Il sogno di Solomeo
Amore, rispetto, dignità umana e speranza. Un’autobiografia che regala grandi emozioni
Feltrinelli - Prezzo 15 euro

Il sogno di Solomeo Amore, rispetto, dignità umana e speranza. Un’autobiografia che regala grandi emozioni

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Un libro che dovrebbe essere assolutamente letto in questo momento di emergenza.

Un’autobiografia che può illuminare il cammino prossimo futuro di ognuno di noi, ma soprattutto dare spunti di riflessione a coloro che fanno impresa e che danno lavoro a tante persone.

La visione di una vita legata ai ritmi della natura, una natura consolatrice nei momenti più difficili della vita che Brunello Cucinelli pratica e consiglia.

Scrive l’autore nella dedica del libro: «Mie amate figlie... dovete avere un sogno, deve essere un sogno che renda lieta non soltanto l’intera umanità del nostro tempo, ma anche quella a venire. Però incontrerete giorni difficili; non saranno molti, ma porteranno un peso nel vostro animo, che la ragione saprà forse spiegare, ma il cuore non potrà togliere. Allora non rimanete in casa, uscite, da sole, nel verde della campagna, e immergete lo sguardo nell'azzurro infinito del cielo; in esso è Dio, e se è sera, le stelle, con la loro luce scherzosa, sapranno donarvi di nuovo la serenità perduta».

Una dedica che sembra scritta a ciascuno di noi.

«Il sogno di Solomeo» è quello di un uomo di origini contadine che, seguendo i valori umanistici scoperti nella vita rurale e nella filosofia, diventa un grande industriale.

Un sogno in grado anche di mostrare che si può restituire vita ai centri antichi e nobiltà alle periferie.

Nel 1978 Cucinelli ha cominciato a produrre la maglieria da donna in cashmere colorato, che sarebbe diventata un simbolo della moda di lusso nel mondo. Ma la sua azienda, situata nel borgo medievale di Solomeo, è molto di più. È il luogo di nascita di un progetto imprenditoriale che ha reso realtà un paradosso, combinando le leggi del mercato capitalista con quelle dell’etica.

Il sogno di Cucinelli era costruire un ambiente di lavoro in cui «il profitto non comportasse un danno o un’offesa a persone o a cose, dove il bene comune fosse lo strumento di guida per compiere azioni prudenti e coraggiose, dove l’uomo fosse al centro del processo produttivo, perché solo in questo modo la dignità gli è restituita».

Oggi Cucinelli ha deciso di raccontare questa sfida. E rivela il percorso straordinario che lo ha portato a concepire la preziosa cultura d’impresa della sua azienda.

Molta parte del libro è dedicata ai ricordi di come si svolgeva la vita familiare: «La gioia di lavorare insieme e di condividere quanto si produceva rendeva il lavoro non un castigo, ma una liturgia gioiosa. Tutti sapevamo sempre quanto si faceva nei campi, negli orti, nei pascoli, in casa; piantare, coltivare, allevare i figli ed assistere i genitori. Non vi era ricchezza, ma eravamo felici. E mi vien da pensare: nella sufficienza c’è l’abbondanza». Poi la famiglia si trasferì in città e lì inizio il degrado dei rapporti familiari: «una grande differenza la fece la televisione, perché quando si mangiava eravamo meno in contatto tra di noi, era un indebolimento dei rapporti umani».

Scrive Cucinelli all'inizio di uno dei capitoli: «La filosofia è il dono più bello che gli dèi ci elargirono (Socrate)».

Intorno ai 25 anni, l’imprenditore umbro fu infatti folgorato dalla scoperta della filosofia, una scienza che iniziò a conoscere frequentando il bar del paese.

I bar a quei tempi erano luoghi di discussione, di quella polemos di Eraclito, che allena e istruisce per la vita. Nei bar si parlava di Schopenhauer, di Hegel, di Kierkegaard... e una sera il discorso andò a finire su Kant. Un filosofo difficile ma i cui aforismi erano chiari e significativi e uno in particolare divenne il moto ispiratore di Cucinelli: «Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me». Altra espressione kantiana che influenzò il suo pensiero fu: «Agisci in modo da considerare l’umanità sia nella tua persona sia nella persona di ogni altro sempre come un nobile fine mai come semplice mezzo». Frase che oggi è riportata su una grande targa di travertino affissa su un muro del borgo di Solomeo.

Non ultimo per importanza, fu l’insegnamento che il padre da sempre gli ripeteva come quella che all'epoca sembrava una «noiosa cantilena»: «Guai a te se non ti comporti bene; devi essere una persona perbene, rispettare la parola data». Frase nella quale ha trovato ispirazione di vita e di comportamento sociale.

Un’autobiografia ricca di spunti e insegnamenti di vita, che hanno il potere di far aprire gli occhi e di far riflettere il lettore, instillando quel seme di empatica compassione verso chi è meno fortunato e al contempo insegnare che si può fare impresa in maniera etica e onesta.

Un libro che ha il potere di scaldare i cuori e di regalare un segnale di speranza per un futuro migliore.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate