IL WELFARE RENDE GRANDI LE AZIENDE
Le aziende sono GRANDI perché fanno Welfare aziendale o fanno welfare aziendale perché sono grandi aziende?
Come sempre, diciamo che la verità sta nel mezzo. Noi promotori del welfare non possiamo accaparrarci il merito di aver fatto diventare GRANDI aziende come Giovanni Rana, Ferrari, Ferrero e tante altre, vero è però che queste aziende sono accomunate da uno stesso dato certo: hanno capito che il loro successo dipende da tutti i membri della loro comunità aziendale e hanno fatto proprio il concetto di responsabilità sociale d’impresa legata al welfare aziendale.
Kaoru Ishikawa disse: “Un’azienda non è né migliore né peggiore di chi ci lavora dentro” e fondamentalmente è così, per il semplice fatto che un’azienda non è un’entità astratta, essa è composta da tutti coloro che vi lavorano, dalle persone che occupano i luoghi chiave, strategici, agli operai, tutte ugualmente persone che, mettendo insieme le proprie idee e la propria forza fisica, riescono a creare qualcosa di grande e nell’interesse comune.
Da qui ne deriva l’importanza di circondarsi non solo di ottimi talenti, ma di persone sufficientemente motivate da portare il loro valore aggiunto in azienda. O l’imprenditore ha una fortuna al limite del possibile o è chiaro che per ottenere queste due cose bisogna per forza avere uno strumento capace di attrarre le risorse migliori ed allo stesso tempo mantenerle a lungo in azienda, anche perché più una persona dura all’interno di una realtà lavorativa, più aumenta il suo engagement.
Questo strumento è esattamente il Welfare aziendale. E’ dimostrato, il welfare aziendale attrae i talenti migliori, diminuisce il turnover ed i costi ad esso conseguenti, ed aumenta la produttività di ciascun dipendente che ne beneficia. Chi è felice del proprio posto di lavoro è riconoscente a chi glielo concede, crede maggiormente nella mission aziendale perché si sente coinvolto, è più motivato e lavora meglio.
Non è un caso che i dati dei rapporti annuali “welfare index pmi” di Generali Italia dimostrino che le aziende più attive nel welfare aziendale, sono anche quelle che hanno visto un reale incremento dei loro risultati positivi.
Sicuramente una parte dei lettori, soprattutto se imprenditori, a questo punto starà pensando (lo so bene, perché è una frase che ho sentito troppo spesso): “eh grazie, se fossi Ferrari anche io potrei spendere e spandere per gratificare i miei dipendenti, ma io che non faccio i suoi numeri non me lo posso permettere, men che meno in periodi come questo, quindi come faccio?”
Con questo post voglio smontare questo pensiero e ti spiego come: il welfare aziendale non è composto solo di quelle iniziative fantastiche o “esagerate” che si leggono sui giornali, tipo la trasformazione attuata all’interno del quartier generale di google, che sembra un luogo mitologico più che un posto di lavoro! Il vero welfare è quello che ha lo scopo sociale di contribuire in qualunque modo al benessere dei propri dipendenti, andando incontro ai loro reali bisogni primari che fanno parte della loro vita quotidiana.
Espongo un esempio: ipotizziamo che tu datore di lavoro abbia delle neo-mamme in azienda. Certo, sarebbe bello potere costruire un asilo nido aziendale dove lasciare i bambini, ma non è detto che, pur potendoselo permettere economicamente, sia quello che desiderino effettivamente le mamme: potrebbero infatti preferire fare accudire i propri bimbi all’interno delle proprie mura domestiche, soprattutto se sono impiegate che viaggiano molto per lavoro, ma, in ogni caso, non potrebbe essere un’alternativa altrettanto valida, e molto meno onerosa della soluzione iniziale, regalare loro la possibilità di usufruire di una baby sitter a casa o di un aumento delle ore di congedo parentale?
In sintesi: non serve fare qualcosa di eclatante per fare un gesto utile e importante per i tuoi dipendenti! Quel che conta è riuscire ad ottimizzare la spesa facendo un piano personalizzato su ciò che i dipendenti stessi richiedono. Logico che le multinazionali fanno cose incredibili, ma lo fanno perché hanno enormi disponibilità e perché questi ingenti investimenti hanno per loro anche un riscontro in termini pubblicitari: finiscono su tutti i giornali e questo permette loro di restare competitivi nei confronti della concorrenza!
Spesso, nelle mie ricerche di contatti tra le micro imprese e le PMI, mi imbatto in diverse realtà che sono sì sconosciute a livello generale, di massa, ma che comunque hanno addirittura conseguito dei premi e sono quindi comparse anche sui mass media locali per le conseguenze sociali derivate dall’applicazione di un sistema di welfare aziendale.
Si possono fare cose socialmente importanti anche se si è piccoli ed il welfare, soprattutto quello “personalizzato”, ti fa davvero crescere e non solo di dimensione!
Un’azienda ha successo quando trova l’equilibrio tra il suo benessere economico ed il benessere della popolazione che la costituisce.
Credete a me: non serve essere grandi per fare qualcosa di grande!
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