Impermanenza, soddisfazione e realizzazione professionale.

Impermanenza, soddisfazione e realizzazione professionale.

Sulla strada verso una vita ricca e soddisfacente, sulla strada verso il successo professionale, capita che ci si vada ad imbattere in qualche mostro.

Uno di questi mostri è la convinzione che le emozioni negative e gli ostacoli siano PERMANENTI. 

Ho iniziato a meditare da piccola, i miei primi ricordi risalgono a quando avevo circa cinque anni. Volevo provare cosa facevano i miei genitori, allora mi andavo a sedere sulle loro gambe e seguivo le istruzioni per il Vipassana - la meditazione che oggi sta alla base di tecniche tanto pubblicizzate come “mindfulness” - usando per ore la mente come uno strumento di precisione per osservare quello che accadeva dentro di me, mentre accadeva.

No, non c’è bisogno d'essere piccoli Buddha per meditare da bambini, e io mi addormentavo spesso ronfando (sempre con grazia!) sulle ginocchia dei miei. Poi mi svegliavo e ricominciavo... e ad oggi non è molto diverso.

Così ho avuto la fortuna di imparare presto a riconoscere l'IMPERMANENZA dei fenomeni fisici e mentali, cosa che mi ha aiutato nei momenti difficili della mia vita. 

Questo principio può essere appreso anche da chi non è interessato alla meditazione, ma può essere appreso solo con la PRATICA. Proprio come non potreste preparare una maratona standoci a pensare sopra ma solo andando a correre. 

Certo possiamo capire intellettualmente che le montagne si trasformino in colline, le pianure in laghi, che le emozioni cambino, ma vera la comprensione passa solo attraverso l’esperienza.

Lo psicologo Martin Seligman dice che coloro che, bambini o adulti, imparano l’ottimismo comprendono che la permanenza delle emozioni e degli eventi negativi è illusoria.

Nella vita di tutti i giorni un pessimista potrebbe dire “il mio capo non apprezza mai il mio lavoro” piuttosto che “il mio capo non ha apprezzato il mio lavoro in questo specifico progetto”, “Mia moglie non vede mai quello che faccio per lei” piuttosto che “mia moglie non si è accorta che le ho comprato il suo gelato preferito”.

Come sempre, per chi non mi conosce, ci tengo a precisare che qua non si sta parlando di atteggiamenti eccessivi. Si parla di un ottimismo bilanciato non da invasati del "positive thinking a tutti i costi". Uno studio di qualche anno fa sembra affermare che coloro che hanno un atteggiamento pessimista tendono ad essere più realistici... ma anche ad intraprendere meno e quindi vedere meno risultati, cosa che alla lunga può avere un effetto tremendo sulla nostra psiche.

Una volta sperimentato che la PERMANENZA è un illusione, siamo pronti a sviluppare RESILIENZA, a ORIENTARCI ATTIVAMENTE verso i nostri OBBIETTIVI e a accrescere le probabilità di spendere una vita SODDISFACENTE, RICCA e, secondo Seligman, in buona SALUTE. 


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