Il trasporto ferroviario delle merci

Il trasporto ferroviario delle merci

Gli albori del trasporto ferroviario risalgono all’inizio del 19-esimo secolo nel Regno Unito, con i primi esperimenti volti a testare un’innovazione radicale negli spostamenti: l’introduzione di un nuovo mezzo di trasporto, che avrebbe profondamente cambiato la natura dell’Europa ottocentesca e, successivamente, del resto del mondo.

Non stupisce, quindi, che nel 1825 la prima ferrovia pubblica sia stata inaugurata su una tratta inglese; tuttavia, colpisce un po' di più la nostra attenzione il fatto che a soli 14 anni di distanza venne inaugurata la famosa tratta Napoli-Portici sul territorio italiano!

Fu chiaro sin da subito che si sarebbe aperta una nuova era per il trasporto di passeggeri e merci, in un contesto fino ad allora soggetto a tempi e modalità di spostamento rimaste invariate dall’epoca dell’Impero Romano.

A distanza di due secoli, viene naturale quindi chiedersi quale sia lo stato del trasporto ferroviario, con un focus, a noi di Assilog caro, sulla parte merci: oggi il treno è ancora un mezzo attuale per spostare beni da un luogo ad un altro?

La risposta è senz’altro positiva, perché il trasporto ferroviario è un modo ancora efficiente, sicuro e capillarmente diffuso sul territorio europeo, per muovere le merci.

Il perché è presto detto e lo vediamo partendo dalle infrastrutture: la ferrovia copre buona parte del territorio europeo ed è oggetto di continui investimenti da parte delle istituzioni comunitarie e dei singoli stati membri.

Nel tempo e grazie ad una pianificazione lungimirante, si sono sviluppati i cosiddetti Corridoi cross-border delle merci: esempi ne sono il Rhine-Alpine Corridor, da Genova a Rotterdam,

il corridoio North Sea–Baltic ed i corridoi est-ovest che collegano i paesi del Mediterraneo.

Un fattore strategico è stato poi l’apertura dell’offerta di trasporto merci su rotaia alla concorrenza, con investimenti privati che hanno introdotto sia innovazione che riduzione delle tariffe, in un contesto storico caratterizzato dai monopoli naturali.

Oggi il trasporto ferroviario è solitamente integrato nella Supply Chain, in logica intermodale, quindi gli operatori che hanno una panoramica sull’intera catena logistica possono utilizzare in maniera efficace lo strumento “treno” laddove sia altamente competitivo, ovvero complementare al trasporto aereo e su strada.

Non possiamo e non vogliamo tralasciare l’ottica ESG, basilare per il prossimo futuro del pianeta: la ferrovia è il mezzo che immette in assoluto le minori quantità di CO2 nell’aria rispetto alle altre modalità di trasporto. L’evoluzione green verso lo spostamento anche delle merci, oltre che delle persone, sarà uno dei top trend del prossimo decennio, catturando molte risorse dei piani di recovery post pandemici, progettati dall’Unione Europea e messi in atto dai suoi stati membri.

Veniamo alle sfide ed ai rischi che caratterizzano le ferrovie nel 2023: ancora oggi persistono differenze infrastrutturali / tecnologiche fra i diversi paesi ed i regolamenti non sono stati totalmente armonizzati, di conseguenza alcune operazioni tipiche dei trasporti cross border possono esserne impattate.

Non va dimenticato che alcuni corridoi sono ormai saturi, pertanto l’allocazione degli spazi sui vagoni merci è soggetta ai tipici ritardi di traffico congestionato.

Approfondiamo, tra le sfide ed i rischi, un aspetto che dal nostro punto di vista potrebbe suscitare qualche curiosità: perché si parla solo di alta velocità (AV) per i passeggeri? Le merci ne sono per loro natura escluse?

La dinamica del movimento di un treno AV passeggeri è molto diversa se lo compariamo con un convoglio merci, quindi lo sfruttamento della medesima linea è possibile, ma per nulla scontato e va incontro a ingenti costi di adattamento.

Solo una domanda molto elevata di trasporto merci in modalità AV giustificherebbe il project financing di ogni nuova tratta o di modifica delle linee attuali.

Da ultimo, un tema critico sarebbe quello della sicurezza e del suo impatto sui livelli di rischio nel trasporto AV di merci pericolose, specie quando transitassero vicino a zone abitate: il livello di rischio è facilmente intuibile e al contempo difficilmente accettabile.

Venendo all’attualità, a seguito della pandemia Covid il traffico merci a mezzo ferrovia ha avuto un forte impulso dovuto all’impennata speculativa dei noli marittimi che hanno indotto gli operatori a trovare soluzioni alternative economicamente sostenibili con margini di crescita senza precedenti, soprattutto nella tratta Europa / Cina e viceversa.

La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto un impatto negativo e l’aumento del rischio sulla ridotta capacità di trasporto, sull’aumento dei costi ed in generale sulla maggior incertezza, hanno spinto molte aziende a rivedere i loro investimenti in questo settore e rivalutare altre modalità di trasporto.


Per concludere, qual è l’approccio seguito da AssiLog nello scenario appena descritto?

Ovvero come aiutiamo quotidianamente i nostri clienti del trasporto ferroviario merci?

 

In AssiLog abbiamo molto rispetto della complessità che abbiamo cercato di descrivere brevemente (ogni punto meriterebbe svariati approfondimenti).

Con cinque fasi metodologiche distinte, AssiLog affianca il cliente nel:

 

1.    CAPIRE il contesto aziendale ed i suoi specifici rischi

2.    CONDIVIDERE con il cliente i risultati dell’analisi

3.    PROGETTARE insieme al cliente la miglior soluzione tecnica

4.    INDIVIDUARE le compagnie di assicurazione capaci e disponibili ad assecondare la richiesta

5.    IMPLEMENTARE la soluzione e monitorarne l’efficacia, insieme al cliente, in un percorso di continuo miglioramento.

Per tutti gli approfondimenti vi rimandiamo al sito: www.assilog.it


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