiamo quindi parlando del prezzo all'ingrosso dell'energia, scevro da tutti i costi afferenti ai sistemi per consegnarla ai clienti.
In pratica parliamo del costo a cui viene venduta l'energia sui vari Mercati Energetici e a cui le varie aziende fornitrici si approvvigionano per poi rivenderla ai clienti.
Il periodo preso in esame è quello dal 2004, anno di istituzione della borsa elettrica italiana, al 2020 e nell'analisi si è tenuto conto delle principali "borse elettriche" europee.
Cosa emerge dal confronto ?
Che in questi 17 anni il prezzo medio all'ingrosso nell'Area Scandinava è stato di gran lunga il più basso attestandosi a 34,41 Euro per ogni Megawattora venduto.
A seguire, ma comunque staccata di un po', è il prezzo medio in Germania dove il risultato del periodo 2004-2020 è di 40,24 €/MWh.
Sul terzo gradino del podio dei prezzi più bassi c'è la Francia che fissa la media dei prezzi di 17 anni a 43,55 Euro/MWh.
La classica medaglia di legno, che in questo caso corrisponde al penultimo posto, va alla Spagna che vede attestarsi il suo prezzo medio a 45,56 Euro per ogni Megawattora venduto.
E alla nostra Italia resta purtroppo l'ultimo posto e possiamo anche dire per lungo distacco in quanto il prezzo dell'energia sul GME, la borsa elettrica italiana, ha visto il PUN medio ( Prezzo Unico Nazionale ) tra il 2004 ed il 2020 fissarsi a ben 60,89 €/MWh.
Un distacco imbarazzante quello dell'Italia nei confronti degli altri mercati europei, distacco che se si fanno due conti sulle differenze in percentuali diventa quasi difficile da spiegare.
Infatti prendendo la calcolatrice e confrontando i prezzi medi di questo lungo periodo scopriamo che il prezzo all'ingrosso dell'energia in Italia è stato del 33,63% più alto che in Spagna.
La differenza poi passa al 39,81% in più rispetto al prezzo rilevatosi in Francia e questo differenziale arriva ad essere pari al + 51,32% se confrontato coi prezzi stabilitisi sul mercato in Germania.
C'è poi quasi da rabbrividire guardando il confronto coi prezzi dell'energia pagati sul mercato dell'Area Scandinava dove il risultato dimostra che in Italia rispetto a quell'area l'energia è costata ben il 77 % in più.
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Riepilogando :
In pratica nei 17 anni presi in esame il prezzo medio espresso dagli altri mercati energetici, rispetto a quello italiano, era ridotto da un minimo del -25,17% in Spagna fino ad arrivare ad un - 43,5% in Area Scandinavia, passando dal - 28,5% in Francia al - 34% in Germania.
E come dicevamo all'inizio dell'articolo stiamo parlando del puro costo dell'energia, cioè del prezzo all'ingrosso che i fornitori pagano per comprare l'energia che rivenderanno ai clienti finali, siano essi aziende o clienti domestici, aggiungendo i loro margini.
Ora non entriamo nella atavica polemica dei costi accessori, poiché in questo caso non vengono presi in esame, ma di sicuro c'è qualcosa che il sistema produttivo dell'energia nel resto d'Europa di gran lunga fa meglio di quanto non faccia quello italiano.
Verrebbe da chiedersi se è incapacità degli italici produttori o voracità nell'avere margini superiori alle corrispondenti aziende europee. Oppure c'è qualcos'altro da addebitare ad altri motivi ?
Intanto i cittadini italiani e soprattutto le nostrane aziende continuano a subire quanto sopra.
E ancora gli imprenditori italiani, pur confermandosi eroi nella lotta della competitività sui mercati, restano in balia di un sistema energetico che non riesce ad essere all'altezza degli altri paesi europei e che rende le aziende italiane più vulnerabili rispetto alle aziende del resto d'Europa.
In attesa e nella speranza che il sistema di produzione energetica in Italia si allinei ai costi degli altri Paesi agli imprenditori italiani non resta che prestare la massima attenzione ai costi cercando di sfruttare le opportunità tentando di non incappare nelle insidie che, purtroppo, sono sempre presenti nelle non sempre trasparenti proposte del mercato.
Giuseppe Merlini
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