Incentivi alle PMI, risorse per tecnologie critiche ed emergenti

Incentivi alle PMI, risorse per tecnologie critiche ed emergenti

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) si prepara a fornire nuovi incentivi alle PMI italiane. Dei 400 milioni di euro annunciati la scorsa settimana a sostegno delle tecnologie critiche ed emergenti, ben 240 milioni sono espressamente riservati alle piccole e medie imprese.

L’intervento è frutto del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-27 creato per finanziare e agevolare programmi di Ricerca e Sviluppo coerenti con i settori tecnologici nell’ambito del regolamento Ue n. 2024/795. E solo nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il decreto che sblocca le risorse in questione è del 25 ottobre 2024 ma il 13 dicembre con una nota stampa il MIMIT ha fatto brevemente il punto della situazione. Annunciando un prossimo decreto direttoriale per rendere note modalità e termini di presentazione delle domande di agevolazione (e i relativi schemi).

Chi sono i beneficiari?

Possono accedere ai nuovi contributi  le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazione e attive nel campo industriale, agroindustriale e artigiano o che siano dei Centri di ricerca. Inoltre gli Organismi di ricerca, le imprese agricole e le imprese di servizi all’industria possono essere co-proponenti di un progetto presentato dalla prima lista di soggetti.

Gli incentivi alle tecnologie critiche ed emergenti

La misura prevede agevolazioni a sostegno dei progetti realizzati nei territori delle “regioni meno sviluppate” da concedere sulla base di una procedura valutativa a sportello. I progetti devono sostenere lo sviluppo di nuove tecnologie attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate che riducano le dipendenze strategiche dell’Unione Europea. Nel dettaglio il fuoco è su tutte le attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale di :

  • tecnologie digitali, incluse quelle che contribuiscono ai traguardi e agli obiettivi del programma strategico per il decennio digitale 2030 e l’innovazione delle tecnologie deep tech; 
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette quali definite nel regolamento sull’industria net zero
  • biotecnologie, comprese quelle per lo sviluppo di medicinali inclusi nell’elenco dell’UE dei medicinali critici, e i loro componenti.

Incentivi alle PMI italiane

L’incentivo può assumere due forme: quella del finanziamento agevolato, a supporto del 50% dei costi e delle spese ammissibili. O quella del contributo diretto alla spesa – scelta obbligata per gli organismi di ricerca – in una percentuale che cambia a seconda della dimensione aziendale. Vale a dire: 

  • 35% per le piccole imprese;
  • 30% per le imprese di media dimensione;
  • 25%  per le grandi imprese;
  • 60% per gli organismi di ricerca sui costi attività di ricerca industriale;
  • 40% per gli organismi di ricerca sui costi di sviluppo sperimentale.



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