Esco quando voglio - Numero 13 - Il pendolarismo è tornato (non per me).

Esco quando voglio - Numero 13 - Il pendolarismo è tornato (non per me).


Newsletter atipica. Oggi nessuno sfogo, farò il bravo.

Ho letto un articolo interessante sul Financial Times che mi ha fatto non poco riflettere sul passato recente e sul presente. Sulle mie abitudini e su quelle di altri amici, conoscenti... e gente per strada. Sulle differenze che ho sempre avuto davanti a me nelle diverse città in cui ho vissuto e vivo... e di come, in fondo, almeno su questo aspetto, per me sia cambiato tutto.

Lo riassumo e condivido con voi, anche se suggerisco di leggere l'intera ricerca del FT.


Premessa

Sul tema 'pendolarismo' riconosco di essere sempre stato un privilegiato. Questo sin dai tempi dell'asilo (100m), elementari/medie/liceo (1km) e università (1,3km). Da quando lavoro (fatta eccezione per i primi 3/4 anni di pendolarismo londinese drammatico e un anno devastante a Roma) la distanza casa-ufficio è sempre stata percorribile rigorosamente con mezzi privati (Vespa, macchina o taxi/uber) e velocemente. Fino al 2019 la media penso fosse sui 20/25 minuti. Oggi, se vado in ufficio ci metto 15 minuti a piedi e 5 in macchina. Che sia a Londra o a Milano i tempi sono più o meno quelli.

Questo mi ha permesso di non utilizzare praticamente mai i mezzi pubblici verso i quali nutro un rispetto remoto o meglio un'esistenziale rigetto. Penso che sia per la mia germofobia e fastidio per il mio prossimo se mi è troppo 'prossimo'.

Qualche giorno fa a Milano ho 'testato' la M4 (13 minuti Linate-San Babila) e mi sono sentito un eroe moderno. Oggi a Londra sono stato costretto a fare un tratto di Elizabeth Line (2 fermate) e ho passato 20 minuti a raccontare l'esperienza a mia moglie, manco avessi corso una maratona. Rimarranno casi isolati.

Per questo, quando ho letto questo articolo, ho ripercorso le mie osservazioni 'distanti' del traffico pendolare che, negli effetti, mi pare essere tornato bello intenso. A Londra, come a Milano e in altre città che frequento. Intenso, ma diverso. Qualcosa che sono lieto di non subire.

È per questo che non posso nascondere come il poter fare una vita di 'prossimità', dove il pendolarismo è ridotto a quella passeggiata o giretto in Vespa che ti separa da casa e ti lascia con i tuoi pensieri, programma radio e mini-shopping al negozietto all'angolo è un vero privilegio. Un privilegio che mi tengo stretto. Molto meglio del lavorare da casa. Forse è il motivo per il quale molti cercano di vivere e lavorare in cittadine dove il percorso casa-lavoro è un breve apostrofo di libertà e di beata solitudine. Forse è il motivo per il quale io e mia moglie facciamo vita 'nomad' esclusivamente in luoghi con distanze ravvicinate, ma sempre con uno spazio separato dove lasciare il lavoro - visto che già lavoriamo insieme e per almeno 10 ore al giorno.

Detto questo, vi lascio con gli spunti dell'articolo. Spero vi interessino.


La cover dell'articolo citato


Cosa ci racconta la ricerca pubblicata dal Financial Times?

Le previsioni pandemiche per cui il tragitto quotidiano per andare a lavorare sarebbero scomparse sono state ampiamente esagerate, secondo un'analisi del Financial Times .

Il ritorno al lavoro degli spostamenti pendolari - ma non come li conoscevamo o, per usare il titolo dell'articolo originale, Commuting is back — but not as we knew it.

I pendolari di Tokyo stanno nuovamente stipando i treni, anche se hanno un po' più di spazio per respirare. A Città del Messico, un numero crescente di persone si reca al lavoro in autobus, auto e metropolitana. E le ore di punta stanno aumentando in città come Londra, Berlino e Milano.

Il ritorno obbligatorio in ufficio, il ripristino dei normali servizi di trasporto pubblico e, forse, la determinazione di alcuni lavoratori segnati dalla pandemia a perseguire il "business as usual", hanno portato a una graduale ripresa.

Tuttavia, poiché molti professionisti non sono più obbligati a recarsi quotidianamente sul posto di lavoro, il modo in cui le persone si spostano per andare e tornare dal lavoro è ancora in evoluzione, ponendo sfide ai responsabili politici e alle autorità dei trasporti, nonché scelte di stile di vita per i lavoratori stessi.

Il Financial Times ha analizzato i 'pattern' di viaggio in 10 grandi città del mondo. Il pendolarismo verso tutte queste città è ripreso da quando i lockdown hanno provocato bruschi cali nel secondo e terzo trimestre del 2020. Tuttavia, l'entità del calo - e la velocità e l'estensione della ripresa - sono variate a seconda del costo e della durata del viaggio, dello spazio disponibile a casa, della cultura aziendale e persino del carattere nazionale.


Il rimbalzo

Fino a ottobre 2022, Google pubblicava cifre basate sugli spostamenti dei suoi utenti attraverso stazioni di transito e luoghi di lavoro. Questo rappresenta ancora il miglior proxy globalmente comparabile per le abitudini di pendolarismo durante gli anni della pandemia. Per inciso... questo vuol dire, se non lo avessimo ancora capito, che Google (e non solo) sa esattamente dove siamo, quando siamo e cosa siamo. L'analisi della mobilità di Google nell'ottobre 2020, 2021 e 2022 mostra la ripresa parziale registrata da Tokyo, Parigi e la City di Londra, replicata a Berlino, Milano e Manhattan. A Seoul, già nell'ottobre 2020, un numero maggiore di persone utilizzava le stazioni di transito il lunedì, il martedì e il mercoledì rispetto al periodo pre-pandemico.

Delle 10 città selezionate, la ripresa più costante del traffico pendolare si è verificata a Città del Messico. L'utilizzo delle stazioni di transito della città e le visite ai luoghi di lavoro sono aumentati in tutti i giorni della settimana nell'ottobre 2022, rispetto al dato di base dell'inizio del 2020, secondo i dati di Google.

Nella capitale del Regno Unito, dati più recenti di Transport for London (TfL), l'autorità che gestisce la rete di autobus, ferrovie e metropolitana della città, segnalano una continua ripresa, ma ancora per lo più al di sotto dei picchi pre-Covid. L'utilizzo della metropolitana è inferiore al dato di riferimento del 2019: i viaggi a metà settimana di questo mese si attestano a un 18 o 19% in meno rispetto ai livelli di cinque anni fa.

A Parigi, il tradizionale ritmo di "métro-boulot-dodo" (metropolitana-lavoro-sonno) è venuto meno. Le ultime cifre sull'utilizzo della metropolitana fornite dall'ufficio del sindaco mostrano che nel 2022 si sono effettuati 1,34 miliardi di viaggi, quasi il doppio del minimo di 753 milioni del 2020, ma ben al di sotto del picco del 2018 di 1,56 miliardi. Nessuna delle linee pendolari, come la RER, è tornata ai livelli pre-pandemici.

A Milano, dove il tragitto tipico è breve come 10 o 20 minuti (dato un po' ottimista), il ritorno ai modelli normali sembra essere stato più veloce che altrove. Nella capitale economica italiana, i dati di Google mostrano che l'uso delle stazioni di transito è diminuito solo del 10 per cento nei martedì di ottobre 2022.


Nuove abitudini

Sebbene il pendolarismo stia tornando, il modo in cui le persone si recano al lavoro e tornano a casa sta cambiando. A New York, per esempio, le persone che vivono abbastanza vicino a Manhattan si recano in ufficio per periodi più brevi, per poi lavorare da remoto, piuttosto che spostarsi in città per tutta la giornata lavorativa, secondo la Regional Plan Association (RPA), un think tank economico e ambientale per l'area di New York-New Jersey-Connecticut.

Mitchell Moss , professore alla New York University specializzato in politica e pianificazione urbana, afferma che "le persone si stanno spostando più lontano o si stanno avvicinando". I pendolari prediligono spostamenti più lunghi, ma meno frequenti, o spostamenti più brevi verso gli uffici di Manhattan. Ciò ha fatto sì che alcuni sobborghi tradizionali che si trovano tra i due siano in ritardo economicamente, mentre i quartieri più vicini, come Brooklyn e Queens, o parti del New Jersey, prosperano.

Carlo Ratti e i suoi colleghi del MIT hanno analizzato i dati GPS di milioni di spostamenti negli Stati Uniti, confermando che le persone si stanno spostando meno lontano da casa, in linea con un maggiore lavoro da remoto. La tendenza è più pronunciata per i lavoratori con redditi più alti, mentre i modelli di mobilità dei dipendenti meno retribuiti sono rimasti quasi invariati.

Ratti, architetto, ingegnere ed esperto di pianificazione urbana, afferma che la ricerca ha anche rilevato un approccio più flessibile al pendolarismo, con alcuni cambiamenti nei tempi degli spostamenti. "Questa è una buona notizia [per le città], perché il problema non è un problema di capacità, ma un problema di picchi", dice.


Cultura

La cultura aziendale - e nazionale - sta modellando la rinascita del pendolarismo. Una ricerca di Cevat Aksoy, vicedirettore della ricerca presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, mostra che i paesi più individualisti, come il Regno Unito o gli Stati Uniti, presentano tassi più elevati di lavoro da casa. I datori di lavoro britannici hanno certamente dovuto esercitare una pressione più aperta per convincere il personale a sottostare a spostamenti pendolari generalmente più lunghi verso Londra.

Nell'ottobre 2022, i dati Google suggeriscono che l'affluenza nei luoghi di lavoro della City di Londra era ancora in calo tra il 23% (il giovedì) e il 34 o 35% (il venerdì e il lunedì, rispettivamente) rispetto ai dati di inizio 2020.


Insomma...

Il pendolarismo è tornato, ma non è più lo stesso di prima della pandemia. Il lavoro da remoto e i modelli di lavoro ibridi hanno cambiato il modo in cui le persone si spostano per lavoro. Le città e i sistemi di trasporto dovranno adattarsi a questa nuova normalità.

E il pendolarismo (che non ho quasi mai sperimentato) non è tornato per me e posso permettermi, quasi sempre, di uscire quando voglio (e come voglio). Un po' come la mia newsletter.

Ora, almeno su questo, penso di essere invidiabile.



Contenuto 'bonus' per i fan di Elio e le Storie Tese

"Il pendolarismo è cambiato, ma non è più quello di una volta", intitola il Financial Times.

Avrei voluto chiamare questo articolo: "Traffico ti amo (risvolti psicologici nei rapporti tra giovani uomini e donne e il pendolarismo)"


E nel dialogo tra il traffico e il giovane uomo / donna:

Io sono come sono.

"E cerca di cambiare".

Ecco sono cambiato.

"Ecco che non sei più quello di una volta".


Non l'ho fatto perché non tutti avrebbero apprezzato.

Hai ragione le città devono adattarsi, noi di wayla stiamo cercando di offrire una valida alternativa per offrire una mobilità più sostenibile.

Marco Shorts (Corti)

Property Manager and Property Finder | TeddyX - Los Angeles, London, Milan

9 mesi

🤣 Sto ancora male dopo aver letto il contenuto 'Bonus' per i fan di Elio e le Storie Tese 👉 "Traffico ti amo (risvolti psicologici nei rapporti tra giovani uomini e donne e il pendolarismo)" (continua, ma non vi rovino la sorpresa)

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