HO INCONTRATO IL BRANCO... E IL VUOTO
Milano, sabato notte. Cena piacevole con moglie e due coppie di amici. Ultime chiacchiere sotto casa.
Dal tram che si è appena fermato scende di corsa un ragazzino, a occhio quindici o sedici anni, esile e non tanto alto. Sta scappando.
Dietro di lui una turba di altri ragazzini, una quindicina circa, stessa età. Lo inseguono, lo raggiungono e cominciano a pestarlo.
Non ho pensato, ho reagito.
Non ho usato quel minimo di saggezza che gli anni avrebbero dovuto insegnarmi.
Mi sono gettato nel mucchio a proteggere il ragazzino.
Lui scappa. Io divento il nuovo bersaglio. Mi sono addosso in sette o otto, non riesco a contarli. Sono italiani. Tutti uguali. Jeans scuri, giubbotto scuro, cappellino da baseball nero. Ghigni ringhiosi e occhi fatti di coca, alcol o chennesò. Pugni, schiaffi. Mi difendo. Tiro qualche pugno alla cieca senza troppa convinzione, in fondo sono ragazzini. Poi un calcio da dietro mi fa cadere. Mentre sono a terra mi arrivano calci in testa. Uno dei miei amici viene in mio soccorso e si prende un pugno in faccia.
Mi rialzo e loro fuggono. A quel punto, anche io ho perso la ragione. Sono incazzato, furioso. Ne acchiappo uno a caso che è rimasto indietro. Vorrei fare pagare a lui il conto. Piagnucola lamentoso “io non ho fatto niente!”. I miei amici confermano e lo mollo.
Mentre controllo i danni - un graffio sulla testa, qualche botta qua e là, un po' dolorante, niente di grave - ecco che uno dei ragazzini torna indietro. È il primo che mi ha colpito, mi si avvicina con la faccia contrita e … biascica qualche parola di scuse. Poi scappa via.
Ho imparato due cose. Non ho più il fisico e l’età per agire d’istinto e d’impeto, anche se la situazione lo impone. La prossima volta reagirò pensando e penserò prima di agire.
La cosa che mi ha spaventato invece è stato vedere ragazzini imberbi, più o meno dell’età dei miei figli, agire come un branco di cani. Pieni di odio e qualche sostanza, ma vuoti di tutto il resto. Forti in branco e indifesi da soli. È il vuoto che fa spavento.
Forse, invece di pensare che quei poveri cristi che sbarcano sulle nostre coste siano il problema, dovremmo cercare di capire cosa porta dei ragazzini ad agire come un branco di cani, senza un motivo, senza un perché. Schiumanti e rabbiosi. Forse dovremmo cercare di capire che vuoto hanno intorno (culturale, emotivo, educativo) che genera il vuoto che hanno dentro. Non un vuoto totale, visto che almeno uno ha avuto un ripensamento e ha chiesto scusa. Poco, ma è da questo poco che bisogna incominciare a sperare e a riflettere su questi ragazzi.
Botoli ringhiosi e cuccioli spaventati.
Project Manager at LU-VE Group
4 anniCaro Fabio, mi spiace molto. Reagire senza pensare fa comunque sperare in una società che ci guarda e ci protegge e non sta lì a guardare la violenza che succede. Questo è lo specchio della deriva sociale e umana che diventa sempre più prepotente nella realtà di ogni giorno. Si, riflettere, e allo stesso tempo iniziare ad essere consapevoli e SI INIZIARE A CAMBIARE, tutti nel nostro piccolo ❤
ADR SPA settore Impianti Tecnologici
4 anniAvrei fatto la stessa cosa, purtroppo in certi momenti non c'è molto da ragionare e facendolo in un secondo tempo le dico che è stato molto fortunato...lo scenario poteva diventare da così a : se uno o più dei "ragazzini" avessero tirato fuori un oggetto tagliente ( non necessariamente un coltello) lei avrebbe potuto riportare potenzialmente ferite gravissime...o così: se uno dei suoi atti di giustificatissima difesa, avesse colpito e lasciato a terra un ragazzino, lei sarebbe passato ( nonostante tutto) da aggredito ad aggressore con le conseguenze del caso....a volte la cosa giusta non è sempre la più saggia...mi fa comunque piacere sapere che non le è successo nulla di preoccupante.
Prototipista presso LU-VE Group
4 anninon ho parole 😟 .......non oso pensare cosa sarebbe successo se ci fossi stato io al tuo posto, avrei sicuramente reagito d'istinto come hai fatto tu, anche perchè non credo ci fosse il tempo di valutare una soluzione differente. Mi dispiace che ti sia trovato in mezzo e spero che adesso tu stia meglio, ma credo anche che se non ti fossi intromesso le cose potevano andare probabilmente peggio. Quindi per quanto vale....grazie per chi come me ha figli adolescenti e può contare su chi come te non è indifferente davanti alle ingiustizie.
Medico Chirurgo Specialista in Nefrologia, Esperto in Omepatia, Fitoterapia, Nutrizione umana
4 anniCaro Fabio, riesco a vederti, cuore di ragazzo nel corpo di un uomo. Mi rassicura sapere che quando i miei figli sono fuori ci siano belle persone come te. Un segno dal mondo adulto all’indifferenza e nel vuoto esistenziale di quei poveri ragazzi soli e privi di una luce nelle loro vite sciagurate. Un abbraccio
Diploma di perito industriale capotecnico Elettrotecnica presso Istituto Tecnico Industriale Statale OMAR di Novara
4 anniSacrosanto, Fabio! Grazie per la testimonianza. Spero tu stia bene!