Il solo artefice sei tu!
Procrastinare! Un termine davvero impegnativo per descrivere un'azione in realtà semplice da fare ma dai risvolti sempre negativi, RIMANDARE. Partendo dal presupposto che “il solo artefice del proprio destino siamo noi” mi sento in dovere di trattare un tema quanto mai attuale in un periodo stracolmo di impegni e doveri come quello che stiamo passando in questa fase post Covid, se è vero che costruiamo giorno dopo giorno il nostro futuro, è altrettanto vero che lo facciamo in ogni nostra azione o INAZIONE. Quando leggiamo questa frase la percepiamo sempre positivamente, pieni di speranza e buoni propositi, ma a volte dovremmo soffermarci di più sul fatto che anche l’inazione è un (non) gesto che determina il nostro destino. Mettiamoci all’opera dunque, agiamo prima che sia troppo tardi, assumiamoci le nostre responsabilità e affrontiamo la vita di petto, senza remore e con coraggio!
Abbiamo già trattato argomenti simili in articoli come “La forza della consapevolezza” o “Il momento del coraggio”, dove analizzo alcuni degli aspetti negativi legati a determinati comportamenti causati dalla mancanza di intraprendenza o di coraggio, oggi invece vorrei fare il punto su uno degli ostacoli che sovente si presenterà sulla nostra strada per il successo, l’incapacità di saper organizzare efficacemente la propria routine quotidiana, meccanismo corrotto questo che ci porta ad accumulare ritardi cronici su tanti aspetti e spesso ci fa rimandare il compimento degli stessi, è bene sempre ricordare che combattiamo quotidianamente una personale battaglia contro la chimica del nostro cervello, il quale è sempre orientato a farci fare le cose più semplici con il minor dispendio di energia possibile, e cosa c’è di più semplice nel pensare “lo faccio domani”? Quanta energia useremo se non agiamo e rimaniamo seduti a vedere scorrere gli eventi? Evidentemente pochissima, ecco quindi che assistiamo all’innesco di una spirale negativa, una di quelle dalle quali è davvero ben difficile uscire.
Ma quanto mi costa?
Come in molte azioni che compiamo, si commette spesso l’errore di non valutare in termini economici il costo del rimandare questa o quella cosa, ma se ci soffermiamo un attimo a riflettere possiamo capire subito come e quanto ci costa procrastinare qualcosa, paghiamo in termini di scadenze non rispettate, panico dell'ultimo momento, lavoro malfatto, insoddisfazione, e una pessima percezione del nostro operato da parte dei componenti della nostra sfera privata e personale. Oltretutto un altro aspetto da non sottovalutare riguarda il fatto che in genere chi procrastina un impegno lo vedo poi accumularsi con gli altri nel tempo, anche in questo caso corriamo il serio rischio di innescare una spirale negativa, immaginiamo infatti di dover svolgere un compito quotidiano, ad esempio contattare un certo numero di clienti, se lo rimandiamo esso non farà altro che moltiplicarsi, diventando sempre più arduo da compiere e giustificando sempre più il “rimando” a data da destinarsi, data che ovviamente non arriverà mai. Ma noi sappiamo che le nostre vele devono sempre essere dispiegate in attesa del vento propizio, esattamente come sappiamo che la finestra delle opportunità non rimane sempre aperta, se oggi non chiamiamo quel certo numero di clienti, come possiamo sperare di cogliere le opportunità che la vita ci riserva? Il contatto che cercavo potrebbe essere nascosto proprio in quella telefonata che non ho fatto!
Quali sono i motivi che mi spingono a rimandare?
Abbiamo già discusso su quanto sia importante definire un problema per risolverlo e di conseguenza stabilire un obiettivo a breve termine, cerchiamo perciò di comprendere quali sono i motivi che ci spingono a procrastinare un compito. A parte il più semplice, la pigrizia, potremmo essere colti da un senso di sopraffazione dovuto dall'errata percezione di avere di fronte un ostacolo insormontabile; a volte invece potremmo semplicemente aver paura di fallire; oppure di voler ribadire la nostra posizione con forza non svolgendo un compito assegnato, magari siamo solo un pochino demodè e ci sentiamo ancora i ribelli degli anni ‘80, incredibilmente, infine, potremmo avere perfino paura del successo” anche se raro ciò accade quando sentiamo di non meritare qualcosa, specie se pensiamo che la controparte si aspetti da noi una prestazione che riteniamo al di sopra delle nostre possibilità.
Alcune semplici regole
Piccoli passi: Come abbiamo letto nell’articolo “Positivity” dobbiamo innanzitutto suddividere i compiti difficili in step più semplici, possiamo usare la tecnica della graffetta, ricordandoci sempre che per qualcuno l’utilizzo di questa tecnica è significato diventare milionario! È già importante concentrarsi su un piccolo obiettivo anche modesto ed allenarsi su questo prima di pensare di cambiare tante cose.
Impariamo a dare il giusto peso alle cose: È fondamentale analizzare ogni aspetto di ciò che ci apprestiamo ad affrontare assegnando il giusto peso, la corretta collocazione e la quantità di impegno necessario, uno degli errori tipici che possiamo commettere è quello di non saper valutare correttamente un impegno.
Combattiamo le paure. Partendo dal presupposto che non sempre riusciremo a compiere ciò che ci siamo prefissati dobbiamo imparare a saper accettare le sconfitte, trasformandole in momenti di crescita, analizzando il perché del nostro fallimento e migliorando tutti quegli aspetti che ci hanno portato a mancare un colpo, aver paura di fallire è l’errore più grande che possiamo commettere e spesso ci porterà a rimandare un compito.
Affrontiamo la noia. Molti dei compiti che affrontiamo quotidianamente non sono propriamente entusiasmanti, questo fa sì che nello svolgerli si accumuli un profondo senso di stress che può portare a rimandarli. Ecco che quando si presenta un compito ripetitivo ci annoiamo consumando una grande quantità di energia, lasciandoci poi a secco quando avremo la necessità di attingere al nostro serbatoio vitale per affrontare un grande obiettivo. Impariamo pertanto a terminare il prima possibile le attività noiose e ripetitive.
Iniziamo! Personalmente ritengo che la cosa migliore da fare sia quella di iniziare a far qualcosa, ricordiamo che solo le azioni pratiche sono in grado di aumentare realmente l’autostima e di dare un giusto feedback sulle proprie capacità. Ogni volta che si agisce si manda un segnale positivo che servirà ad incrementare innescando una spirale positiva. Mi sembra quasi superfluo ricordare che più facciamo, più risolviamo!
L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare (Walt Disney)
Sappiamo usare l’orologio?
Imparare a saper gestire la propria giornata tramite un'agenda impeccabile è sicuramente il primo passo importante che dobbiamo compiere se vogliamo debellare definitivamente la frase “lo farò” dal nostro vocabolario, risulta evidente che questa vada eliminata! Usare strumenti come AGENDA, ALLARMI, APPUNTI, SVEGLIE deve diventare il nostro modus operandi quotidiano, tenere traccia degli impegni per poterli organizzare e svolgere ci aiuterà a non rimandare più nulla, cerchiamo di essere onesti con noi stessi evitando pensieri tipo “tanto ricordo tutto”, “dopo me lo segno”, “non ho mai perso un appuntamento”, chiunque voglia compiere i passi sulla strada per il successo deve avere a disposizione una rigorosa tabella di marcia fatta di costanza, impegno e determinazione, abbiamo 1440 minuti ogni giorno da dedicare al raggiungimento dei nostri obiettivi, piccoli o grandi che siano, è nostra precisa responsabilità farli fruttare al meglio, suddividendoli tra riposo e lavoro, relax e impegni.
Siamo i soli artefici del nostro destino, siamo l’unica persona sulla quale abbiamo il pieno controllo, in bene e in male, se il nostro futuro potrà essere costellato di successi dipende solo da noi, e dovrà esserlo! Ma ciò accadrà solo se decideremo come scriverlo, solo stabilendo come affrontare quotidianamente le sfide che la vita ha deciso di metterci di fronte… senza dimenticarci di un bel SORRISO.
#GemmaDeiNumeri1 #SisterHood #Rispetto #Resilienza #Fiducia #AmorePerSeStessi #Serenità #ForzaDiVolontà #Ottimismo #BePositive #TeamWork #PointService
...
4 anniRitrovarsi, ecco cosa mi è accaduto.. è sbagliato rimandare ed accumulare, questo atteggiamento non porta risultati positivi, ma a continui errori, per non contare le conseguenze... da questo articolo possiamo prendere spunto per migliorare il nostro lavoro e non commettere più gli stessi errori .. #PointService #lavoro #imparare #sacrifici #possibilità #serenità