Il talento è una moneta di scambio?
Oggi a #ForumHR, che bello essere così allineati !
Bisogna partire dalle persone: le persone devono essere abilitate, potersi ribellare, poter alzare la mano e dire “Questo non mi va bene”, o ancora “Questa cosa non l’ho capita”. Rischiare.
Si tratta di un tema caldo soprattutto verso la popolazione giovane, che tocca il tema dell’attrattività e della risposta a specifiche esigenze delle nuove generazioni.
Attraverso gli strumenti più innovativi nel panorama #HRtech e della #PeopleAnalytics – ad esempio come i modelli di #OrganizationalNetworkAnalysis e #SentimentAnalysis – ci stiamo interrogando su qual è il potenziale di una persona, intesa come imprenditore, all’interno e all’esterno di una "società".
Credo che sia fondamentale oggi trovare, riconoscere e valorizzare la scintilla dell’#entrepreneurship: quella che ci fa avere un #purpose e passare all'azione, che ci fa vivere un ideale, che ci fa percepire il lavoro come gratificante.
Questo ci fa fare alzare al mattino motivati, ci fa accettare sfide al di fuori della comfort zone, oltre il proprio job title, che ci fa tendere la mano verso un collega in difficoltà, anche solo semplicemente ascoltando in modo profondo.
Penso che questo sia uno dei modi migliori per posizionarsi al centro dell’#ikigai: scegliere il proprio lavoro come si sceglie una missione, percepirne ciò che di buono fa per sé stessi, per il mondo intorno a noi, che ci riesce bene e che ci viene riconosciuto dalle persone con cui entriamo e creiamo una relazione.
E' questo il significato di talento quindi? O forse è un'attitudine del talento stesso?
Il talento è la moneta che ci scambiamo per essere più ricchi, il talentum, a cui si è dato per tanto tempo il significato di "bilancia", poi esteso a "peso" e poi a "valore". Il talento è quindi in "dote" e, conoscendone il valore prezioso, possiamo liberarlo e condividerlo.
Viviamo qualcosa simile a un #lockdown sociale e lo stato di emergenza soffre con lo spazio naturale dell'uomo che permette di liberare il proprio potenziale in un contesto "sociale".
Mi auguro che questa possa essere una vera e propria occasione per essere tutti impegnati per "ripartire" dal talento come chiara espressione di #valore dell'individuo.
Direttore Risorse Umane, Organizzazione e Sicurezza | CHRO | People & Culture | Mobility Manager | HSE
4 anniCaro Carlo, ti dico la mia in tre bullets: 1. il talento è sopravvalutato, 2. la ricerca affannosa del talento è la prima fonte di frustrazione organizzativa e dis-engagement, 3. l'Italia non è un Paese culturalmente pronto (generalizzazione) a far crescere i talenti. Per troppo tempo è stata la "moneta" a decidere chi o cosa fosse un talento. La vera rivoluzione culturale è a mio avviso nel fatto che le persone prendano consapevolezza dei talenti che possono scambiarsi. Senza paura.
People, Culture and Change Director with passion for Innovation, Digital, Tech & Education. Senior HR Advisor for Startup. Trainer on HR, Organization and Change Management topics.
4 anniParafrasando il maestro Paolo Conte, "Il talento è nell’anima e dentro all’anima per sempre resterà".