Industria 4.0: Non Resilienza, Non Felicità

A cura di Mauricio Espada   Docente Esperto in Marketing e Comunicazione 4.0. Specialista in Cultura, Logistica e Trasformazione Aziendale in Impresa 4.0 maospada@hotmail.it

Mi definisco una persona Resiliente. Quello che molti chiamano Problema, lo definisco una Lezione. Il resiliente Non Chiede di Più...Vive di Più.

Oggi che siamo di fronte allo sviluppo frettoloso di nuove tecnologie, della robotica, del digitale, big data, internet of things, algoritmi, ecc., in poche parole, di Industria 4.0, si fa necessario generare contemporaneamente idee e percorsi per sviluppare la Resilienza come abilità per il bene delle aziende, per il bene delle persone, per il bene della società...voglio dire PER ESSERE FELICI, PER LAVORARE FELICI.

La gente resiliente sa bene che...condividere il dolore è dividerlo e condividere la felicità è moltiplicarla.

Ma cos'è la Resilienza o per dirlo meglio, come identificare a chi possiede questa capacità? Pietro Trabucchi, professore ed massimo esperto di Resilienza nel Bel Paese lo definisce così, «Il resiliente è un ottimista e tende a leggere gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritiene di avere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace di non perdere comunque la speranza».

La parola resilienza ha un’origine antica. Il suo etimo latino richiama «il saltare indietro, il rimbalzare, il fare balzi». Fa venire in mente un movimento duplice, verso il basso e verso l’alto.

Il resiliente non nega la caduta: anzi la prevede, la include, la annovera nel quotidiano come inevitabile. Ma accanto alla caduta, e sempre in un momento successivo, annuncia la rinascita, la risalita, l’ascesa.

La Resilienza, viene intesa sia come abilità sia come scelta, è una promessa di felicità (Pardon, Stendhal). 

E' in realtà un’implacabile invocazione al miglioramento continuo. Nelson Mandela, che ritratto in «Ama il tuo nemico» chiede di essere ricordato non per i suoi successi ma per tutte le volte che, caduto, è riuscito a rialzarsi.

La Resilienza è un'obiettivo, è un compito di chi nelle aziende si occupa di formazione e sviluppo, ma soprattutto di tutti coloro che gestiscono persone (il management), è di cui si aspetta riescano a promuovere e diffondere una Cultura della Resilienza come scopo di vita.


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