Investire con Semplicità: La Strategia Vincente per il Futuro"

Dopo la lunga pausa estiva, più che mai necessaria per riordinare le idee, torno con la mia newsletter d’informazione finanziaria.

E l’occasione è particolarmente interessante, visto che sono reduce da una settimana in cui ho partecipato a diverse conferenze di società di gestione e di analisti che hanno fornito il loro punto di vista sui mercati e sulle prospettive d’investimento dei prossimi mesi.

Prima di addentrarci nei dettagli, facciamo un rapido riassunto di quanto è successo quest’anno.

Abbiamo brindato all’arrivo del nuovo anno aspettando quella che oggi possiamo definire come la “recessione più annunciata della storia”. A nove mesi di distanza, l’ipotesi di attraversare uno scenario recessivo sembra essere definitivamente tramontata.

L’economia americana è solida, l’inflazione è in calo e la Federal Reserve (la Banca Centrale Americana), dopo aver messo in atto la più violenta fase di repressione finanziaria della storia con undici rialzi dei tassi in poco più di un anno, ha finalmente schiacciato il tasto “pausa”. L’occupazione è ancora robusta e, anche se qualche segnale di rallentamento inizia a manifestarsi, se mai si verificherà una recessione nei prossimi mesi, sarà di lieve entità.

L’Europa non è messa altrettanto bene. Il rallentamento economico è più marcato. La Germania ha perso due degli elementi che ne hanno fatto il motore della crescita europea: il gas russo a basso costo e le esportazioni in Cina. Tuttavia, si prevede una diminuzione dell’inflazione nei prossimi mesi, che potrebbe portare ad una pausa nelle politiche di aumento dei tassi.

Il grande interrogativo globale è rappresentato dalla Cina. Il Gigante Asiatico merita un approfondimento a parte che farò a breve. Per ora è sufficiente ragionare sul fatto che i dati sono ancora troppo deludenti rispetto alle aspettative e servono misure di stimolo più convincenti perché si possa assistere ad una crescita dei mercati azionari.

Detto della recessione che non c’è stata, vediamo cosa è successo alle due asset class più importanti: l’obbligazionario e l’azionario.

Abbiamo vissuto uno scenario con due facce molto differenti. Nonostante tutti concordassero nel dire che il 2023 sarebbe stato “l’anno dell’obbligazionario”, i risultati ottenuti da chi ha investito in questo comparto sono stati ancora una volta deludenti. L’anno ha inoltre visto il ritorno d’interesse dei risparmiatori italiani nei confronti dei BTP. Ebbene, se guardiamo i rendimenti di chi ha creduto di aver finalmente ritrovato la sicurezza, i rendimenti dei cinque BTP più acquistati dai risparmiatori italiani quest’anno, sono al momento tutti negativi.

Discorso diverso, invece, per il comparto azionario che ha offerto rendimenti decisamente interessanti sia in Europa che negli Stati Uniti. Il Nasdaq ha messo a segno il miglior primo semestre della storia. L’Italia e il Giappone, due dei listini meno brillanti degli ultimi anni, hanno messo a segno recuperi molto interessanti.

Fatto il punto di quello che è successo, vediamo adesso cosa fare da qui ai prossimi mesi. 

La bella notizia è che ci siamo “normalizzati”. Dopo anni di tassi negativi, oggi possiamo tornare ad investire i nostri risparmi ed avere la certezza di ottenere un rendimento positivo. I tassi nominali viaggiano mediamente intorno al 4% e, con l’inflazione che sta progressivamente calando, ben presto avremo rendimenti reali positivi. Si può quindi tornare ad investire nel comparto obbligazionario dove ci sono opportunità di rendimento che, in alcune aree o comparti, arrivano a livelli molto interessanti.

Tassi più alti per più tempo. È questo il messaggio forte che arriva da parte di tutti gli analisti. L’inflazione faticherà a raggiungere il target del 2%. Probabilmente le Banche Centrali tollereranno livelli d’inflazione più elevati perché l’inflazione erode il valore del denaro e le Banche Centrali, che sono i detentori più grossi del debito emesso dagli Stati, hanno in fondo tutto l’interesse perché questo debito si svaluti un po'.

Molto più difficile fare previsioni nel comparto azionario.

Per chi ha avuto il coraggio di investire, magari attraverso i piani di accumulo, nei mesi scorsi, i ritorni sono stati a doppia cifra. Le prospettive a medio termine rimangono comunque interessanti. Alcuni titoli sono letteralmente esplosi, come quelli legati all’intelligenza artificiale, mentre altri hanno deluso, come quelli legati alla transizione energetica. Questo trend, però, dovrà essere cruciale nei prossimi dieci anni e vale la pena di mantenere le posizioni per coloro che ci hanno investito già da un paio d’anni e vedono ancora il segno meno davanti ai loro investimenti. 

Quindi, che fare coi nostri soldi oggi?

La strategia che molto probabilmente risulterà vincente nei prossimi mesi è la più antica e semplice del mondo. Leonardo da Vinci diceva che “La semplicità è l’ultima sofisticazione”. Una strategia semplice è quella di costruire un portafoglio bilanciato con una componente obbligazionaria che veda al suo interno non solo titoli governativi area euro (BTP), ma anche obbligazioni societarie e finanziarie e una parte dei paesi emergenti. Questa componente, che ovviamente varierà da persona a persona, funge da “stabilizzatore di portafoglio” e offre la possibilità di inserire con un po’ più di serenità la componente azionaria a cui spetterà il compito di generare quell’extra rendimento che storicamente ha sempre offerto agli investitori pazienti.

BlackRock stima per i prossimi dieci anni, rendimenti superiori a quelli mediamente realizzati nel decennio precedente. Questa tesi è supportata dal fatto che il comparto obbligazionario è tornato ad offrire rendimenti positivi. 

In conclusione, le opportunità sono dietro l’angolo, e io sono qui per guidarvi in questo viaggio.

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