I "MICROSCOPI" nei GESTI della SCUOLA!
Sentiamo tanta fatica in questo inizio di scuola, insieme a responsabilità professionali, "cure pedagogiche" e applicazione di "protocolli" che vivono sicuramente meglio in contesti di "stabilità dinamica" diversa.
Leggevo qualche giorno fa in un post (Dissonanze cognitive) questa ipotesi "radiografica" dell'organizzazione scolastica della scuola primaria:
Fermi nei banchi ad un metro di distanza, due dal docente, senza mascherina se non si muovono, con la mascherina se si avvicinano di pochi centimetri a chiunque altro.
I fazzolettini con reflussi organici buttati in appositi contenitori.
Tutto il materiale didattico (ma anche i giocattoli, alla materna) sarà esclusivamente ad uso personale, vietato scambiarsi o prestare le cose.
Tutte le superfici dovranno essere continuamente sanificate.
È preferibile che ogni docente, abbia i propri gessetti per la lavagna.
Le finestre dovranno essere aperte ogni ora, anche in caso di pioggia.
Durante la ricreazione, l'alunno dovrà rimanere fermo al banco, fare merenda per poi rimettersi la mascherina, senza agitarsi e senza alzare la voce, perché provoca troppi droplet.
Per andare al bagno si rispetterà una rigida turnazione, mentre i bagni saranno sanificati ad ogni passaggio.
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Confesso di aver avuto importanti "fughe" riflessive, insieme a una generale sensazione di adeguatezze ancora poco precise!
Io non so cosa nei "microscopi dei gesti" di tutti noi, con le nostre bambine e i nostri bambini, ragazze e ragazze, dovremo affrontare e stiamo affrontando a scuola (per chi ha già iniziato), rimango fermo nella certezza che l'educazione è il BANCO DI PROVA della civiltà dei rapporti, in cui la vita di ciascuno si "affida" alle cure prudenti dell'altro!