Guerra in Ucraina: alcuni consigli per il consulente finanziario
La situazione che si è creata all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina sta spingendo l’Europa ad accelerare su un percorso che in una condizione normale avrebbe richiesto interi decenni. Rendendo evidenti le disparità con le altre potenze del mondo, America in primis.
La forza degli USA risiede nel fatto di avere tre linee di intervento precise e congiunte:
Tre elementi che rappresentano i punti fermi della nazione, ma che in Europa non risultano altrettanto strutturati.
EUROPA DISUNITA?
In termini di politica economica non è ancora detto che Paesi come Germania, Francia o Italia adottino una linea congiunta
Spesso, infatti, si verifica il contrario e Paesi diversi non riescono a trovare un accordo, specie su temi come la politica monetaria o su settori strategici che durante le guerre diventano ancora più importanti. Alcuni esempi: energia, telecomunicazioni e tecnologia. Anche sul fronte della politica interna l’Europa non ha definito una linea comune, con le politiche fiscali e sociali che differiscono a seconda dei singoli Stati. Inoltre dal punto di vista militare sappiamo che l'Europa è priva di esercito.
Ora, a causa di questa situazione così drammatica, l’Europa sta lavorando per trovare una linea comune su questi tre punti: politica comunitaria, economia ed esercito europeo, e possiamo tranquillamente dire che questo salto in avanti non ci sarebbe stato senza un evento così dirompente e drammatico.
TROVARE UN TERRENO COMUNE SU TRE PUNTI FONDAMENTALI
Cosa può fare l’Europa per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini, una volta che la guerra sarà conclusa? La soluzione passa proprio dal trovare un terreno comune su queste tre linee, il che contribuirebbe a creare benessere e protezione per gli abitanti del Continente.
Dopo la Seconda guerra mondiale i Paesi europei hanno infatti strategicamente deciso che mai avrebbero fatto la guerra tra loro, e questo ha dato inizio a un graduale processo di smilitarizzazione, al contrario di quanto hanno fatto Russia, Cina e Usa negli ultimi 70 anni.
Questo gap oggi è il nostro punto debole, e per questo è necessario migliorare la sicurezza e il benessere dei cittadini europei spingendo l’UE ad avere una linea politica - economica e militare - comune e condivisa.
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IL RUOLO DEI CONSULENTI
Questo apre la strada a una seconda riflessione, pur restando su un altro piano: cosa devono fare i risparmiatori e cosa possono fare i consulenti per essere vicini ai propri clienti in questi tempi difficili?
In questo momento la nostra prospettiva è condizionata dal fragore delle bombe, e quindi l’approccio non può che essere pessimistico e di preoccupazione.
Ma la storia evolutiva dell’umanità ci insegna che il futuro sarà migliore del presente.
In attesa di tempi migliori, quello che possiamo fare noi consulenti è ascoltare i nostri clienti e aiutarli ad avere un approccio non emotivo sulle scelte di investimento. Gli investitori in questo momento stanno soffrendo, hanno paura per i loro risparmi e il consulente deve stare loro accanto e aiutarli a proiettarsi verso il futuro.
AIUTARE I PROFESSIONISTI A RESTARE LUCIDI
Il mio ruolo è quello di supportare, coadiuvare i consulenti nel rapporto con i loro clienti. In una situazione difficile come quella attuale anche il professionista della consulenza finanziaria può avere un momento di scarsa lucidità, perché è coinvolto direttamente dall’emotività del cliente.
La mia posizione mi porta a essere un pochino più distaccato, e quindi posso aiutare il consulente a fare queste riflessioni, che a sua volta riporterà ai suoi assistiti. Il mio ruolo è quello di affiancare i consulenti e sostenerli in questa fase, perché se lo stesso professionista risente dell’emotività difficilmente potrà aiutare il cliente ad adottare un approccio razionale.
Se vuoi lasciarmi i tuoi commenti e le tue opinioni, puoi contattarmi via mail davide.barberi@spinvest.com.
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2 anniSpero siano osservazioni utili a tutti voi in questi tempi difficili. Fatemi sapere 🙂