Formazione dinamica, non puoi farne a meno
E' molto importante comprendere quale formazione è necessaria affinché il tuo team rimanga aggiornato.
La prima cosa da fare è identificare le necessità formative rispetto agli skill e agli eventuali gap da colmare. In secondo luogo bisogna comprendere se le capacità formative sono presenti in azienda (pari, esperti...) oppure se si deve ricorrere a specialisti esterni.
E' fondamentale che il programma formativo dell'azienda sia allineato alla strategia e ai piani attuali della Società e non siano invece rivolti al passato.
Dal momento che il mondo del lavoro e il mercato sono in rapida evoluzione la formazione da erogare ne è profondamente impattata. E' frustante, oltre che inutile, fare formazione tanto per fare, senza che questa sia effettivamente allineata all'aumento delle prestazioni dei collaboratori, e anche di più che l'offerta formativa non sia disponibile.
Gli aspetti principali da considerare sono:
- Allinea con la Visione e Missione aziendale. La formazione deve supportare la strategia dell'azienda ed essere allineata alla visione e missione, indirizzare verso la direzione indicata tenendo conto dei cambiamenti dell'industria di riferimento e aiutando i dipendenti a coprire i propri gap per raggiungere i propri obiettivi. Quali sono le capacità/conoscenze critiche per i tuoi collaboratori per andare avanti ? Sono state identificate e successivamente messe al centro del tuo piano formativo ?
- Osserva l'evoluzione delle competenze necessarie. I ruoli in azienda evolvono rapidamente e questo ha un rilevante impatto sulla formazione. Quello che voglio dire che le competenze cambiano dinamicamente. Ad esempio i nuovi media hanno radicalmente cambiato il modo di fare comunicazione e cambiano adesso in maniera molto rapida, il tuo team di marketing deve essere aggiornato. Così come anche la vendita è cambiata, si vende sempre meno il prodotto focalizzandosi sulla vendita di servizi che soddisfino i bisogni del cliente. Assicurati che la formazione supporti questi cambiamenti.
- Valuta modalità moderne di training. Smetti di pensare che il training sia solamente quello in aula che porta i tuoi collaboratori fuori dall'ufficio per intere giornate (pensa solo alla frustrazione della montagna di email e lavoro arretrato che ti trovi successivamente). La formazione dovrebbe essere fruibile in maniera flessibile, sul campo e a richiesta, consentendo di fruirne quando si ha tempo ed è necessaria. Pensate ad esempio alla possibilità formativa disponibile con i webinar o le sessioni di condivisione del computer.
- Esplora nuovi orizzonti. Valuta metodi innovativi di preparare ed erogare il contenuto formativo. Identifica i migliori performer del tuo team e motivali a condividere la loro conoscenza e come hanno ottenuto risultati superiori alla media. Lascia che siano loro a trovare il modo di condividere. La tecnologia oggi ci consente di utilizzare i video per imparare. (vedi la piattaforma Gloopt).
- Identifica contenuti facilmente trasferibili. Concentrati su pochi contenuti rilevanti e facilmente trasferibili. Non mettere tutto, fai in maniera che sia possibile dare una valutazione così da mantenere solo ciò che è stato valutato utile.
- Rimani sul pezzo. Continua ad aggiornare il materiale formativo, non lasciare corsi obsoleti tanto per fare numero, continua ad innovare e a cercare contenuti che consentano al tuo team di essere in linea con le nuove sfide.
- Allinea la formazione ai risultati della valutazione delle prestazioni. A nessuno piace ricevere una valutazione negativa o un'area di miglioramento durante la propria valutazione delle prestazioni, non serve a molto se il tuo capo non identifica assieme al proprio collaboratore un percorso di miglioramento, formazione o coaching, diventa frustrante poi se quanto deciso non viene messo in pratica. Ad esempio se un collaboratore non sa utilizzare bene excel e gli richiedi di fare reporting regolare utilizzando tabelle e grafici è importante che il corso di excel che hai identificato venga erogato.
In parte tradotto da post di Dr. Marla Gottschalk con mie considerazioni ed aggiunte