Il progetto "Foresta"

Secondo le stime delle Nazioni Unite ogni anno vengono distrutti circa dieci milioni di ettari di foresta, con conseguenze drammatiche sugli ecosistemi e la biodiversità. I motivi sono molteplici ma sono tutti riconducibili all’azione dell’uomo: espansione agricola ed urbana, sfruttamento delle foreste per estrazione di legno e carbone, attività illecite ed incendi.

Le foreste sono fondamentali per la salute ed il funzionamento del pianeta in quanto agiscono come serbatoi di carbonio e centrali di “produzione” di ossigeno. Hanno quindi un ruolo importantissimo nel contrastare i gas effetto serra ed i cambiamenti climatici, i cui effetti stanno diventando sempre più evidenti, in particolare l’innalzamento delle temperature, le frequenti siccità e la carenza d’acqua.

Proteggere e gestire in maniera sostenibile le foreste è quindi uno dei punti più urgenti dell’Agenda2030. Uno studio apparso sulla rivista Science 2021 dimostra come le foreste, nel caso dello studio tropicali, possono rigenerarsi autonomamente in appena vent’anni. La flora e la fauna, in assenza di azioni umane, innescano un processo di crescita naturale chiamato “successione secondaria”, per il quale una nuova comunità naturale colonizza un ambiente già occupato da un’altra comunità ormai distrutta. Le foreste sono quindi in grado di rigenerarsi, riappropriandosi dei propri spazi e ricostruendo interi ecosistemi. 

Per questo abbiamo deciso di creare un progetto di rigenerazione forestale per contribuire nel nostro piccolo a questi cambiamenti necessari. Il progetto pilota parte da circa un ettaro di foresta in cui l’intervento umano è ridotto al minimo in modo da permettere alla foresta di rigenerarsi in maniera spontanea e naturale. Le attività umane e di coltivazione saranno vietate, ad eccezione di alcune piante di frutti di bosco, seminate per fertilizzare il terreno e stimolare la crescita del sottobosco.