Il D.P.O. E' UN U.F.O.
Soggetti Non Identificati
A volte di loro se ne discute, in altre occasioni si rivela la loro sporadica presenza.
Si può credere in loro e immaginare entusiasmanti realtà e opportunità trascendentali o esserne terrorizzati per la paura di perdere quelle poche certezze che abbiamo.
Ci sono, poi, quelli che li ignorano, immuni da qualsiasi influenza esterna e che vivono in uno stato di compiacenza effimera.
C’è, infine, chi si interessa a loro solo per obblighi legislativi o morali.
Gli acronomi sono entrambi nella lingua assunta come quella ufficiale, l’inglese, ma, mentre per Unidentified Flying Object classifichiamo un oggetto non conosciuto, i Data Protection Officer sono ancora meno identificabili anche nella bonaria traduzione italiana di Responsabili della Protezione Dati e a volte appaiono più minacciosi degli extraterrestri, o più innocui per chi non crede negli UFO.
Se un anno fa il Regolamento Europeo sul Trattamento dei Dati Personali (GDPR) appariva come un argomento vitale per la nostra esistenza e le informative piovevano su di noi come le bombe a Pearl Harbor, oggi, come per gli extraterrestri, ha un ristretto numero di seguaci, con la differenza che mentre raramente navighiamo fisicamente nell’Universo siamo invece costantemente presenti, sempre più numerosi, nella cosmopolita realtà del mondo dei dati.
Confidare nei DPO è come seminare su un territorio sconosciuto e raccogliere i frutti di straordinarie opportunità.
Impariamo a identificarli.