[IT] Individuazione                        [EN] Individuation

[IT] Individuazione [EN] Individuation

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Hai mai sentito parlare di individuazione?

E' un concetto ripreso dalla filosofia e adattato alla psicologia da parte del noto psichiatra svizzero C.G. Jung. In parole semplici è la necessità di capire chi sono e cosa voglio. La mia specificità individuale, la mia unicità, cosa sono venuto a fare con i miei particolari talenti, modi di essere, sensibilità e interessi. Scoprire il proprio daimon direbbe James Hillman (allievo di Jung), riprendendo una certa antica tradizione greca.

Hai per caso notato anche tu un graduale trend di crescita della domanda di individuazione nei giovani dei paesi occidentali più sviluppati? Direi dalla generazione x in poi.

Probabilmente la complessità del diventare adulti oggi e la più ampia libertà espressiva sono una sfida interiore non indifferente per i giovani, a cui vanno a sommarsi le pressioni materiali e sociali, che mediamente occupavano completamente lo spazio d'azione delle generazioni precedenti. So che per essere sintetico mi trovo costretto ad iper-semplificare temi ampi e complessi di natura anche storica, economica, sociale, culturale.

Si crea un "choice overload bias" quando lo sguardo è rivolto solo all'esterno delle mille possibilità e non si impara a contattare il proprio sentire emotivo. L'individuazione ha più a che fare con il scoprire la propria natura che con l'essere tutto ciò che vuoi. Oggi farsi carico della libertà di chiedersi chi sono veramente, indipendentemente da quello che vuole la famiglia ed il collettivo è una grande sfida ed opportunità, ridotta nelle generazioni passate. Ma aggiungo che è sempre più una necessità.

Non mi riferisco ad un individualismo narcisistico indifferente agli altri ed alla propria responsabilità sociale e collettiva. L'individuazione sottende una più sincera presa in carico morale del proprio ruolo collettivo e di supporto alla comunità. Individuazione è un processo diverso dall'individualismo egocentrico.

Tra i vari fattori che ci aiutano a dare un senso alla vita (anche quando non va tutto bene) è proprio il sapere chi si é e l'aver provato a coltivarlo, a realizzarlo ed esprimerlo. Non sono rare le crisi di mezza età di persone che si sono brillantemente adattate materialmente, socialmente ma non considerando la loro specifica individuazione si sentono spaesate, insoddisfatte, alienate in un personaggio che non sentono più loro.

Già Jung indicava che l'adattamento materiale, sociale ed affettivo sono necessari ma non sufficienti presupposti. Le parti più sviluppate e libere dei paesi occidentali sono ancora lente ad integrare un modello di adulto nel quale l'individuazione e la conoscenza di sé (metacognizione) siano obiettivi e competenze minime di default.

Questo è un ambito di cui mi occupo da decenni personalmente, professionalmente, come studio e lavoro con clienti e pazienti.

L'individuazione è un passaggio fondamentale nella vita, tu cosa ne pensi? Che impressioni ed esperienze hai a riguardo?


P.s. Nella prima metà della vita l'individuazione è più psicologica, adattativa, personale, mentre nella seconda parte della vita tende ad essere (a vari gradi) più esistenziale e transpersonale. In questo post mi riferisco ai giovani, quindi solo alla prima fase dell'individuazione in cui cerco di diventare me stesso come individuo psicologicamente e nel mondo.


[EN]

Have you ever heard of individuation?

It is a concept taken from philosophy and adapted to psychology by the well-known Swiss psychiatrist C.G. Jung. In simple words it is the need to understand who I am and what I want. My individual specificity, my uniqueness, what I came to do with my particular talents, ways of being, sensitivities and interests. James Hillman (Jung's student) would say discovering one's daimon, taking up a certain ancient Greek tradition.

Have you by any chance noticed a gradual growth trend in the demand for individuation among young people in the most developed Western countries? I would say from generation X onwards.

Probably the complexity of becoming an adult today and the wider freedom of expression are a significant internal challenge for young people, to which are added the material and social pressures, that on average completely occupied the space for action of previous generations. I know that to be concise I find myself forced to over-simplify large and complex issues of a historical, economic, social and cultural nature.

A "choice overload bias" is created when the gaze is only turned towards the outside of the thousand possibilities and one does not learn to contact one's own emotional feelings. Individuation has more to do with discovering your nature than being everything you want. Today, taking on the freedom to ask ourselves who I really am, regardless of what the family and the collective wants is a great challenge and opportunity, reduced in past generations. But I would add that it is increasingly a necessity.

I am not referring to a narcissistic individualism indifferent to others and to one's own social and collective responsibility. Individuation implies a more sincere moral acceptance of one's collective role and support for the community. Individuation is a different process from egocentric individualism.

Among the various factors that help us give meaning to life (even when everything is not going well) is knowing who we are and having tried to cultivate it, realize it and express it. Mid-life crises are not uncommon among people who have brilliantly adapted materially and socially but without considering their specific individuation they feel disoriented, dissatisfied, alienated in a character that they no longer feel is theirs.

Jung already indicated that material, social and emotional adaptation are necessary but not sufficient prerequisites. The most developed and free parts of Western countries are still slow to integrate an adult model in which identification and self-knowledge (metacognition) are objectives and minimum default skills.

This is an area that I have been dealing with for decades personally, professionally, as I study and work with clients and patients.

Individuation is a fundamental step in life, what do you think? What impressions and experiences do you have about it?


P.s. In the first half of life individuation is more psychological, adaptive, personal, while in the second half of life it tends to be (to varying degrees) more existential and transpersonal. In this post I am referring to young people, therefore only to the first phase of identification in which I try to become myself as an individual psychologically and in the world.

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