Il processo di delega
Prendo spunto da un post di qualche giorno fa pubblicato da Giovanni Tavaglione, che riporto:
La delega spesso viene confusa con scaricare grane. La delega è un lavoro duro che può dare un ritorno d'investimento sbalorditivo se:
- abbiamo il coraggio di investire su risorse che magari sono meglio di noi in uno o piu' di questi fattori:
*competenze
*motivazione
*esperienza
–creiamo le condizioni per trasferire la conoscenza in modo efficace, mirato ed efficiente alle risorse
- siamo in grado di dare riscontri di critica costruttiva che aiutino le risorse a rivedere i propri comportamenti quando necessario
- abbassiamo i meccanismi di controllo e non ci rendiamo troppo indispensabili
- vogliamo migliorare il nostro benessere psicofisico
Questo intervento mi ha fatto riflettere sul processo di delega, per lo meno quello di cui posso portare la mia esperienza diretta, nel mondo delle PMI.
Innanzitutto per poter dare inizio seriamente a questo processo, occorre avere la consapevolezza che:
- per un certo tipo di attività non abbiamo più tempo (assorbiti da tante altre problematiche),
- o non abbiamo la capacità che serve (magari fino a poco tempo prima la nostra competenza era sufficiente, ma è venuto il momento in cui serve qualcosa in più),
- o prevediamo che in un futuro abbastanza vicino dovremo affrontare altre sfide e ci servirà qualcuno che ci sostituisca in qualche attività.
- oppure,ma raramente, arriviamo a pensare (se siamo imprenditori) che prima o poi dovremo lasciare il controllo della Società ad altri, e quindi conviene iniziare a individuare i soggetti più adeguati e vedere “come se la cavano” mentre noi siamo ancora presenti.
Le grandi difficoltà che ho visto, e che hanno portato a risultati negativi, sono le seguenti:
· Se si decide che l’Azienda ha bisogno di un Temporary Manager per risolvere una situazione critica, ovviamente a questa figura va data tutta una serie di deleghe; se la persona è valida e intellettualmente onesta, e si merita la fiducia accordatagli, l’imprenditore, per quanto soddisfatto del lavoro che vede svolgersi sotto i suoi occhi, è spesso “geloso” e poco incline ad accettare dei cambiamenti, e soprattutto la perdita di controllo stretto gli sembra quasi un “sopruso”, tanto da essere tentato, a volte, di mettere in discussione le decisioni prese dal Temporary anche in presenza di altri. E’ evidente che qui crolla il concetto di delega.
· Se invece si decide (spesso per le cresciute dimensioni aziendali) di creare posizioni intermedie, a queste vanno affidate delle deleghe che permettano loro di gestire le persone a loro sottoposte. Se la scelta ricade su personale interno che si intende far crescere, a volte nasce l’invidia dei colleghi, che fanno fatica ad accettare di riportare non più al titolare dell’azienda, ma ad un ex collega; questa cosa non accade se si ricorre a risorse nuove. Rimane però il fatto che spesso è una fatica enorme per l’imprenditore riuscire a fidarsi di altri e confermare nella sostanza la delega che è stata formalmente data. Purtroppo ho visto più di un episodio in cui il nuovo responsabile veniva bellamente scavalcato dall’imprenditore, che, senza neppure rendersene conto, faceva crollare con un soffio il castello di carte da poco costruito. E’ ovvio che in questi casi la delega non è stata “interiorizzata” nemmeno da chi l’ha decisa.
· Invece se la scelta è stata fatta consapevolmente, non per “scaricare grane”, come dice Giovanni nel suo post, o per trovare qualcuno da incolpare quando nascono difficoltà, ma per i motivi che ho esposto prima, allora, applicando tutte le precauzioni che ha esposto Giovanni, la delega funziona e porta ottimi risultati. Il delegante è più libero di dedicarsi serenamente ad altro, il delegato potrà lavorare con altrettanta serenità e qualche soddisfazione, che andrà a compensare gli inevitabili grattacapi della nuova posizione.
Socio presso Caroscio & Mataloni srl
7 anniBuongiorno la delega è necessaria e se arriva il sentimento di gelosia frutti saranno negativi. La delega funziona nella collaborazione. Nella stima. Nella fiducia. Ma anche nel saper accettare le critiche, queste spesso vengono rifiutate, invece di farne un tesoro prezioso. Grazie e buona giornata