I grandi preparativi di Natale
I fiocchi di neve danzavano pigri oltre i vetri appannati, mentre la casa dormiva avvolta in quel silenzio speciale che esiste solo la notte della Vigilia. L'albero di Natale regnava maestoso nel salotto e le sue luci tremolanti creavano ombre danzanti che giocavano sul soffitto.
E lì, tra ghirlande e palline luccicanti, il piccolo villaggio innevato sotto i suoi rami nascondeva un segreto...
Allo scoccare della mezzanotte, un cigolio quasi impercettibile ruppe l'incanto. La porta della casa più importante del villaggio si aprì, rivelando la figura tondeggiante di un simpatico ometto di plastica. Con il suo naso rosso come una fragola invernale e baffi che sembravano fatti di zucchero filato, si sistemò gli occhialini dorati sul naso e sorrise guardando le stelle di cotone appese ai rami sopra di lui.
"Sveglia, miei cari Custodi della Meraviglia, è il Sindaco che vi chiama!" gridò, battendo il suo bastoncino di zucchero sul selciato innevato. "È arrivato il momento di rendere unico il Natale dei Grandi Dormiglioni (1)!"
Come per magia (e in effetti, di magia si trattava), le finestre delle casette si illuminarono una dopo l'altra. Da ogni porta sbucarono piccoli esseri assonnati, ma entusiasti. Alcuni indossavano ancora con il berretto da notte storto sulla testa, altri invece cercavano di infilarsi gli stivali correndo.
"Ricordate," proseguì il Sindaco, accarezzandosi i baffi zuccherini, "il nostro patto con Babbo Natale è sacro come una promessa fatta davanti a una tazza di cioccolata calda. Noi rendiamo speciale ogni casa dei Grandi Dormiglioni, e lui mantiene viva la magia che ci permette di esistere."
Il villaggio esplose in un turbinio organizzato di attività. La Squadra Scintilla, guidata dalla minuscola, ma determinata Fatina Brillantina, si arrampicava sui rami con agilità sorprendente, lasciando scie luminose al suo passaggio. "Attenti al gatto!" sussurrò qualcuno, prima di ricordarsi che anche il gatto di casa dormiva profondamente, sognando probabilmente gomitoli di lana.
La Brigata dei Pacchetti, invece, era al lavoro frenetico intorno ai regali. "Questo fiocco è storto!" esclamò il Capo Fiocchettaio aggiustandosi il monocolo. "E quel nastro necessita urgentemente di più riccioli!"
Con movimenti precisi e veloci, le piccole dita fatate sistemavano ogni dettaglio: aggiungevano brillantini qui, raddrizzavano un angolo là, e sussurravano incantesimi che facevano brillare la carta regalo di una luce speciale.
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"Ricordate," tuonò il vecchio Mastro Carta e Spago con un sorriso saggio, "ogni dono deve splendere così intensamente da far strizzare gli occhi ai Grandi Dormiglioni!"
In cucina, il Mastro Pasticciere orchestrava la preparazione della colazione magica. "Più polvere di stelle nel latte!" ordinava, mentre i suoi aiutanti versavano minuscoli cristalli luccicanti nelle enormi tazze posizionate sul tavolo. "E non dimenticate il pizzico di risate nelle briciole dei biscotti!"
Non mancarono i piccoli disastri: il giovane Bottoncino Luccicante scivolò su una pallina di Natale e finì dritto in una montagnola innevata, emergendone come un pupazzo di neve in miniatura. La sempre distratta Fiocco di Luna si trovò intrappolata in una ghirlanda dopo aver tentato una manovra di volo particolarmente ambiziosa.
Ma quei piccoli incidenti non rallentavano i preparativi, ma anzi erano parte del programma. Il Sindaco osservava la scena con occhi lucidi d'orgoglio, ricordando come ogni anno questa notte fosse diversa e uguale allo stesso tempo, proprio come la magia del Natale.
Quando l'alba iniziò a tingere il cielo di rosa, tutto era perfetto. Le decorazioni brillavano di una luce che sembrava venire dall'interno, i regali erano perfettamente posizionati sotto l’albero, la colazione era pronta per regalare sorrisi e persino il trenino aveva ricevuto una nuova lucidatura magica.
Il Sindaco fu l'ultimo a rientrare nella sua casetta. Si fermò sulla soglia e guardò ancora una volta il suo amato villaggio. "Dolci sogni, cari Dormiglioni," sussurrò con un sorriso, "che la magia del Natale vi accompagni sempre." Poi chiuse delicatamente la porta, proprio mentre il primo raggio di sole faceva capolino dalla finestra e un sonoro sbadiglio riecheggiò dalla camera da notte di uno dei Dormiglioni.
(1) I piccoli abitanti del Villaggio Fatato chiamano gli umani "i Grandi Dormiglioni". Una tradizione che risale ai tempi dei loro bis-bis-bis-bis-e tanti altri bis-bisnonni, quando i primi fatati scoprirono che questi giganti gentili trascorrevano ben otto ore (otto!) della loro giornata a dormire, guarda caso, proprio durante le ore più magiche, quelle in cui i Piccoli Fatati lavorano per rendere il Natale speciale.
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Copywriter lillipuziana nella terra dei Gulliver. 🧌 Ironia e creatività mi contraddistinguono. Scrivimi in dm, per un caffè virtuale, e parlami del tuo progetto. 📩
3 settimaneLa magia di questi giorni coinvolge proprio tutti i nostri sensi. Buona Vigilia e buon Natale . Un abbraccio Davide Capozza.
Direttore Aziendale (per hobby) - Bibliofila (di professione)
3 settimaneCaro Davide, hai veramente intessuto parole incantevoli. Nel tuo racconto, la magia del Natale sembra prendere vita e sussurra dolcemente ai nostri cuori, ricordandoci che i miracoli esistono ancora. Hai dato voce a quella meraviglia che solo i bambini sanno vedere, ma che vive segretamente in ognuno di noi. Grazie per averci fatto sognare ancora una volta. ✨