Io sono un razzista... organizzativo
Per far eccellere le nostre organizzazioni, dobbiamo attrarre e riuscire a trattenere chi è compatibile con i nostri valori, con la nostra visione e con i nostri obiettivi, trovando il modo di equilibrare, quando neccessario, le qualità carenti all’interno della nostra organizzazione.
Dobbiamo circondarci di persone che senza forzature, si riconoscano come affini, al percorso che vogliamo compiere e che abbiano le cratteristiche umane e professionali che sono necessarie alla evoluzione del nostro progetto imprenditoriale.
Dobbiamo essere pronti ad espellere dal sistema chi sembrava fosse compatibile, ma poi non si è dimostrato all’altezza dei valori e delle regole rese note ancor prima di cominciare a lavorare insieme.
Se i residenti nel ghetto ebraico, per assicurarsi la propria sopravvivenza, avevano il loro sistema di regole, come se si trattasse di una vera e propria piccola comunità nella comunità, io auspico che nelle nostre aziende, viga un sistema di regole, basate innanzitutto sul rispetto delle persone e che queste scelgano liberamente di accettarle cooperando, o di rifiutarle, non accettando di lavorare insieme, andandosene volontariamente, o forzosamente se si scopre durante il percorso, di non essere compatibili con il sistema organizzativo attuato insieme ai suoi valori fondanti.
Avere a lavorare accanto a noi persone che lo hanno scelto e che non sono obbligate a farlo "per campare", farebbe delle nostre aziende dei luoghi, migliori in cui stare e di riflesso lo diventerebbero anche le nostre famiglie, la nostra collettività, la nostra nazione e il nostro Pianeta.
Cambieremmo così la drammatica fotografia fatta con questo studio Gallup: In Italia, solo il 5% dei lavoratori, contribuisce con entusiasmo al raggiungimento degli obiettivi aziendali…
Attenzione, non sto dicendo che chi non la pensa come me, va allontanato, anzi.
Credo solo che chi non potenzia, anche contribuendo a cambiarla in meglio, la mia visione, non ha alcun diritto di starmi vicino e io voglio avere il diritto di allontanarlo da me.
Tu che ne pensi?
Puoi commentare qui sotto;
scrivermi a: paolinimarco99@gmail.com;
chiamarmi o mandarmi un messaggio al +39 339 699 55 95.
Ma prima, ti prego di prenderti due minuti per leggere come interagire costruttivamente con me: Se io e te, vogliamo discutere proficuamente, questi sono i 5 punti per riuscirci:
#RazzistaOrganizzativo #RazzismoOrganizzativo #LAziendaCheNonCe #Organizzazione #ImprendotoreItalianoMedio
Responsabile IT - Developer
4 anniCiao Marco è sempre un piacere leggerti, forse un problema molto italico è oltre a quello che tu evidenzi il fatto, a mio avviso, che spesso l'impiegato vanta la capacità di sapere tutto e di vole mandare l'azienda verso quello che lui crede migliore, non sarebbe neanche troppo sbagliato se fatto in maniera costruttiva, ma almeno da quello che vedo io è che si va spesso più verso un anarchia gerarchica, il tutto contrastato da chi, per paura invece di contraddire chi sopra di lui, non dice mai la sua. In medio stat virtus