Imprenditori improvvisati VS Imprenditori Consapevoli
In questi giorni ho riflettuto molto sui dati, degli ultimi 20 anni, inerenti all'imprenditoria italiana. Questi dati sono inevitabilmente allarmanti, ma oggi vorrei fare una riflessione sul perché una persona decide di fare imprenditoria.
Il dato estratto che più mi ha colpito è che circa il 50% degli imprenditori italiani, hanno cominciato il percorso senza avere nessuna conoscenza del mondo imprenditoriale e/o del marketing in generale. Ci sono tantissimi esempi di baristi diventati proprietari di bar, commessi diventati proprietari di negozi di abbigliamento o market, operai diventati titolari di imprese edili. Tutto questo per 3 motivi principali:
- non voler più essere dipendente;
- non aver conseguito gli anni scolastici necessari ad un lavoro "dignitoso" (dal loro punto di vista);
- l'aspettativa di guadagnare più di quanto un lavoro da dipendente offre.
Questo dato, messe da parte le eccezioni, influisce enormemente sulle chiusure premature di queste aziende (il 37% chiude in 4 anni), per essersi ritrovate dinanzi a problematiche evitabili anche solo con la pianificazione ed organizzazione a monte. Alcuni di questi problemi sono:
- stress e scontri familiari
- debiti economici iniziali alti
- difficoltà a gestire i costi del personale
- difficoltà nel formarsi ed aggiornarsi
- difficoltà nel riuscire a posizionarsi
- difficoltà ad attirare il target di riferimento
La conclusione di questa riflessione è che tutte le professioni hanno degli standard da cui non si può prescindere. La sola volontà non può bastare a migliorare la vita. La cultura, la formazione, l'aggiornamento e la visione lungimirante sono le basi per poter partire in un'avventura così difficile nel nostro Paese. Prendersi un anno, due anni in più per realizzare il proprio sogno imprenditoriale e non vergognarsi se il proprio progetto necessità di aiuti esterni... sono fondamentali.
In bocca al lupo a tutti gli imprenditori in Italia!
Fonti: "Il Sole 24 ore", "InfoCamere", "Istat", "Casaleggio Associati", "Nielsen"