Il terremoto non fa più paura. Lo battono l’antisismica, le tecniche costruttive, i nuovi materiali, le tecnologie.
L'Italia, un Paese al alta sismicità
Dalla Toscana centrale alla Puglia alla Sicilia, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia continua a registrare centinaia di piccole scosse, di cui una parte avvertita dalle popolazioni e superiori a magnitudo 3. È la dimostrazione che viviamo in territori sismici attivi e non c'è nulla di anomalo se non le nostre scarse conoscenze e le scarsissime difese, con tecnologie e materiali che consentirebbero oggi di evitare la tragedia delle vittime sotto i crolli.
La sismicità italiana ogni anno fa registrare all’Ingv tra 1700 e 2500 sismi superiori a magnitudo 2.5. Ma dal Medioevo ad oggi sono stati abbattuti da terremoti oltre 4.800 centri abitati, molti dei quali lungo la fascia appenninica, e più volte.
Dal 1315 il solo Appennino è stato colpito da 153 importanti terremoti (in media uno ogni 4,7 anni) superiori a 5,5 gradi della scala Richter. Nel Novecento, sono stati 7 di magnitudo uguale o superiore a 6.5.
L'importanza delle costruzioni e ristrutturazioni preventive
Le ricostruzioni post sisma e le ristrutturazioni preventive si possono realizzare mettendo in campo strumenti finanziari come il Sismabonus. Ma l’Italia è ancora l’unico Paese avanzato al mondo con una quota allarmante di edilizia fatiscente e a rischio lesioni e crolli. Il nostro patrimonio edilizio vede ancora tra i 4 e i 5 milioni di edifici sui 12 milioni complessivi non a norma e a rischio sisma.
Quanto occorrerebbe per metterli a norma? Almeno 100 miliardi di euro (analisi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri) per l’edilizia in zona 1 e 2, le più rischiose.
I soli ultimi 3 grandi terremoti distruttivi italiani degli ultimi 13 anni (L’Aquila 2009 con 306 morti, 1500 feriti, 70.000 sfollati; l’Emilia 2012 con 27 morti, 50 feriti, 5.000 sfollati; il Centro Italia 2016 con 303 morti, 388 feriti, 21.000 sfollati) hanno fatto contare complessivamente 646 morti, 1938 feriti e 96.000 sfollati. Queste sole tre ricostruzioni in corso, calcola la Fondazione Earth and Water Agenda, stanno richiedendo investimenti per circa 53 miliardi di euro (L’Aquila 17, l’Emilia 12 miliardi e il Centro Italia 24).
Di cifre, ritardi inaccettabili, investimenti a tutti i livelli, rischio sismico e come difendersi abbiamo parlato nel corso del webinar del 18 maggio, che anticipa Earth Technology Expo, alla Fortezza da Basso di Firenze dal 5 al 8 ottobre 2022.
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