Il perché c'è sempre...

Il perché c'è sempre...

Ci sono momenti in cui è veramente difficile comprendere perché facciamo quello che facciamo.

Probabilmente siamo l’unica specie conosciuta in grado di fare cose senza avere la benché minima idea del perché le facciamo.

C’è questa voce nella nostra testa che ci ordina di adottare una certa modalità di comportamento quando si verifica quella data situazione: noi non la mettiamo mai in discussione, anzi il più delle volte non ce ne accorgiamo nemmeno.

Agiamo sulla base di uno schema.

Quante volte ci siamo sentiti dire “Esci dagli schemi” oppure “Devi pensare fuori dagli schemi” o magari “Quello schema non funziona più”?

Ora, sorvolando sul fatto che questi luoghi comuni (che lasciano il tempo che trovano) funzionano esattamente come gli schemi che vorrebbero rompere, la vera domanda è: che cos’è uno schema?

La definizione classica suona più o meno così: gli schemi sono strutture mentali che hanno una funzione ben precisa, quella cioè di “organizzare la conoscenza della realtà sociale” in modo coerente e significativo.

È un modo un po’ accademico per dirti che i bellissimi schemi che hai in testa sono semplicemente il METODO che utilizza il tuo cervello per organizzare dentro di te le informazioni che provengono da là fuori (la “realtà sociale”), classificare le conoscenze, le percezioni e i processi di cui ti servi per interpretare le situazioni.

Visto che il cervello è piuttosto pigro, ha bisogno di schematizzare per gestire più agilmente e con poca fatica gli stimoli che riceve.

Senza questo processo non riusciresti a dare un senso all’enorme quantità di “dati” da cui sei costantemente bombardato; senza “schematizzare”, cioè, non saresti in grado di interpretare il mondo.

A questo punto, probabilmente, risulta abbasta semplice capire che i tuoi schemi mentali contengono i significati che attribuisci agli eventi.

Quando non sei del tutto sicuro di ciò che stai osservando o sperimentando, ecco che inconsciamente tiri fuori uno sgargiantissimo schema adatto, si spera, a plasmare il quadro generale.

E lo fai anche con le esperienze passate, cioè i ricordi: la memoria, infatti, non è un magazzino statico ma una vera e propria attività ricostruttiva che tende a formarsi riempiendo i vuoti informativi con elementi provenienti dai tuoi schemi.

Perciò, per capire perché facciamo quello che facciamo, dobbiamo sempre tenere a mente che, in via generale, gli schemi agiscono come aspettative.

Il che significa che essi guidano non solo la tua attenzione ma anche la tua interpretazione dell’esperienza.

Quando non hai la più pallida idea del perché hai fatto o stai facendo quella determinata cosa, è molto probabile che in qualche parte del tuo cervello si sia attivato uno schema inconscio, di cui non sei consapevole.

Il perché c’è sempre, siamo noi che dobbiamo imparare a vederlo…

#mindset4leaders #coaching

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